[30/03/2011] News

L’approccio olistico del nucleare britannico: plutonio, Mox, scorie, Thorp e una montagna di sterline

LIVORNO. Sir David King, l'ex chief scientific officer del governo laburista di Tony Blair, che attualmente lavora alla Smith school of enterprise and the environment dell'università di Oxford, ha presentato un rapporto che chiede al governo liberal-conservatore di assumere quello che ha chiamato «Approccio olistico» per la sua politica nucleare sia per i materiali da utilizzare, sia per la costruzione di nuove centrali.

Chissà se Sir King aveva in mente l'approccio olistico con il quale la Tepco in Giappone sta affrontando la catastrofe nucleare e la bruttissima grana del plutonio, un prodotto della scelta "olistica" di utilizzare il Mox in uno dei reattori di Fukushima Daiichi per diversificare il mix dei carburanti nucleari...

Infatti King ha esortato il governo Cameron a decidersi, perché «There is no cheap, do nothing option», ed ha indicato quattro  possibilità per la politica britannica sul riciclaggio delle scorte di uranio e plutonio.

World Nuclear News (Wnn), l'agenzia stampa delle multinazionali atomiche, sottolinea che «Come  pioniere sia delle centrali nucleari che delle armi nucleari il Regno Unito ha significative riserve di materiali combustibili nucleari, tra cui circa 100 tonnellate di plutonio, attualmente considerate come uno "zero asset value"'. Inoltre arriva a 6.000 tonnellate di combustibile nucleare utilizzate fin dal 2007 dagli Advanced gas-cooled reactors (Agr), per i quali il ritrattamento non è nel contrattato. Gli attuali piani prevedono che siano stoccate fino al 2075 e poi smaltite, anche se potrebbero essere riprocessate e cedere oltre il 95% della loro massa come combustibili riutilizzabili. Lo status del Sizewell B pressurized water reactor  è lo stesso».

Sir King ha le idee molto chiare su cosa fare con il plutonio che sta contaminando l'area di Fukushima Daiini: «Il plutonio è un potenziale materiale per le armi nucleari. Convertirlo in Mox ed utilizzarlo come combustibile lo toglierebbe da tale categoria a rischio». Peccato che il Mox stia dimostrando proprio in queste ore in Giappone, l'unico Paese del mondo che ha subito un olocausto atomico militare, che il legame e la pericolosità del nucleare civile e militare, di cui il Mox è uno dei sottoprodotti, può diventare ingestibile.

Il rapporto King, che non è decisamente "indipendente", visto che alla sua stesura hanno contribuito anche la Rolls-Royce ed Areva, più che coinvolte nel nucleare britannico, arriva certamente in un brutto momento per il nucleare, ma i tempi sono obbligati, visto che il governo britannico sta svolgendo una consultazione sulla politica nucleare che finirà tra qualche settimana.

Le quattro opzioni presentate nel rapporto sono:

1)  Designare semplicemente il plutonio e il combustibile Agr esausto come scorie e stoccarle quando le tecniche di smaltimento saranno pronte. Lo stesso rapporto dice che il costo dello stoccaggio del plutonio è valutato in 650 milioni di sterline (1 miliardo dio dollari) e lo studio propone di integrare il plutonio in pellet di mixed-oxide, cioè il Mox, uranio e plutonio, «Perché questa è l'unica tecnica per la quale potrebbero essere redatto un preventivo di spesa (500 milioni dio sterline, 800 milioni dollari).il combustibile Agr non può credibilmente essere immagazzinato negli attuali stoccaggi sott'acqua addirittura fino al 2075 e si presume che un processo di stoccaggio a secco possa essere sviluppato e attuato per qualcosa tra 100 milioni e un miliardo di sterline (da 160 milioni e 1,6 miliardi dollari). Questo scenario è il minimo per spesa e tempo per il governo, ma senza possibilità di entrate per compensarlo».

2) Lasciare il combustibile Agr come scorie, ma mescolarlo al plutonio nel combustibile Mox per utilizzarlo nei reattori nucleari. Questo permetterebbe di risparmiare sullo stoccaggio, ma richiederebbe una spesa supplementare per un nuovo impianto di produzione di Mox: da 2 a 3 miliardi di sterline (3,1- 4,7 miliardi di dollari).Potrebbe inoltre produrre entrate per compensare le uscite.

3) Estendere la durata di vita del Thermal oxide reprocessing plant (Thorp) ospitato nella famigerata centrale nucleare di Sellafield, in modo che possa ritrattare il combustibile Agr e i materiali utilizzati, così come gli stock di plutonio per la fornitura di combustibile Mox alle utilities che costruiscono  nuovi reattori nucleari. Questo comporta costi aggiuntivi per 1 - 4 miliardi di sterline (1,6 - 6,3 miliardi di dollari), più 30 milioni di sterline (48 milioni di dollari) all'anno per i lavori del Thorp, aumentando nel contempo le opportunità di ricavi.

