[17/02/2011] News toscana

Piana fiorentina: pista aeroporto o termovalorizzatore?

FIRENZE. Lo sviluppo dell'aeroporto di Peretola, con l'ipotesi di realizzazione della pista parallela resa possibile dalla variante regionale al Pit approvata e poi annunciata dal governatore Rossi, ha sollevato la protesta dei sindaci della piana fiorentina. I primi cittadini di Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio, Calenzano, Signa hanno risposto in modo congiunto al presidente Rossi, ribadendo che il parco della piana, strumento di mitigazione già ritenuto necessario dalla Vis (Valutazione di impatto sanitario) per l'attuale situazione ambientale e che comunque è ritenuto utile per la realizzazione del termovalorizzatore di Case Passerini, è incompatibile con lo sviluppo dell'aeroporto.

Quindi dei due o l'uno o l'altra: se il percorso di realizzazione della nuova pista di Peretola (pista parallela all'autostrada A11 , più lunga dell'attuale) andrà avanti, per i sindaci Gianassi, Chini, Biagioli e Cristianini si bloccherà definitivamente la possibilità di realizzare l'impianto. Con la conseguenza che salterebbe uno strumento infrastrutturale determinante, già deciso e pianificato, per la messa in sicurezza di Firenze e parte della sua provincia per l'autosufficienza dello smaltimento rifiuti negli anni a venire.

I sindaci hanno ricordato che la Vis del 2005 per il termovalorizzatore indicava che nell'area della piana, dopo la realizzazione e la messa in funzione dell'impianto, si prescriveva di non realizzare altre infrastrutture impattanti o altre funzioni, con l'impossibilità quindi di coesistenza di nuova possibile pista e termovalorizzatore. Nell'area della piana insistono già (ante termovalorizzatore) un discarica chiusa, un impianto di selezione e compostaggio rifiuti e tre tronchi autostradali : a questi si aggiungerebbe il nuovo impianto, oltre al raddoppio dell'A11 e la discussa nuova pista.

Quindi se la pista parallela andrà avanti, i sindaci della piana chiederanno alla provincia una nuova Vis sul termovalorizzatore, aggiornata alla novità strutturale che appesantirà un'area già carica sul piano ambientale.

Questa situazione come cambia gli scenari? Quadrifoglio SpA, dopo la qualificazione delle società (Hera SpA e Veolia SpA) che si sono proposte di partecipare al bando di gara per diventare partner tecnologico dell'azienda fiorentina alla costituzione della "newco" che dovrà progettare, realizzare e gestire il termovalorizzatore, ha concluso la fase di approfondimento (data room) dei quesiti formulati dai partecipanti e si appresta a fissare i termini di ricevimento delle offerte.

E' ovvio che in questi mesi i concorrenti abbiano già messo in moto le loro strutture professionali e finanziarie, e sono dunque molto contrariati dal dover recedere da una competizione che si è, fino ad oggi, annunciata molto interessante e di prospettiva industriale per le loro società che, peraltro, hanno già investito significative risorse economiche per partecipare al complesso iter di gara in corso. Bisogna poi considerare gli investimenti fin qui sostenuti da Quadrifoglio SpA (studi tecnici, legali, economici, ambientali).

L'alternativa quale sarebbe? Ri-azzerare tutto, delocalizzando il nuovo impianto (dov'è lo spazio? Prato?) con tempi inaccettabili per gli Ato e le province che accolgono nei propri impianti i rifiuti fiorentini secondo cronoprogrammi calibrati sui tempi di realizzazione a Case Passerini (e non altrove).

Il governatore Rossi controbatte dicendo che le argomentazioni antiambientaliste a lui addotte non sono reali: il Pit porta con sé gli 80 ettari di parco di Castello inseriti nei 7mila del parco della piana (la Cittadella viola è sepolta da tempo...), quindi c'è la possibilità di mantenere le due opzioni infrastrutturali composte da termovalorizzatore e nuova pista. Quella dei sindaci della piana sarebbe una battaglia di retroguardia, ideologica, senza reali motivazioni che possono portare ad una scelta tra le due infrastrutture. Il governatore Rossi non accetta questa forma ricattatoria: bloccare l'iter del termovalorizzatore avrebbe questo senso.

Gli fanno eco le categorie economiche cittadine, che non vogliono sentir parlare di dinieghi alla nuova pista, facendo quasi i numeri in termini di occupazione (e disoccupazione) se malauguratamente da Mosca o Oslo non dovessero arrivare i jumbo in atterraggio parallelo all'A11! Insomma, per Confindustria, Cna,Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato scelta irrinunciabile.

Quanto deciso da presidente e giunta regionale forse chiude - con un'ultima accelerazione - la pianificazione territoriale e di sviluppo dell'area a nord di Firenze, lungo quella piana che ormai arriva attraverso Prato fino a Pistoia. Un grande parco e due infrastrutture, nulla di più. Ci sarà però da vedere come i 4 sindaci daranno seguito agli annunci fatti, se saranno in grado veramente di "bloccare" l'uno per stoppare l'altra. A meno che il coordinamento politico richiami a più miti consigli e sia in grado di costruire e coordinare nuovi equilibri.

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