[16/03/2011] News toscana

Legge sul fotovoltaico, Romanelli (FedSin/Verdi) perplesso: troppo penalizzante

FIRENZE. Dopo l'approvazione della legge regionale per la regolamentazione del fotovoltaico in Toscana, Mauro Romanelli, consigliere regionale per la Federazione della Sininistra/Verdi ha detto oggi: «Non nascondo perplessità. Positive però le intenzioni e soprattutto il quadro di chiarezza che comunque si andrà a delineare. Da monitorare con attenzione gli effetti. Nei prossimi giorni assemblea con gli operatori».

Secondo Romanelli «La approvata ieri è figlia di un dibattito che fino a pochi mesi fa era molto diverso dall'attuale, ovvero prima del Decreto Romani e delle tragedie giapponesi che hanno drammaticamente riportato in evidenza l'assoluta impraticabilità dell'opzione nucleare. In quel momento invece la grande crescita che stava avendo il settore delle rinnovabili, e che aveva portato anche a episodi certamente non condivisibili di aggressione al territorio o anche a vicende d'infiltrazione malavitosa, aveva condotto alla convinzione, diffusasi un po' in tutto l'ambiente politico, che le rinnovabili stessero divenendo addirittura il primo problema per il territorio e il paesaggio e una minaccia per il mantenimento dell'uso agricolo dei suoli. Da qui nasce il provvedimento che, anziché prevedere tutele specifiche per le situazioni realmente sensibili, rischia d'ingessare aprioristicamente tutto il territorio, usando definizioni assolutamente generiche come "aree Dop e Igp" (anzichè colture Dop e Igp, come sarebbe sacrosanto) e "coni visuali". Anche il paventato danno all'agricoltura non è reale: al contrario, se ben regolato, il parziale uso di terreno agricolo per l'installazione di rinnovabili può permettere un'integrazione del reddito per gli agricoltori ed anche la possibilità di lasciare la terra a riposo per alcuni anni, consentendo una maggiore sostenibilità delle colture. La legge tenta di normare questi aspetti e lo fa in maniera non sempre, a mio parere, riuscita. Gli aspetti positivi emersi nel percorso delle Commissioni consiliari e nell'ordine del giorno della maggioranza, approvato ieri in Aula e collegato alla Legge, riguardano la restituzione di un ruolo importante alle Province nel delimitare più puntualmente queste aree di esclusione, allo stato attuale troppo estese e addirittura, se così rimanessero, suscettibili di riscorsi e di bocciature da parte dei Tribunali Amministrativi e della Corte Costituzionale. `Importante anche l'impegno a monitorare attentamente in itinere gli effetti della Legge, ribadendo che l'obiettivo della Regione è dare un quadro di certezze al fine di sviluppare, e non certo di deprimere, il fotovoltaico in Toscana, addirittura sottolineando l'impegno non solo a raggiungere, ma possibilmente a superare gli obiettivi del Piano Energetico. In particolare questo punto mi ha convinto ad esprimere un voto favorevole, che confesso essere stato non privo di sofferenza, e che è dovuto anche alla fiducia negli obiettivi generali ribaditi da questa Giunta e da questa maggioranza».

Per il consigliere regionale sarà decisivo anche «Porre la massima attenzione sul meccanismo per costituire le cosiddette "Esco", ovvero le società che potranno gestire il fotovoltaico in agricoltura con all'interno gli imprenditori agricoli: a ieri sul sito della Regione pareva risultare un meccanismo molto laborioso che, se confermato, favorirebbe solo i grandi gruppi e chi è sul mercato da molto tempo, falcidiando i piccoli operatori. Abbiamo però avuto rassicurazione che si tratta di un equivoco d'interpretazione che sarà prontamente corretto`. `Da oggi il nostro impegno sarà di monitorare costantemente, in stretto contatto con le parti interessate, gli effetti delle applicazioni e della Legge, iniziando già dai prossimi giorni, con la convocazione di un'assemblea degli operatori in Consiglio Regionale, promossa da Legambiente e S.O.S. Rinnovabili, ovvero il coordinamento nato a seguito dello sciagurato Decreto Romani: inviteremo tutti i colleghi Consiglieri, gli Assessori, i Presidenti delle Commissioni, che in particolare hanno svolto un grande lavoro in questi mesi, affinchè il contatto con le istituzioni venga rafforzato e divenga costante».

Romanelli ha reso noto anche il testo dell'ordine del giorno collegato all`approvazione della pdl 62 "disposizioni in materia di installazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili di energia": «Considerato che il decreto legislativo approvato il 3 marzo 2011, cosiddetto Decreto Romani, ha prodotto sconcerto nel mondo degli operatori del settore delle energie rinnovabili, nonché incertezza sul fronte degli investimenti e degli istituti bancari, producendo il rischio concreto di pregiudicare lo sviluppo della green economy in Italia; Sottolineato come l`incertezza introdotta dal Decreto incida ancora più negativamente in un settore in cui si rende necessaria una pianificazione degli investimenti a medio o lungo termine; Considerato che lo sviluppo delle energie rinnovabili, oltre che uno straordinario volano di sviluppo economico e crescita occupazionale, appare sempre più una necessità per tutti, viste le gravi problematicità dell`opzione nucleare, che la vicenda giapponese ci ripropone drammaticamente, e considerate le costanti oscillazioni dei prezzi di petrolio e gas metano, troppo dipendenti da vicende geopolitiche mondiali, oggi le crisi maghrebine, domani altri fattori di analoga portata, ecc, senza dimenticare la naturale esauribilità di queste fonti, di per sé fattore di incertezza; Considerato che la Regione Toscana ha fatto dello sviluppo delle rinnovabili e della green economy una priorità assoluta, andando anche oltre, se possibile, gli obiettivi già previsti nel PIER, anche cercando di diffondere elementi di stabilità e certezza nell`uso del territorio; Ritenuto di perseguire la priorità di favorire, in uno sviluppo della green economy, le piccole e medie imprese toscane, nonché gli imprenditori agricoli, in un contesto di sostenibilità e di sostegno al reddito agricolo; Riconosciute infatti le difficoltà di intervento nel settore e quindi la necessità di monitorare in itinere le normative; Ritenuto a tal proposito di sollecitare le operazioni di governance contenute nella pdl 62 stimolando le Province ad avanzare le proposte previste, affinché circoscrivano in maniera puntuale le aree definite nella legge non idonee, all'interno delle aree di cui all'articolo 7 della pdl 62; Il Consiglio regionale invita la Giunta regionale a: 1) sollecitare il Governo nazionale affinché provveda prima dei termini indicati nel decreto legislativo ad approvare un nuovo Conto Energia; 2) incontrare, coinvolgendo anche le Commissioni Consiliari permanenti, le Province entro il termine di 40 giorni dall`entrata in vigore della legge regionale sulle aree non idonee, per monitorare il lavoro da esse svolto al fine di avanzare le proposte di cui all`articolo 7 della pdl 62; 3) riprendere il lavoro di modifica della LR 39/2005, al fine di adeguare la normativa regionale quanto prima alle disposizioni del decreto legislativo, favorendo l`inserimento di elementi di semplificazione normativa, e tenere aperto il confronto con le categorie economiche e le rappresentanze sociali allo scopo di monitorare gli effetti della legge regionale sulle aree non idonee».

 

Torna all'archivio