[03/03/2011] News toscana
LIVORNO. Un'ottima iniziativa. E' quella della Regione Toscana che ha messo a disposizione quasi 1,4 milioni di euro (per l'esattezza 1.375.871,44 euro) destinati alle 10 Province toscane per finanziare "azioni locali di educazione ambientale". La parola chiave è "sostenibilità" - e la cosa è piuttosto significativa - con particolare riferimento all'educazione, soprattutto dei giovani, a stili di vita più compatibili con le esigenze dell'ambiente e della salvaguardia della natura.
A mettere il tutto nero su bianco è la delibera (numero1090 del 20 dicembre 2010) varata dalla Giunta Regionale su proposta degli assessori Stella Targetti e Anna Rita Bramerini che approva un documento ("Indirizzi per le azioni locali di educazione ambientale") su cui questa mattina si è svolto, a Firenze, un seminario di studi con rappresentanti delle amministrazioni provinciali e delle scuole toscane.
In base a precisi parametri, alle singole Province vanno finanziamenti compresi fra i circa 92 mila euro di Prato e gli oltre 286 mila euro di Firenze. Con queste risorse ogni Provincia dovrà definire (entro il 30 giugno 2011) un proprio calendario di iniziative che dovranno concludersi entro il 30 giugno 2012. Finanziabili solo attività di tipo educativo, formativo e informativo sia nelle scuole che nel sistema di educazione non formale.
«I bambini non sono solo il nostro futuro ma sono i migliori educatori degli adulti. E una leva straordinaria di cambiamento. Per questo la Regione Toscana ha deciso di imperniare sulle scuole l'articolato sistema di educazione ambientale che ha come target tutta la cittadinanza, ma come soggetto beneficiario principale gli istituti scolastici. Sono loro infatti che devono farsi carico di questo importante settore interdisciplinare».
Così la vicepresidente della Regione Toscana Stella Targetti ha chiuso il seminario sui "Patti con il territorio per la Progettazione Integrata di Educazione Ambientale" che si è svolto stamani a Firenze, nell'Auditorium di Sant'Apollonia in via San Gallo.
L'apertura era invece affidata all'assessore regionale all'ambiente Anna Rita Bramerini, che ha sottolineato che «nell'educazione ambientale si è aperta una fase nuova con un punto centrale di forz a: un quadro consolidato fatto di operatori e formatori. Un sistema che ha dato vita a una rete ben radicata sul territorio e che rappresenta un patrimonio della Toscana. Uno dei nostri fiori all'occhiello che mette in campo strumenti capaci di far crescere cittadini più sensibili a certi temi e più responsabili».
«In un momento di crisi e di difficoltà come quello attuale - ha aggiunto Bramerini - fa bene ribadire che l'educazione ambientale è una scelta precisa di chi, in un paese europeo, considera questa materia equiparata all'educazione civica. Abbiamo a disposizione una vera e propria esperienza maturata nel tempo che sempre di più dovrà diventare un presidio simbolico e una motivazione forte per tutto il mondo della scuola».
«In tema di educazione ambientale, un settore a cui lavorano insieme l'assessorato all'istruzione e quello all'ambiente - ha evidenziato Targetti - è stato fatto molto, e sono stati raggiunti obiettivi importanti di integrazione e partecipazione. Basta pensare che sono ben 309 gli istituti scolastici che attuano progetti integrati, in cui sono coinvolti anche gli enti locali, le associazioni ambientaliste e di categoria, le imprese. Un meccanismo che consente di raddoppiare gli investimenti messi a disposizione del territorio».
Le tematiche più affrontate dai gruppi di lavoro sono i rifiuti, in particolare la loro prevenzione e riduzione, e l'energia.Temi cruciali, secondo la vicepresidente, "in cui le scuole possono fare molto, integrandoli nell'offerta formativa e radicando un "saper fare" che diventa un fondamentale "saper essere". E' questo l'approccio da utilizzare, e il vero banco di prova per i cittadini di oggi e di domani.
Ma come migliorare il sistema toscano di educazione ambientale? «Da un lato - afferma Targetti - occorre consolidare e garantire la contuinuità e la pluriennalità dei progetti, una leva che ci permette di essere più efficaci. E dall'altro occorre incrementare la misurazione della nostra efficacia, monitorando anche qualitativamente i progetti. E sono proprio i progetti realizzati e le buone pratiche, ad offrirci spunti interessanti per far crescere il sistema. Come la cosiddetta ‘aula verde' a disposizione di tutte le classi dell'istituto comprensivo di Barberino di Mugello, percorso concreto e interdiscip linare di educazione ambientale e di cittadinanza attiva, che incrocia anche conoscenze scientifiche e culturali, e insegna ad amare l'ambiente».