[04/04/2011] News toscana

Ecco il nuovo servizio fitosanitario regionale

FIRENZE. E' stato presentato ufficialmente oggi il nuovo servizio fitosanitario regionale che dal 1 marzo è passato dall'Arpat alla Regione Toscana. Il personale del  Servizio (inizialmente 23 persone tra ispettori, tecnici ed amministrativi, che saranno 113 a regime), dovrà assolvere tutti i compiti assegnati dalle normative internazionali, comunitarie, nazionali e regionali e difendere boschi, settore agricolo e settore florovivaistico, dall'ingresso sul territorio di  insetti alloctoni  dannosi per le piante,  dalle  malattie e dall'introduzione degli  Ogm (Organismi geneticamente modificati).

«Non solo il nuovo servizio sarà potenziato numericamente in modo da far fronte alle esigenze che nell'arco degli ultimi anni hanno avuto una crescita esponenziale-ha dichiarato l'assessore all'agricoltura e foreste della Regione Toscana, Gianni Salvadori - ma non avrà più soltanto funzioni di vigilanza e sorveglianza, per quanto di importanza basilare, bensì offrirà anche un aiuto e un orientamento agli agricoltori anche attraverso un attrezzato laboratorio di diagnostica fitopatologica e biologia molecolare in grado di diagnosticare oltre alle malattie delle piante la presenza di Ogm. In arrivo c'è anche una nuova legge regionale, alla quale stiamo già lavorando, per rendere più adeguata ai tempi la normativa e recepire le indicazioni dell'Unione Europea».

La Toscana ha 1 milione e 150 mila ettari di boschi, una superficie agricola utilizzata di 800 mila ettari, di cui 60 mila a vigneto, 120 mila ad oliveto e 230 mila a colture cerealicole e industriali. Quindi si comprende facilmente come la Regione abbia necessità di un servizio fitosanitario scientificamente all'altezza, efficiente e diffuso sul territorio.

«Il settore che più ha bisogno di protezione in questo campo - ha aggiunto Salvadori - è quello vivaistico. Un settore nel quale operano 4215 imprese su circa 6286 ettari, che rappresentano il 40% della produzione florovivaistica nazionale per un valore di 500 milioni di euro. La Toscana detiene il 70% delle esportazioni nazionali per un valore di 236 milioni di euro. Ma anche l'importazione di piante dall'estero, con un valore di 35 milioni di euro, è significativa e rappresenta una ragione ulteriore per rafforzare i controlli».

Complessivamente in Toscana vengono rilasciati mediamente 5 mila certificati sanitari per le importazioni (sono oltre 30 i Paesi extra Ue dai quali importiamo) e 3 mila per le esportazioni. «Dalle importazioni nasce un altro rischio, oltre a quello fitosanitario, ed è la possibile contaminazione di sementi Ogm, che riguarda il mais e la soia. Un tema che per noi in Toscana è particolarmente importante e sul quale vareremo presto una nuova legge, che insieme al nuovo servizio fitosanitario - ha concluso Slavadori- servirà a garantire tolleranza zero verso il rischio Ogm».

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