4) Utilizzo di vede l'utilizzo di un rinnovato Thorp per assumere più contratti all'estero. Questo è lo scenario con il costo massimo, ma dà anche il massimo dei ricavi.

Costi e ricavi che non vengono rivelati, ma sembra chiaro che sia la cosa che piace di più a Sir King ed ai suoi amici della Rolls-Royce e di Areva. Il problema è che per costruire l'attuale Thorp ci sono voluti un bel po' di anni: i lavori sono iniziati nel 1978 e l'impianto è entrato in funzione solo nel 1994, subendo poi un grave incidente nell'aprile 2005 (Ines 3) che ne ha provocato la chiusura fino al gennaio 2007.

Però uno dei co-autori del rapporto, Greg Butler, ha assicurato che «Nessuna delle opzioni sarebbe a scopo di lucro, ma che potrebbe rendere possibile affrontare il problema in modo da ridurre i costi complessivi e dare più vantaggi all'economia britannica». Vuoi vedere che l'unica che ci guadagnerebbe da questo approccio olistico è la lobby nucleare che non sa dove mettere le scorie e che il Mox lo spediva già in Giappone? Temiamo non per beneficienza, ma per lucro... 

Gli scenari sono stati analizzati sulla base di diverse ipotesi e il rapporto dice che «Delle quattro opzioni, la prima scelta di designare i materiali come scorie non è mai stata praticamente la migliore. Inoltre, la seconda opzione di utilizzare il plutonio nel Mox mentre si stocca il combustibile Agr è sempre meglio della  terza opzione che include il ritrattamento del combustibile Agr. Solo la quarta opzione: ristrutturazione del Thorp,  ritrattamento del combustibile Agr, nonché i contratti all'estero e l'utilizzo di plutonio nel Mox, avrebbe la possibilità di battere l'opzione due, ma questo dipenderebbe dal prezzo disponibile per il combustibile Mox. I fattori per questo sarebbero i prezzi di mercato dell'uranio e dei servizi di arricchimento».

Wnn conclude sollevata dopo tante brutte notizie dal Giappone: «In sostanza, il rapporto dimostra che ha senso la produzione di combustibile Mox da plutonio. La domanda per la Gran Bretagna è se vuole compensare questo con risparmio  e ricavi extra  con una potenziale ricaduta costosa per l'intero ciclo del combustibile nucleare che verrebbe da una ristrutturazione del Thorp».

In realtà la questione sembra quella delle montagne di sterline di denaro pubblico che sarebbero necessarie per mandare avanti un'industria nucleare che vuole utilizzare e fare i soldi con un combustibile nucleare come il Mox che sta dimostrando tutta la sua pericolosità a Fukushima Daiichi e che in Giappone e nel mondo aveva già sollevato numerose proteste per la pericolosità del suo trasporto e degli impianti necessari a realizzarlo.  

Però, come se in Giappone non stesse succedendo nulla e come se l'industria nucleare fosse in piena salute e non in una crisi nera che mette in discussione i suoi livelli di sicurezza ed economicità in tutto il mondo, il rapporto conclude: «C'è ora l'opportunità di sviluppare un approccio olistico all'energia nucleare, combinando la valutazione dei back-end legacy materials con le opportunità offerte dallo sviluppo delle nuove costruzioni. La proprietà di tutti i materiali nucleari è del governo britannico, che li gestisce attraverso la Nuclear decommissioning authority. Vista la politica del governo sul plutonio, è questo organismo che deve prendere la decisione su come procedere al meglio nell'interesse dei contribuenti britannici».

La consultazione sul nucleare terminerà l'11 maggio e il governo liberal-democratico potrebbe prendere una decisione velocemente, anche se gli stress test e la rivalutazione dei nuovi progetti richiesti dell'Ue e le crescenti perplessità degli elettori inglesi sul nucleare (i liberaldemocratici erano addirittura contrari al nuovo nucleare prima di entrare al governo) potrebbero mettere piombo nelle ali di Sir King e delle multinazionali atomiche. Inoltre, l'utilizzo del plutonio nei reattori di nuova costruzione richiederebbe una revisione del Generic design assessment e lavoro aggiuntivo per le autorizzazioni per la costruzione delle nuove centrali nucleari, così come un forte impegno da parte delle multinazionali e delle imprese britanniche del nucleare. Ma il nucleare più che la visione olistica segue il profumo dei soldi ed il rapporto King ne fa olisticamente intravvedere una montagna.

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