
[12/04/2011] News toscana
FIRENZE. L'operato del governo sta penalizzando fortemente le economie emergenti del territorio maremmano. Prima con l'accelerata che ha portato al cosiddetto decreto "ammazza rinnovabili", poi con l'inerzia con cui non si decide a varare il decreto sul nuovo Conto energia (il quarto).
Ricordiamo che il Decreto del ministro Romani ha sancito la fine del terzo Conto energia per gli impianti fotovoltaici, che potranno godere delle attuali tariffe incentivanti solo se saranno connessi alla rete elettrica nazionale entro il 31 maggio. Per gli impianti allacciati a partire dal 1° di giugno, invece, le tariffe incentivanti dovranno essere stabilite da un nuovo Decreto, da adottare entro il 30 aprile, che non arriva.
«Il settore del fotovoltaico sta ricevendo uno schiaffo da parte del governo per colpa del decreto Romani - ha dichiarato Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente - Questo settore ha invece bisogno di certezze: per chi installa, per chi investe, per le aziende e per i cittadini. E la cosa non si limita a oggi ma deve avere una prospettiva per il futuro. Noi vogliamo certezze sullo sviluppo delle fonti rinnovabili, anche perché in questo momento siamo in apnea e rischiamo di non riemergere più. Il 99% degli impianti fotovoltaici in Maremma, oggi, è di medio-piccole dimensioni e se non facciamo qualcosa rischiano di chiudere».
Le stime fatte dalle associazioni di categoria ipotizzano che le aziende della provincia di Grosseto che si occupano di installazione di impianti da fonti rinnovabili siano circa 300. Alcune di esse hanno fatto del fotovoltaico il loro core business e sono cresciute significativamente negli ultimi anni, dando occupazione a centinaia di addetti. Sono infatti oltre 1000 i dipendenti e gli addetti ai lavori legati alle energie rinnovabili.
«Siamo molto delusi - ha affermato Ulisse Ferretti, titolare di Elettromoderna una delle aziende scese sul piede di guerra - perché il governo ha fatto promesse poi non mantenute, e c'erano linee guida che non sono state portate avanti. Ora ci troviamo con le commesse ferme in magazzino e i clienti che continuano a disdire gli ordini. Se questa situazione va avanti avremo problemi sempre più grandi. Già oggi ci troviamo a dover mandare a casa i dipendenti. Anche la situazione con le banche è diventata drammatica, è sempre più difficile richiedere un finanziamento».
Tra l'altro le aziende locali hanno concentrato la loro attività sugli impianti fotovoltaici di piccola o media taglia (al massimo 200 kWp), ovvero impianti che rappresentano la generazione distribuita e sono meno impattanti dal punto di vista paesaggistico. «Era la prima volta che un settore era stato rigenerato sia dal punto di vista economico che culturale - ha aggiunto Pietro Pimpinelli, titolare Ecoteti -. Il turista che viene in Maremma può ammirare aziende ecosostenibili con pannelli fotovoltaici sui tetti, senza più amianto. I nostri clienti erano contenti di fare investimenti, e ora invece si rischia il declino non solo come imprenditori ma anche come maremmani».
In Maremma, a oggi, risultano in esercizio 877 impianti fotovoltaici, per una potenza complessiva di quasi 20,8 MWp. La media di potenza per singola installazione è di 23,78 kWp, infatti la stragrande maggioranza degli impianti sono di piccole dimensioni: ben 813 hanno una potenza compresa tra 1 e 20 kWp. Gli impianti tra i 20 ed i 50 kWp sono 19, quelli tra i 50 ed i 200 sono 32. Gli impianti tra i 200 kWp e 1 MWp sono ad oggi solo 13 e nessun impianto connesso alla rete elettrica supera il MWp.
Ora tra gli operatori stanno affiorando i primi dubbi: se il governo non provvede a mettere una toppa al proprio operato si rischia di affossare per sempre un settore della green economy che ha indicato la strada per superare la crisi nel "segno" della sostenibilità. «Mettiamo anche che la situazione si risolva per il meglio, ma siamo sicuri che un domani non si ripresenterà lo stesso problema? A questo punto mi chiedo chi ce lo fa fare di continuare a investire nel fotovoltaico senza garanzie. Questa situazione è sempre più assurda e per questo dobbiamo muoverci e far capire la gravissima situazione in Maremma». ha concluso Rossano Fanelli, titolare della Fanelli Energia.