[07/03/2011] News
LIVORNO. Il recente documento ufficiale che ha imposto limiti severi alle emissioni dell'industria cinese delle terre rare comporterà probabilmente una revisione radicale di questa industria a grande impatto ambientale che vede nella Cina (pur con il 30% delle terre rare del pianeta) il più grande produttore e fornitore di oltre il 90% di questi prodotti così necessari alla green economy ed all'elettronica di consumo.
L'agenzia ufficiale cinese Xinhua informa che «Il nuovo regolamento, reso pubblico dal ministero cinese della protezione dell'ambiente, entrerà in vigore il primo ottobre 2011» e Lin Donglu, segretario generale della Società cinese delle terre rare, sottolinea che «Il nuovo regolamento comporterà la scomparsa delle piccole e medie imprese dell'industria delle terre rare o la loro fusione, il che aiuterà a consolidare questa industria».
Secondo Liang Xingfang, direttore generale aggiunto della Baotou Rewin Rare Earth Metal Materials «Le nuove norme di emissione saranno stringenti, in particolare riguardo alle emissioni di azoto ammoniacale, il cher impone delle pressioni più pesanti sulle imprese. Dal punto di vista tecnico, non è più difficile per le imprese ridurre il tenore di azoto ammoniacale nelle emissioni si di acqua che di gas e di fango. Le imprese che utilizzano delle tecnologie obsolete dovranno investire considerevolmente nella modernizzazione delle loro tecnologie.
Tan Wanli, ingegnere capo della Heli Rare Earth Smelting che opera nella provincia orientale del Jiangxi, spiega a Xinhua che «Le norme contribuiranno allo sviluppo sostenibile dell'industria delle terre rare in termini di sfruttamento minerario, di separazione ed estrazione dei minerali. Le picciole e medie imprese del settore probabilmente soffriranno di queste nuove norme, dato le loro capacità limitate in materia di capitali e di tecnologie. Però, questa sarà un'opportunità per le grandi imprese per accelerare il loro sviluppo».
Secondo gli esperti «Risolvere il problema dell'inquinamento nell'industria delle terre rare è un processo graduale e le piccole e medie imprese dovranno sviluppare un meccanismo supplementare di ricompensa e di sanzioni dopo l'introduzione delle nuove norme».
A chi già comincia a lamentarsi per le nuove norme cinesi, risponde Sun Zhengyu, ex rappresentante della Cina nel Wto: «Le restrizioni della Cina sull'esportazione delle terre rare è conforme alle regole dell'Organizzazione mondiale del commercio (Wto). La Cina ha preso delle misure di regolamentazione per lo sfruttamento, la produzione, la trasformazione e l'esportazione delle terre rare, che riguardano sia le esportazioni che l'approivvigionamento alle imprese cinesi. Conformemente alle regole del Wto, la regolamentazione di un Paese ad alcuni prodotti mirante ad evitare l'impoverimento delle risorse e l'inquinamento dell'ambiente, deve applicarsi sia agli esportatori che agli utilizzatori e l'approvvigionamento deve essere ridotto sul mercato tanto straniero che interno».
Sun si è rivolto agli altri Stati chiedendo «La diversificazione dell'approvvigionamento in terre rare» e ha detto di sperare «Che gli importatori di terre rare ricerchino queste risorse in altri Paesi. La Cina é pronta a sviluppare una collaborazione tecnologica con gli altri Paesi produttori di terre rare».