
[04/04/2011] News toscana
FIRENZE. Sono stati presentati oggi nel capoluogo toscano i risultati dello studio "Città Sostenibili: Firenze" condotto da Siemens Italia, quinta tappa dell'indagine commissionata all'Istituto di Ricerca Piepoli sulla sostenibilità ambientale delle dieci principali città italiane.
Sono stati monitorati i risultati ottenuti in otto diverse categorie: emissioni CO2, consumo energetico, efficienza edifici e green hospital, trasporti, acqua, raccolta rifiuti, qualità dell'aria e politiche di gestione del verde. Leggendo tra le righe del rapporto emerge un quadro ambientale con più ombre che luci anche se il confronto con altre realtà nazionali può apparire confortante.
In cima alle criticità la mancanza di una rete adeguata per il trasporto pubblico. Una sola rete tramviaria e uno dei tassi di automobili per abitante più alto d'Italia (poco meno di 700 auto ogni 1000 abitanti), creano problemi per inquinamento e parcheggi spiegano nel rapporto. Ma lascia poi qualche dubbio l'inserimento della qualità dell'aria tra gli indicatori positivi.
Certo Firenze sta meglio di altre città, e il trend degli inquinanti è in miglioramento rispetto al passato, ma rimane del tutto attuale la criticità per alcuni parametri come le polveri sottili (siamo comunque a quasi 30 sforamenti per il Pm10) e biossido d'azoto. Non basta quindi la mitigazione fornita dalla ampia disponibilità di aree pedonali (a dire il vero alcune violate), 82 m2 per 100 abitanti rispetto ai 32 della media nazionale e l'alta densità di piste ciclabili (60 km su 100 km2 di superficie comunale, a fronte di una media di 12) che non costituiscono però ancora una rete ciclabile completa per una vera alternativa di mobilità.
Per quanto riguarda il settore idrico pesa il ritardo per il completamento del sistema di depurazione, mentre la disponibilità di verde pubblico per abitante è soltanto di 21 m2 per abitante, molto al di sotto della media nazionale (94 m2). Valori negativi si registrano poi nell'area relativa all'efficienza energetica degli edifici, sia per l'assenza di abitazioni servite dal teleriscaldamento sia per la scarsa diffusione di pannelli solari.
Un profilo virtuoso, secondo il rapporto, emerge per quanto riguarda la gestione dei rifiuti, in particolar modo grazie alla percentuale di rifiuti avviati a recupero (216 Kg per abitante a Firenze e 133 in Italia) e alla percentuale di raccolta differenziata (45% dei rifiuti urbani a fronte di una media italiana del 29%). Nella valutazione però non si prende in considerazione il luogo dello smaltimento finale che è sostanzialmente ubicato fuori provincia, indicatore questo, non certo di sostenibilità ambientale.
Il quadro attuale non incoraggiante, denota una certa inerzia nella risoluzione delle criticità storiche, ed ancora non è stato innescato il cambio di passo verso la sostenibilità, anche se qualche timido segnale di cambio di rotta si registra, vedi alcuni contenuti del Piano strutturale e l'impegno a ridurre, entro il 2020, del 20% le emissioni di CO2 aumentando nel contempo del 20% l'efficienza energetica degli edifici e del 20% l'utilizzo di energia da fonti rinnovabili come obbliga l'adesione al Patto dei sindaci.