[29/05/2013] News

Gli Ecodem al governo: «Prorogare gli eco-bonus per la bonifica dell'amianto»

Dallai: «Presenti oltre 32 milioni le tonnellate di amianto nel paese ed circa 40mila siti censiti da risanare»

Insieme alla proroga degli incentivi del 55 per cento sull'efficienza energetica degli edifici disposta dal "Decreto Sviluppo" è necessario prorogare anche gli eco-bonus per la bonifica dell'amianto. Lo sostengono gli Ecodem in una risoluzione presentata oggi in Commissione Ambiente di Montecitorio.

«Impegnare il governo a stabilizzare le agevolazioni fiscali del 50 per cento per gli interventi di ristrutturazione edilizia che riguardano la bonifica dell'amianto, introdotti con il ‘Decreto Crescita' e che scadranno il 30 giugno prossimo», è infatti scritto nel documento presentato da Luigi Dallai, deputato Pd e esponente Ecodem.

«In queste ore il governo sta cercando le coperture per prorogare la scadenza degli eco-bonus. Riteniamo che la bonifica dell'amianto rappresenti una priorità soprattutto per tutelare l'ambiente e la salute dei cittadini, oltre a promuovere il settore legato all'edilizia di qualità. L'amianto, il cui uso negli scorsi decenni è stato massiccio per sue proprietà isolanti, è oggi purtroppo un fattore clinicamente riconosciuto di patologie gravissime, non soltanto per contatto professionale ma anche per esposizione ambientale o paraoccupazionale. Stiamo parlando di una vera e propria strage che si consuma ogni anno: 4mila decessi per patologie solo in Italia con un picco che si verificherà, secondo gli esperti, solo tra 20 anni. Basterebbero questi numeri per motivare una necessaria proroga degli incentivi. Secondo i dati ufficiali - ha aggiunto Dallai - anche a causa degli alti costi che tale bonifica comporta, sono presenti oltre 32 milioni le tonnellate di amianto nel paese ed circa 40mila siti censiti da risanare. La risoluzione riprende le politiche già promosse in sede nazionale con la Conferenza governativa del 2012 e con il Piano nazionale amianto presentato lo scorso aprile- ha concluso Dallai- e con gli atti di indirizzo comunitari approvati nelle scorse settimane dal Parlamento europeo».

Come è noto, non è solo però una questione di incentivi, dato che il problema dello smaltimento finale dell'amianto rimane tutto da risolvere. Il materiale contenente amianto una volta rimosso è classificato come rifiuto speciale pericoloso, e quindi deve essere trasportato da una ditta specializzata verso i luoghi di smaltimento, e interrato. In realtà l'amianto, una volta rimosso, è un problema smaltirlo perché anche dove esiste un piano regionale dei rifiuti speciali (come in Toscana) che prevede la realizzazione di un modulo ad hoc presso ogni discarica regionale per accoglierlo, queste indicazioni rimangono quasi del tutto inattuate.

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