[31/05/2013] News toscana

Il cinipede infesta i castagneti toscani. Salvadori «La lotta biologica la via maestra per sconfiggerlo»

Il cinipide del castagno è ormai sbarcato anche all'isola d'Elba dopo aver infestato gran parte dei castagneti della Toscana continentale e l'assessore regionale all'agricoltura Gianni Salvadori (nella foto), dopo che la stampa locale ha pubblicato diverse denunce sulla grave situazione in atto nei castagneti del monte Amiata, oggi ha detto che «Per risolvere il problema del cinipide la Regione Toscana ha intrapreso la via maestra, quella della lotta biologica, l'unica che può garantire risposte definitive e ecologicamente compatibili. Siamo perfettamente consapevoli dei danni prodotti da questo parassita, così come sappiamo che probabilmente la decrescita del problema sarà evidente solo nei prossimi due o tre anni. Ma altrettanto siamo consapevoli del fatto che per contenere l'infestazione e ristabilire un equilibrio biologico così alterato non esistono tempi brevi né scorciatoie».

Salvadori fa l'esempio di quanto è successo nel viterbese dove, in un primo tempo,  per la lotta al cinipide, sono stati fatti trattamenti chimici risultati inefficaci ed altamente impattanti per l'ecosistema castagno, per poi fare retromarcia a favore di programmi di lotta biologica come quelli adottati in Toscana.

La Regione Toscana ricorda che, proprio per l'importanza rivestita dal castagno per l'economia montana, «Ha sviluppato attività e sinergie nella lotta al cinipide, potenziando il  monitoraggio del territorio e coinvolgendo tutti i soggetti istituzionali che operano nel settore foreste. In questi giorni e per tutto il mese di giugno saranno effettuati controlli sui luoghi di lancio da parte del Servizio fitosanitario regionale  al fine di verificare l'avvenuta acclimatazione dell'insetto utile».

La prima segnalazione del cinipede in Toscana risale al 2008, e fin da allora «L'attività di monitoraggio e di raccolta delle segnalazioni da parte dei castanicoltori è stata affiancata da un'accurata campagna d'informazione attraverso la produzione di materiale illustrativo e l'organizzazione d'incontri tecnici nei principali comprensori castanicoli della regione - spiega l'assessorato all'agricoltura toscano - Contemporaneamente (anno 2009) è stato avviato un serrato confronto con altre amministrazioni regionali e con il mondo della ricerca per definire le strategie più efficaci per contenere la diffusione del cinipide e, possibilmente, limitare i danni alla produzione. Lo strumento scelto (la lotta biologica) è risultato l'unico praticabile in quanto attuabile su tutto il territorio senza influire sulle caratteristiche qualitative delle produzioni. Nasce proprio nel 2009 il programma regionale d'introduzione del Torymus sinensis, antagonista naturale del cinipide del castagno. Nel triennio 2010/2012 sono stati fatti in totale 94 rilasci, mentre nel 2013 ne sono stati garantiti 119, a totale carico pubblico (Regione Toscana e Ministero dell'agricoltura).

Recenti studi effettuati dalle istituzioni scientifiche hanno individuato un gruppo di antagonisti naturali già presenti in Toscana che stanno affiancando l'insetto utile Torymus sinensis nel contenimento del cinipide. La Regione Toscana è interessata ai numerosi studi in corso finalizzati a mantenere la vitalità delle piante di castagno evitando l'aggravarsi dei fenomeni di deperimento e di crollo delle produzioni. Positivi sono stati i risultati di prove di concimazione organica che hanno stimolato la ripresa vegetativa e il mantenimento della produzione».

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