
[29/03/2011] News
LIVORNO, Forse è stato in parte svelato il "mistero" dell'acqua radiattiva che continua a percolare dalla centrale nucleare di Fukushima Daiichi. La Tokyo electric power company (Tepco) avrebbe trovato acqua fortemente contaminata in una "trincea" a fianco degli edifici dei reattori. E' l'ennesimo pezzettino del complicato puzzle nucleare scoppiato in mano ai giapponesi dopo il terremoto/tsumami e che né il governo nè la Tepco sembrano in grado di ricostruire.
Nei giorni scorsi erano state trovate "pozze" di acqua radioattiva con livelli elevati nei sotterranei degli edifici delle turbine a delle unità 1, 2 e 3 e tre lavoratori erano stati contaminanti ed avevano subito ferite da radiazioni, ora sono stati dimessi dall'ospedale.
Secondo una dichiarazione della Tepco riportata oggi da World Nuclear News (Wnn), l'agenzia stampa delle multinazionali nucleari, «A giudicare dalla composizione dei radionuclidi, l'acqua è entrata probabilmente a contatto con il nocciolo del reattore danneggiato in ogni unità. La sua presenza indica una perdita dal circuito primario. Questa acqua viene pompata fuori dell'unità 1, in modo che possa avvenire il cablaggio a sostegno del ripristino dell'energia attraverso generatori diesel. I preparativi per questo sono in atto nelle unità di 2 e 3».
La contaminazione dell'acqua scoperta in una "trincea" arriva a 1000 millisievert all'ora. La struttura serve ad alloggiare cavi elettrici e tubi a fianco dell'edificio della turbina dell'unità 2. Si tratta di una trincea di cemento lunga 76 metri ed alta 4 metri e larga 3 che è pieno d'acqua fino ad un metro dalla superficie. Trincee simili esistono anche nell'unità 1, dove è piena fino a 10 cm. dalla superficie metri della cima, ma con una contaminazione di "solo" 0,4 millisievert all'ora, e nell'unità 3, ma quest'ultima è troppo piena di detriti portati dallo tsunami per capire cosa ci possa essere davvero dentro.
La Tepco spiega che «Le trincee sono al di fuori della normale area di controllo delle radiazioni del sito, ma non portano al mare. La company dispone di sacchetti di sabbia il un'unità esterna 2 per assicurare che non ci sarà una tracimazione e sta lavorando per scoprire come l'acqua possa essere arrivata nelle trincee».
Wnn cerca di tranquillizzare ma fa anche un'ammissione della gravità della situazione in tutta l'area: «L'ammontare complessivo della radioattività in mare, così come le quantità di radionuclidi, nei pressi di Fukushima Daiichi ha registrato un andamento decrescente negli ultimi due giorni, anche se alcuni rimangono ben al di là normali limiti regolamentari. Dieci chilometri a sud, nell'impianto danneggiato di Daiini, i livelli nello stesso periodo sono aumentati, il che indica un flusso di acqua e la dispersione delle sostanze in mare. Attualmente esiste un quadro poco chiaro dei lavori nei dintorni del sito, incluso il modo in cui alcuni radionuclidi si siano spostati dal nucleo del reattore o dalle piscine del combustibile nucleare esausto all'attuale localizzazione. Dal momento in cui l'incidente è iniziato più di 18 giorni fa, l'acqua è apparentemente fuoriuscita dagli edifici, è stata più volte irrorata sulle piscine del combustibile esausto e sversata dall'elicottero. Inoltre sono cadute pioggia e neve».