[06/04/2011] News

Nuova partnership per salvare e gestire le foreste del Mediterraneo minacciate dal global warming

LIVONO. E' in corso ad Avignone in Francia "The II Mediterranean Forest Week" organizzata dall'Ufficio per il Mediterraneo dell'European forest institute (Efimed) che è stata l'occasione per realizzare una nuova partnership per le foreste del Mediterraneo per affrontare le principali sfide riguardanti le foreste della regione, aggravate dal duro impatto del cambiamento climatico, da un considerevole aumento nella durata e della frequenza delle siccità e da ondate di caldo, che si traducono in un crescente rischio di incendi boschivi su vasta scala, così come in una maggiore scarsità d'acqua, che si ripercuote a sua volta sulle popolazioni rurali e urbane. Il bacino del Mediterraneo perde ogni anno tra 0,7 e un milione di ettari di foreste a causa degli incendi, una perdita stimata in termini economici attorno al valore di un miliardo di euro.

La partnership coinvolge 12  tra istituzioni e organizzazioni, tra cui la Fao , e riguarderà principalmente 6 Paesi del Mediterraneo meridionale ed orientale: Marocco, Algeria, Tunisia, Siria, Libano e Turchia. Secondo la Fao «La nuova partnership è uno strumento dinamico al servizio di tutti i soggetti interessati nella regione mediterranea, per affrontare le crescenti sfide che minacciano gli ecosistemi forestali della regione e per dar maggior risonanza al valore di tali aree forestali e alla urgente necessità di proteggerle».

Eduardo Rojas-Briales, vicedirettore generale del dipartimento foreste della Fao,  spiega che «La Partnership di Collaborazione per le Foreste nel Mediterraneo contribuirà a sollevare l'attenzione sulla ricchezza delle funzioni vitali che le foreste della regione forniscono ai loro abitanti. Tra queste vi sono la protezione del suolo e dell'acqua, la valorizzazione del territorio, il sequestramento del carbonio e la conservazione della biodiversità. E' urgente unire i nostri sforzi al fine di conservare e preservare queste funzioni vitali per le generazioni future» 

La superficie forestale totale nella regione mediterranea è di 73 milioni di ettari, l'8,5% del totale del territorio e la Fao sottolinea che «Le foreste del Mediterraneo forniscono una gran varietà di prodotti quali il legno e prodotti non legnosi come sughero, mangime per il bestiame, piante aromatiche e selvaggina, tutti prodotti estremamente importanti per lo sviluppo socio-economico e che contribuiscono alla sicurezza alimentare e alla riduzione della povertà nelle aree rurali. Ma le foreste mediterranee si trovano anche ad affrontare un'insieme di minacce quali il cambiamento climatico, l'espansione agricola, il turismo, lo sviluppo urbano ed altre pratiche di utilizzo della terra che stanno contribuendo notevolmente alla perdita del manto forestale. Ad esempio, nel Mediterraneo settentrionale, dove la superficie forestale è prevalentemente di proprietà privata, la vegetazione selvaggia si è estesa considerevolmente in conseguenza di dinamiche naturali e, per via dell'assenza di un'adeguata gestione, il rischio di incendi boschivi è aumentato. Nel Mediterraneo meridionale la crescente pressione esercitata sulle risorse forestali da pratiche quali lo sfruttamento eccessivo dei pascoli, il disboscamento per far spazio ad altri usi, la raccolta eccessiva di legna per combustibile e di carbone, sono tra i fattori che contribuiscono maggiormente al degrado forestale e alla deforestazione».

E' quindi necessaria un'azione a tutti i livelli e la nuova partnership punta ad integrare le politiche e gli investimenti a livello nazionale, in modo da adattare le foreste al cambiamento climatico. Secondo la Fao «Questo implicherà il coinvolgimento di diversi settori quali quello forestale, l'agricoltura, lo sviluppo urbano, la gestione dell'acqua, l'ambiente, la pianificazione della gestione del territorio, l'istruzione, il turismo, etc. Ulteriore scopo, sviluppare un approccio regionale integrato alla gestione delle foreste e in particolare alla prevenzione degli incendi boschivi, attraverso la condivisione di competenze, conoscenze e migliori pratiche. A livello locale la partnership contribuirà a promuovere una gestione sostenibile delle foreste tra i vari soggetti interessati, quali comunità locali, proprietari e amministratori del settore, contadini, allevatori, ambientalisti, gestori di aree protette e studiosi».

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