
[04/04/2011] News toscana
PISA. Tra qualche giorno si sarebbe dovuta tenere a Lerici una iniziativa promossa dalla regione Ligure d'intesa con quella Toscana sul Santuario dei cetacei che non decolla, ma il ministro ha fatto sapere che non ci andrà e al massimo avrebbe potuto inviare una letterina. Troppi impegni?
Non scherziamo. Le ultime notizie della Prestigiacomo risalgono a quando dichiarò che il disastro del Giappone non poteva farci cambiare opinione sul nucleare a cui segui un ‘fuori onda' in cui riconobbe che forse era meglio ripensarci ma solo perché poteva far perdere le elezioni. Sul resto e in particolare sui parchi che boccheggiano tra commissari, gestioni fasulle e tagli finanziari silenzio tombale.
D'altra parte lei i parchi "fora dalle balle" ce li ha già messi. In quelli abruzzesi si sta lavorando per fare campi da golf (come a Lampedusa!) e campi da sci. Ma la cosa decisa solennemente a palazzo Chigi non pare avere mosso granchè le acque. Che debba farlo anche in questo caso Napolitano?
E' infatti sconfortante che in questa situazione a nessuno in parlamento sia venuto finora in mente di presentare almeno una interrogazione per chiedere conto al ministro di questa sua colpevole e irresponsabile latitanza.
E non meno sconfortante che una serie di regioni stiano emulando il ministro per ridimensionare i loro parchi regionali per ridurli come quelli nazionali.
Eppure si tratta di una questione che riguarda il governo del territorio in uno dei suoi aspetti fondamentali ossia l'ambiente, il paesaggio, la tutela delle risorse naturali, contro la cementificazione selvaggia.
Il quadro che emerge è davvero allarmante perché della politica mostra qui il suo volto peggiore, quello che mortifica le istituzioni.
E le carte del tutto in regola anche in questo caso purtroppo ce l'ha solo il Presidente della Repubblica. A Lui fa onore ma agli altri no.
Del resto non è un caso che sia passato quasi sotto silenzio l'intervento del Presidente della Repubblica sul Parco dello Stelvio che chiedeva assicurazioni contro il rischio di smembramento dovuto a una scelta cervellotica del nostro consiglio dei ministri: ma con quel che bolle in pentola e viste le tante grane di cui deve occuparsi in questo momento il nostro presidente lo si può anche capire.
Si capisce però assai meno che a fronte di un presidente della Repubblica che trova in questo caravanserraglio il tempo e il modo di intervenire a difesa di un parco storico, non lo trovino né il ministro dell'ambiente e neppure parlamentari e rappresentanti delle regioni e degli enti locali.