[29/03/2011] News

Carne e alimenti clonati: fallita la conciliazione dell’Unione europea

BRUXELLES. Il Consiglio dell'Unione europea ha annunciato oggi il fallimento della conciliazione sui nuovi prodotti alimentari, cioè sulla carne clonata. «Nonostante i notevoli sforzi compiuti dalla presidenza ungherese, la conciliazione sui nuovi alimenti è fallita dopo più di tre anni di negoziati - si legge in un comunicato - Il Consiglio ha esaurito tutte le possibilità per cercare di raggiungere una soluzione equilibrata sui nuovi alimenti e in particolare sulla questione del cibo da animali clonati.

Il Consiglio è stato fortemente impegnato a trovare un compromesso che andasse incontro alle preoccupazioni dei consumatori sul marketing o le informazioni sui cibi da animali clonati e della loro progenie. Il Consiglio voleva una soluzione che potesse essere attuata  in pratica: il Consiglio non
vuole indurre in errore i consumatori accettando regole che non possono essere applicate. La soluzione deve anche rispettare le regole del commercio internazionale che l'Unione europea, con il consenso del Parlamento europeo, ha firmato. Il Consiglio non vuole provocare un conflitto commerciale. La discussione è fallita a causa dell'incapacità del Parlamento europeo di trovare un compromesso sulla sua richiesta di etichettatura obbligatoria per i prodotti alimentari derivati ​​da progenie di animali clonati, indipendentemente dalla fattibilità tecnica e dalle implicazioni pratiche di tale obbligo di etichettatura».

Il Consiglio europeo aveva proposto all'Europarlamento un pacchetto di otto misure che avrebbe dovuto rispondere sia le preoccupazioni dei consumatori che alle esigenze commerciali della vendita di carne clonati: 1) Divieto di clonazione degli animali nell'Ue per la produzione alimentare; 2) Divieto di alimenti provenienti da animali clonati, indipendentemente dalla loro origine; 3) Divieto di fornitura di cloni nell'Ue per la produzione alimentare. Questi tre divieti sarebbero state misure temporanee, che sarebbero entrate in vigore immediatamente e che sarebbero decadute con l'approvazione di una legislazione completa in materia di clonazione, adottata dal Consiglio e al Parlamento europeo. Secondo il Consiglio «Ciò avrebbe consentito gli adeguamenti delle misure alla luce dell'esperienza maturata nel frattempo».

Inoltre, il Consiglio ha proposto al Parlamento europeo: 4) Un sistema di tracciabilità per lo sperma e gli embrioni di animali clonati; 5) Un sistema di rintracciabilità per la prole di animali clonati vivi; 6) L'introduzione, entro due anni dall'entrata in vigore del nuovo regolamento, di etichettature richieste per le carni fresche della prole dei bovini; 7) Questi obblighi di etichettatura sarebbero stati estesi a tutti gli altri alimenti da prole di animali clonati, soggetti ad un rapporto di fattibilità della Commissione che doveva essere presentata entro due anni, sulla base del quale la Commissione, nel caso, avrebbe presentato una proposta legislativa; 8) Il Consiglio ha offerto anche un impegno della Commissione a pubblicare, entro il primo marzo 2013, una proposta legislativa su un approccio globale alla sperimentazione della clonazione  animale.
«Dato che la concertazione sui nuovi prodotti alimentari non è riuscita  - dice sconsolata la presidenza di turno ungherese dell'Ue a nome del Consiglio - queste misure sono ormai andate perse. L'Ue ha anche perso la possibilità di concordare norme comunitarie prima che la tecnologia della clonazione si espanda ulteriormente. In assenza di un accordo, l'Ue resta con lo status quo». Il che vuol dire che, anche se la tecnica della clonazione non è vietata a livello europeo, la legislazione prevede che gli alimenti provenienti da animali clonati siano soggetti ad una autorizzazione pre-mercato. Un'autorizzazione che i governi nazionali difficilmente daranno, visto che la stragrande maggioranza dei consumatori/elettori europei non vuol sentir nemmeno parlare di carne clonata.

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