[14/03/2011] News toscana
L'intervento di Marco Ricci di Legambiente di Pisa (vedi link) relativo all'ipotesi di un nuovo parcheggio al mercato settimanale di Pisa affronta due temi molto importanti che riguardano il consumo di suolo per creare parcheggi, e quindi per favorire ulteriormente l'uso dell'automobile, e la questione dell'accessibilità alle strutture commerciali.
Vorrei soffermarmi su questo secondo aspetto, che come Legambiente toscana avevamo affrontato in occasione della discussione in Consiglio regionale del Regolamento del Commercio, quando Legambiente propose, senza successo, di considerare anche la questione dell'accessibilità sostenibile, in particolare in bicicletta, alle strutture commerciali come elemento di qualità delle stesse.
Purtroppo l'attenzione del commercio al tema della sostenibilità non si estende ancora all'aspetto dell'accessibilità sostenibile.
La normativa commerciale, e quindi gli operatori commerciali, e non solo le catene della grande distribuzione, prestano giustamente attenzione ai rifiuti, all'uso della plastica, ai consumi energetici, etc., ma si considera normale, che per recarsi al supermercato o al mercato o al centro commerciale si usi l'automobile e quindi si prescrive che vi siano adeguati parcheggi, magari sempre più estesi, ritenendo che comunque per andare a fare la spesa bisogna usare l'automobile, e al massimo il mezzo pubblico (sempre a motore) per chi non può o non ha altri mezzi.
Questo succede, nonostante numerose ricerche abbiano mostrato che la spesa media presso le strutture commerciali, anche presso i supermercati e i mercati, si aggira intorno ai 10 kg. Quantitativo che si può trasportare tranquillamente in bicicletta, se opportunamente attrezzati con borse, cestelli e altri eventuali supporti (carrelli).
Non si considera che il modo di spostamento è un elemento fondamentale nei comportamenti di risparmio ambientale, e che solo gli spostamenti a piedi e in bicicletta (a propulsione umana) sono mobilità sostenibile.
Promuovere la mobilità sostenibile ha anche un'enorme valenza sociale, in quanto i modi di spostamento a piedi e in bici sono quelli meno costosi e che tutti possono permettersi:
educare e incentivare gli spostamenti a piedi (per percorsi fino a 1 km) e in bicicletta (fino a 5 km) significa educare anche all'eguaglianza sociale e alla non discriminazione per motivi di reddito.
L'educazione alla mobilità sostenibile ha poi enormi vantaggi sotto l'aspetto salutistico e sanitario, specie in una società dove l'essere sovrappeso o addirittura obeso è sempre più frequente.
Per educare alla mobilità sostenibile è necessario creare intorno ai luoghi del commercio, mercati, supermercati, centri commerciali naturali, le condizioni per poterla esercitare realmente e in modo sicuro e confortevole., e quindi creare marciapiedi, piste ciclabili, panchine, rastrelliere e tutto quanto facilita l'accessibilità in bicicletta e a piedi, invece dei parcheggi che spingono ancora di più all'uso dell'automobile.