
[05/04/2011] News toscana
FIRENZE. La Regione Toscana punta a migliorare la prevenzione in materia di rischio idrogeologico, idraulico e sismico introducendo norme più stringenti per la pianificazione del territorio. In base al nuovo regolamento di attuazione della legge regionale 1/2005 in materia di indagini geologiche, che è stato approvato ieri dalla giunta regionale da ora in avanti i comuni potranno procedere all'approvazione di qualsiasi strumento o atto di governo del territorio solo dopo aver ottenuto l'esito positivo del controllo da parte della Regione, tramite gli uffici del Genio Civile, che avrà esaminato le indagini geologiche eseguite a corredo degli strumenti di pianificazione.
Rispetto a quanto avveniva in passato il cambiamento è "sensibile" quanto opportuno: ora il Genio Civile esprimerà un parere inderogabile (prima era non vincolante). «Il regolamento nasce dalla consapevolezza che le indagini geologiche di supporto alla pianificazione urbanistica costituiscono un patrimonio importante nella prevenzione dei rischi idrogeologici e sismici connessi all'uso del territorio e questo ci ha indotto a rendere ancora più incisivo lo strumento - ha dichiarato l'assessore regionale all'ambiente Anna Rita Bramerini (Nella foto) -. Inoltre c'è la necessità di allineare il regolamento e le sue direttive alla normativa tecnica sulle costruzioni, in particolare per quanto riguarda gli aspetti sismici. Aggiungo che il carattere vincolante dell'esito del controllo del Genio, obbliga i comuni a predisporre atti che offrano maggiori garanzie di tutela della pubblica incolumità per gli aspetti idrogeologici e sismici. Proprio per questo, già nella fase di redazione di ogni strumento, il comune può valersi della collaborazione della struttura regionale che offre il proprio patrimonio di conoscenze» ha concluso Bramerini.
Al di la della presentazione della documentazione da parte dei comuni al Genio civile che rilascerà un "accertamento formale", le principali novità riguardano gli aspetti sismici. In sede di formazione dei piani strutturali e di nuovi regolamenti urbanistici o di varianti, sarà necessario adeguare le indagini geologiche ai criteri nazionali di microzonazione, ovvero quella tecnica di analisi sismica che ha lo scopo di riconoscere ad una scala sufficientemente piccola le condizioni geomorfologiche locali che possono alterare più o meno sensibilmente le caratteristiche del movimento sismico atteso. Inoltre scatteranno controlli obbligatori nelle zone classificate a pericolosità elevata dal punto di vista sismico e idraulico, nelle previsioni urbanistiche che comportano il mutamento della destinazione d'uso a fini abitativi di edifici che prima non lo erano e nei casi in cui varianti urbanistiche comportano una riduzione delle classi di pericolosità.
«L'obiettivo di migliorare la prevenzione dei rischi ha tenuto conto delle esigenze dei comuni- ha aggiunto l'assessore regionale alla urbanistica e al territorio Anna Marson: se da un lato sono stati aumentati i controlli obbligatori viene comunque data la possibilità di procedere alla adozione degli strumenti urbanistici, nei casi di accertamento formale positivo, per poi arrivare alla approvazione concentrandosi solo sugli aspetti sostanziali, e quindi con certezza di maggiori garanzie. Inoltre il nuovo regolamento apre la via ad una maggiore collaborazione con l'Autorità di Bacino nell'ottica di favorire un coordinamento per il rilascio degli atti di rispettiva competenza» ha concluso Marson.