[05/04/2011] News

Il pericolo “mortale” delle fonti rinnovabili

Come molte delle storie di successo nel percorso innovativo dell'umanità, anche quella delle fonti energetiche rinnovabili - per dirlo con il notissimo motto di Gandhi - è stata dapprima ignorata, poi derisa, quindi combattuta. Quello che ancora le manca è la vittoria finale, almeno in Italia.

Qualcuno si sarà forse meravigliato dell'attacco forsennato alle fonti rinnovabili condotto dal Governo e magari perfino sorpreso dalla straordinaria risposta della società civile (qui e qui); tuttavia, mentre quest'ultima può essere facilmente motivata sulla base delle dimensioni economiche del settore (decine di migliaia di imprese e centinaia di migliaia di occupati tra diretti e indotto) e da una diffusa coscienza ambientale, rimane più arduo comprendere come l'Esecutivo abbia potuto esporre un fianco tanto vulnerabile a un'opinione pubblica del tutto prevedibilmente molto critica in materia.

Emerge, in altre parole, il sospetto che sussistano motivazioni profonde e più sottili, un vero "pericolo mortale" rappresentato dalle fonti rinnovabili: non solo per il dissennato programma di rinascita nucleare, non solo per il volume delle incentivazioni concesse, per altro percentuale minima di quelle concesse alle fonti fossili sia a livello globale che italiano, ma per lo stesso "core-business" dei maggiori player energetici operativi nel nostro Paese: le centrali termoelettriche alimentate a gas e a carbone.

Proprio la continua martellante demagogica insistenza sui presunti impatti devastanti delle incentivazioni concesse al fotovoltaico sulle bollette elettriche dei consumatori italiani, condotta instancabilmente dai massimi livelli della politica energetica nazionale - tra tutti, il Ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani e l'Autorità per l'Energia Elettrica e il Gas - ha contribuito a trasformare il sospetto in certezza: il fotovoltaico e le connesse incentivazioni non solo non aggravano le bollette elettriche degli italiani ma le riducono, e con queste i profitti degli operatori delle centrali termoelettriche!

Questa "sconvolgente" e - per i suddetti operatori e i loro eroici pretoriani - assai sconveniente verità, ammettiamolo, cominciava a emergere anche prima sulla scorta della meravigliosa esperienza tedesca, ma dimostrarlo direttamente per l'Italia... questo si che fa impressione!

L'articolo linkato di seguito esplora i meccanismi e dimostra, preliminarmente e con le inevitabili approssimazioni connesse a una storia tutto sommato ancora all'inizio, le conclusioni che possono riassumersi in questo modo:

Anche limitando l'analisi al solo impatto della generazione fotovoltaica incentivata sulle bollette elettriche degli utenti finali, l'effetto netto è sicuramente non negativo e molto verosimilmente positivo in termini di economicità delle bollette!

 Qualora si includano tutti gli altri benefici rappresentati dal lavoro, dall'occupazione, dalle entrate fiscali e dagli introiti per gli Enti Locali, e non ultimo dal contributo alla riduzione delle emissioni clima-alteranti, investire nel fotovoltaico mediante il sistema di incentivazioni applicato finora produce soltanto marcati effetti positivi per l'intero sistema nazionale.

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