Depurazione: finanziamento Ue di 1,25 milioni euro al cluster toscano dei depuratori di Cecina e Rosignano
Fanno parte del finanziamento di 13.5 milioni di euro concesso al progetto Ultimate dal Programma quadro Horizon 2020 dell’Ue
[6 Marzo 2020]
Grazie alla collaborazione tra il Consorzio Aretusa, i Comuni di Cecina e di Rosignano, con il supporto del Polo Tecnologico della Magona, l’Unione europea, attraverso Programma Quadro Horizon 2020, ha finanziato con 13.5 milioni di euro, di cui oltre 1,25 milioni euro dedicati al cluster italiano, un’azione di innovazione di alto valore ambientale ed economico che coinvolge 28 partner di oltre 10 Paesi europei.
Beneficiario del progetto è il Consorzio Aretusa senza fini di lucro, costituito da ASA – la società che si occupa del ciclo delle acque in provincia di Livorno e in alcune aree limitrofe, , Solvay Chimica Italia e Termomeccanica Ecologia. Gli aderenti ad Aretusa spiegano che il consorzio «Nasce nel 2001 per la realizzazione di un impianto di trattamento delle acque di scarico dei depuratori di Cecina e Rosignano per renderle idonee ad essere nuovamente utilizzabili in attività industriali. Il consorzio ha fin qui operato producendo oltre 3 milioni di m3 l’anno di acqua trattata ceduta poi a Solvay per utilizzi industriali compatibili, in sostituzione, fino ad oggi, di oltre 40 milioni m3 di acqua di falda. E’ quindi evidente l’alto valore ambientale ed economico di questa operazione che negli anni ha anticipato quel concetto di economia circolare diventato oggi una linea guida fondamentale per le scelte di politica sociale ed industriale. L’acqua recuperata, che sarebbe altrimenti defluita in mare, continua ad essere sempre più una risorsa preziosa da sfruttare».
Per questo, la Comunità Europea ha premiato il Consorzio con un finanziamento importante per potenziare l’impianto di trattamento Aretusa che sottolinea: «Da una parte si aumenta la capacità produttiva fino al limite progettuale di 4 milioni di mc annui, e dall’altra con il consolidamento ed incremento di qualità del refluo trattato, aumenta la quantità complessiva disponibile».
Secondo il sindaco di Cecina Samuele Lippi, «Si tratta di un risultato altamente significativo che riconosce al Polo Tecnologico della Magona un ruolo fondamentale nel campo della ricerca e dell’innovazione in un settore capitale come quello dell’economia circolare e del riutilizzo virtuoso delle risorse idriche, Grazie a tutti coloro che hanno lavorato per rendere possibile questo risultato, con l’auspicio, e mi sento di dire anche la convinzione, che questo sia solo il primo di una serie di obiettivi centrati nel campo della progettazione e della capacità di ottenere finanziamenti europei».
Ultimate ha visto impegnati, oltre all’università Politecnica delle Marche, di cui fa parte il Francesco Fatone, ordinario di impianti chimici, coordinatore del cluster italiano ed innovation manager dell’intero progetto, ASA, con il presidente del Consorzio Aretusa Michele del Corso e Solvay con l’ingegner Paolo Ciuffetelli.
Vincenzo Argentieri, presidente del Polo Magona, evidenzia che «Sarà importante il ruolo del Consorzio Polo Tecnologico della Magona per la messa a punto, sia del ciclo produttivo dei reflui trattati, sia dei componenti che lo realizzano, con il fine di prolungarne la vita tecnica e migliorare la qualità di refluo trattato prodotto».
In Toscana l’azione innovativa partirà dalla firma del contratto prevista per giugno 2020 e i partecipanti spiegano ancora che «Il sito del Consorzio Aretusa è uno dei 9 siti dove si sperimenteranno le simbiosi tra diverse tipologie industriali. Il progetto mobilita infatti una forte partnership di complessi industriali con le principali società idriche e fornitori di servizi idrici, con PMI specializzate, istituti di ricerca e reti di collaborazione nel settore idrico. I siti pilota sono sparsi tra l’Europa ed il Mediterraneo meridionale e tratteranno esempi di simbiosi non solo con aziende chimiche o petrochimiche ma anche relative alla trasformazione agro-alimentare, bevande e biotecnologie».
Soddisfatto anche il sindaco di Rosignano Daniele Donati: «Il Consorzio Aretusa, con il relativo impianto che sorge a Rosignano, rappresenta uno dei primi esempi di economia circolare, nato all’indomani dell’accordo di programma finalizzato alla riduzione dei consumi di acqua di falda da parte dello stabilimento Solvay L’intervento finanziato con il progetto in questione, riconosce la lungimiranza a suo tempo dimostrata e rilancia un impianto che potrà avere anche ulteriori ricadute positive su altre attività economiche del territorio».
Il presidente di ASA, Nicola Ceravolo, conclude: «Siamo riusciti a ottenere un importante finanziamento tra le eccellenze europee e stiamo già partecipando ad altri bandi. Il lavoro in sinergia nella raccolta di fondi può essere un volano per il territorio al fine di uno sviluppo sostenibile L’azienda si sta strutturando per essere un’eccellenza in questo settore, infatti ringrazio i colleghi e l’Ing. Palermo, ufficio innovazione, per il lavoro svolto».