[04/03/2011] News
CAGLIARI. Il Consiglio di Stato ha accolto l'appello della Regione Sardegna (in ricorso alla richiesta, da parte di Comune e Coimpresa, di "Annullamento dell'approvazione del Piano Paesaggistico Regionale") e si è pronunciato in favore del vincolo paesaggistico e della tutela integrale nell'applicazione del Codice del paesaggio operata dal Prp con l'inserimento dell'area Tuvixeddu-Tuvumannu. N
ella sentenza si legge: «Il bene paesaggistico, in quanto espressione qualificata del patrimonio culturale, viene dichiarato tale o per la particolare connotazione naturalistica, o come particolare testimonianza della storia umana". Dunque nessun errore da parte della Regione nel 2006 nell'aver valutato l'area di Tuvixeddu anche dal punto di vista paesaggistico, considerando "l'interrelazione tra l'ambiente naturale e l'inserzione stratificata dell'apporto della storia umana, nel ripartire l'area in ambiti omogenei». Viene inoltre ribadito che «E' il caso di rammentare che per consolidata giurisprudenza la situazione materiale di compromissione della bellezza naturale che sia intervenuta ad opera di preesistenti realizzazioni, anziché impedire, maggiormente richiede che nuove costruzioni non deturpino ulteriormente l'ambito protetto».
Esultano le associazioni ambientaliste che hanno più volte che chiesto una più ampia tutela, non solamente archeologica, del compendio Tuvixeddu-Tuvumannu.
Italia Nostra sottolinea che «l Consiglio di Stato ha dato pienamente ragione al ricorso presentato da Italia Nostra e dalla Regione. In prossimità del colle di Tuvixeddu, straordinaria necropoli punico-fenicia, non si potrà mettere nemmeno un mattone. La sentenza annulla la decisione del Tar che aveva dato invece via libera al progetto di edificazione contro il quale si era scagliata l'Associazione. Con questa torica sentenza, la corte ha riconosciuto per la prima volta con tale chiarezza la prevalenza della tutela normata dal Codice dei beni culturali del paesaggio sugli altri strumenti urbanistici e di pianificazione. L'area era stata già riconosciuta come inedificabile dal Piano paesistico regionale del presidente della regione Renato Soru. La sentenza del consiglio di Stato è una doppia vittoria, per Tuvixeddu e per la primazia dei principi della tutela».
Legambiente Sardegna spera che «Tale pronunciamento venga finalmente inteso da coloro che al degrado vogliono rispondere con la cementificazione. Poiché attualmente si mantiene quanto prescritto dal Piano Paesaggistico Regionale, con questa sentenza tutto quanto era previsto nell'accordo di programma del 2000 dovrà essere quindi sottoposto alla verifica di compatibilità paesaggistica del suddetto Piano. Alcuni giorni fa l'udienza di merito al Tar Sardegna (nella quale La Legambiente interviene a sostegno della Soprintendenza con l'avvocato Giuseppe Andreozzi) in cui veniva esaminato l'altro ricorso di Comune e Coimpresa contro il vincolo minerario nelle aree del Catino e del Canyon, apposto dal Ministero dei Beni Culturali, è stata rinviata al 27 giugno, pertanto anche tale vincolo permane. La tutela integrale, giusto riconoscimento alla stratificazione dei valori paesaggistici, archeologici e storico-culturali del compendio è stata quindi rafforzata e costituisce la base indispensabile per realizzare il grande "Parco Archeologico-Paesaggistico Tuvixeddu-Tuvumannu" di rilevanza mediterranea».