[05/04/2011] News

Dismissione delle centrali nucleari, l’europarlamento critica i costi e sospetta frodi

BRUXELLES. Il Parlamento europeo ha duramente criticato «I ritardi, la mancanza di coordinamento e l'ammontare importante concesso dei progetti energetici non legati alle centrali nucleari nel quadro del programma di smantellamento in Bulgaria, in Lituania e in Slovacchia».

La risoluzione elaborata dal popolare rumeno Marian-Jean Marinescu ed approvata per alzata di mano dagli eurodeputati, che esamina i finanziamenti per la dismissione delle centrali nucleari nel periodo 200 - 2013, sottolinea che «Sono necessari dei miglioramenti se l'Ue deve prolungare il suo aiuto oltre il 2013».

Lituania, Slovacchia e Bulgaria ricevono attualmente fondi Ue per gestire lo smantellamento di tre vecchie centrali nucleari di epoca sovietica e la risoluzione approvata oggi affronta il problema della eventuale estensione dei programmi di dismissione di questi pericolosi ferrivecchi dopo il 2013.

All'interno del budget a lungo termine 2007 - 2013, l'aiuto dell'Ue dovrebbe arrivare a 1,367 miliardi di euro per la centrale nucleare lituana di Ignalina, a 613 milioni per la centrale slovacca di Bohunice e a 868 milioni per quella bulgara di Kozloduy. I programmi di aiuto riguardano le misure di sostegno al decommissioning della filiera nucleare e soprattutto: il trattamento dei rifiuti e delle scorie e la decontaminazione dei combustibili; l'energia, con il miglioramento della sicurezza dell'approvvigionamento energetico e la modernizzazione delle infrastrutture;  le conseguenze sociali, aiuto alla sicurezza della riconversione del personale delle vecchie centrali nucleari.

I deputati europei, pur prendendo atto di alcuni progressi, sono preoccupati «Per i ritardi accumulati e la mancanza generale di coordinamento» e per rimediare questa situazione rischiosa e probabilmente anche con aspetti di cattiva gestione dei fondi, chiedono alla Commissione europea di mettere in campo «Un team di coordinamento incaricato di supervisionare i piani, i calendari e l'utilizzo dei fondi fin qui allocati, di stabilire la necessità del mantenimento dell'aiuto dell'Ue e di stabilire le responsabilità all'interno dei programmi.

Gli eurodeputati si chiedono anche che fine facciano i fondi Ue destinati alla parte relativamente importante dei progetti energetici che non sono direttamente legati allo smantellamento delle tre centrali».

I tre programmi di smantellamento sono già stati oggetto di un rapporto speciale della Corte dei conti europea, che dovrebbe essere reso noto in autunno e gli eurodeputati chiedono alla Corte «Di verificare se i fondi sono stati utilizzati ai fini ai quali erano stati destinati, se le procedure dei passaggi del mercato pubblico sono state rispettate, se il denaro dispensato ha permesso di rafforzare la sicurezza , se l'Ufficio europeo di lotta contro le frodi (Olaf) sia stato coinvolto e se il coordinamento tra i programmi sia stato sufficiente».

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