
[21/04/2011] News
La nave ammiraglia di Greenpeace, la Rainbow Warrior, è partita oggi da Taiwan con rotta sul Giappone
Oggi, durante una conferenza stampa tenuta a Fukushima, il commissario della National nuclear safety del Giappone, Osamu Oyamada , ha detto che «La crisi presso la centrale nucleare di Fukushima Daiichi è stata probabilmente causato dal black out di energia elettrica a causa di tsunami e non dalla scossa del terremoto». Oyamada si è detto convinto di questo dopo aver ispezionato l'impianto nucleare e ha affermato che dopo il terremoto I reattori erano stati fermati dal direttore dell'impianto e dai lavoratori «Apparentemente senza nessun intoppo. I reattori e gli edifici non erano incorsi in gravi danni causati dallo stesso sisma ed erano intatti immediatamente dopo, però ha ammesso che non ci sono ancora prove e dati disponibili che dimostrino questa ipotesi.
L'unica cosa davvero certa, a 40 giorni dal terremoto/tsunami, è che i robot inviati dentro gli inavvicinabili cuori dei reattori di Fukushima hanno rilevato alti livelli di radioattività all'interno dei 3 edifici più lesionati e che la Tokyo Electric Power Company (Tepco) continua a ripetere che «La radioattività deve essere ridotta per permettere i lavori all'interno degli edifici per mettere la crisi sotto controllo».
Secondo i dati forniti oggi dalla Tepco, «In oltre 50 minuti, i robot hanno rilevato 8,9 millisierverts di radioattività nel reattore numero 1 e 6,46 in millisierverts nel numero 2. I livelli sono pericolosi per l'uomo anche per un breve periodo». I livelli di radioattività non sono disponibili per il reattore numero 3.
Le riprese video dimostrano che ci sono molte difficoltà all'interno degli edificio dei reattori che potrebbero ostacolare le operazioni di risanamento e ripristino. Il video girato nel reattore 3 mostra tre grandi lastre di acciaio e altre macerie sparse sul pavimento in seguito all'esplosione di idrogeno del 14 marzo. La porte del circuit box sono aperte e la Tepco teme che il sistema di alimentazione sia danneggiato. L'umidità all'interno del reattore 2 è tra il 94 e il 99% e il vapore radioattivo acceca gli obiettivi delle telecamere del robot. La Tepco dice che «L'umidità indica che vapore radioattivo è fuoriuscito nella costruzione» e che «Sarà necessario installare condizionatori d'aria per la ventilazione e ripulire l'aria dalla radioattività prima che la gente possa lavorare lì».
Oggi la Tepco in una conferenza stampa ha detto che «solo» 520 tonnellate di acqua altamente radioattiva si sarebbero sversate nell'Oceano Pacifico attraverso la fessura scoperta il 2 aprile in una vasca di cemento all'esterno del reattore 2 e tamponata 4 giorni dopo con un induit rente chiamato «vetro solubile». Il volume globale di questa acqua radioattiova finita in mare corrispoinde ad un livello radioattivo stimato in 4.700.000 di miliardi di becquerels.
Secondo la Tepco, «Questa cifra è tuttavia 7.000 volte meno importante del volume globale di radiazioni prodotte ad oggi dal nocciolo e dalla piscina di stioccaggio del reattore numero 2».
Cifre altissime, ma d'altronde il 2 aprile, vicino al sistema di alimentazione dell'acqua del reattore 2, erano stati rilevati livelli di iodio radioattivo 7,5 milioni di volte superiori alle norme di sicurezza. Solo dopo la Tepco aveva installato delle barriere filtranti in mare per impedire la propagazione delle sostanze radioattive. Dopo il livello di radioattività è calato, ma il 19 aprile il livello di iodio era ancora 1.200 volte superiore alla norma.
Non a caso, oggi il governo centrale ha incaricato prefettura di Fukushima di sospendere il commercio e l'esportazione di sand lance, piccoli pesci pescati al largo delle coste di Fukushima, nei quali è stata trovata contaminazione radioattiva. Il governo ha detto alla prefettura di avvertire la popolazione di non mangiare sand lance. Si tratta delle prime restrizioni di livello nazionale applicate ai prodotti del mare e il governo ha preso la decisione dopo un rapporto del ministero della salute che dimostra che nei pesci sand lance pescati il 18 aprile al largo di Iwaki, a sud della centrale nucleare di Fukushima Daiichi, erano presenti 14.400 bequerel per Kg di cesio radioattivo, 29 volte sopra il limite di sicurezza, e 3.900 becquerel, il doppio del limite, di iodio radioattivo.
Quantità eccessiva di cesio radioattivo erano già state rilevate nei sand lance nella stessa area tra il 7 e il 13 aprile. Il governo però dice che il divieto è precauzionale, visto che i pesci non sono più sul mercato, dato che le cooperative di pescatori di Fukushima non sono operative.
La nave ammiraglia di Greenpeace, la Rainbow Warrior, è intanto partita oggi da Taiwan con rotta sul Giappone per monitorare la contaminazione radioattiva in mare e negli organismi marini. L'obiettivo è di raggiungere tra il 27 e il 28 aprile la costa della Prefettura di Fukushima, dove la centrale Fukushima Daichii sta rilasciando notevoli quantitativi di radiazioni sia per sversamento diretto che trasportate dai venti. A bordo anche la responsabile della campagna Mare di Greenpeace Italia.
«Il Giappone dipende dalle risorse del mare per la sua alimentazione e visto il continuo rilascio di radiazioni in mare, comprese quelle direttamente sversate da TEPCO, è fondamentale una verifica indipendente dell'estensione della contaminazione per valutare realisticamente l'impatto sulla salute umana e sull'ambiente» - spiega Giorgia Monti, Responsabile della campagna Mare di Greenpeace imbarcata sulla Rainbow Warrior.
Greenpeace ha già contattato il governo del Giappone informandolo dell'arrivo della Rainbow Warrior e sta utilizzando i canali appropriati per poter aggiungere i rilevamenti della radioattività in mare a quelli che le tre squadre di radioprotezione di Greenpeace hanno già realizzato nelle immediate vicinanze dell'area di esclusione di 20 km attorno alla centrale di Fukushima Daichii.