Ricarica gestita della falda acquifera, ci pensa Marsol
Alternativa a invasi artificiali, impianti di depurazione e sovrasfruttamento delle falde
[11 Maggio 2015]
Il progetto Managed Aquifer Recharge SOLutions (Marsol) è stato presentato Pianeta Acqua, uno dei momenti principali di Acquae Venezia 2015, evento collaterale patrocinato da Expo 2015. Il progetto realizzato Studio Galli Ingegneria (Sgi), è finanziato con 5.176.078. euro attraverso il Settimo programma quadro ed è associato all’European Innovation Partnerships on Water. Nasce nell’ambito di un consorzio europeo che coinvolge oltre venti eccellenze nel campo della ricerca applicata: enti europei, università, piccole e medie imprese, public utilities, autorità dell’acqua e centri di ricerca, come la Scuola Superiore di Studi Universitari Sant’Anna di Pisa, il Technische Universitaet di Darmstadt (Germania) e l’Empresa de Transformacion Agraria Sa (Spagna
Ad Sgi spiegano che «La parola chiave nei programmi di sviluppo europei è “dissemination”, ossia la diffusione di tecnologie e metodologie per l’applicazione in paesi in stato di necessità. MARSOL nasce per mettere a punto tecnologie, processi e conoscenze in grado di fronteggiare la crescente scarsità d’acqua in Europa, nell’area del Mediterraneo e nel mondo. I suoi obiettivi principali sono: la ricarica di acquiferi sovrasfruttati, il contrasto dell’intrusione salina, il recupero della qualità della falda, il SAT (Soil Aquifer Treatment), trattamento naturale di acque provenienti da scarichi moderatamente inquinati o pre-trattati, come acque bianche o grigie, e il SAR (Aquifer storage and recovery) la re-iniezione di acqua in un acquifero per il successivo recupero ed uso in settori strategici come quello municipale, industriale ed agricolo».
Molta acqua viene dispersa attraverso i deflussi superficiali allo scarico di acque trattate e Marino Balzarini, capo progetto Marsol per Sgi, sottolinea che «Utilizzare la ricarica artificiale delle falde sotterranee per immagazzinare, trattare e valorizzare grandi quantità di acqua rappresenta un’efficace alternativa alla costruzione di invasi artificiali, impianti di depurazione e al sovrasfruttamento delle falde: una risposta alla gestione delle risorse idriche particolarmente indicata in contesti altamente infrastrutturati e produttivamente avanzati e tuttavia ancora poco diffusa in Europa. Il progetto Marsol rappresenta l’occasione per farne conoscere la concretezza e le potenzialità».
Per dimostrarne l’applicabilità della ricarica gestita della falda acquifera, Marsol viene sperimentato in 8 siti pilota dell’Europa e del Mediterraneo: Bacino del Brenta (Vicenza), il fiume Serchio (Toscana), Arenales, Castilla & Leon (Spagna), Llobregat River (Catalonia, Spagna), Algarve e Alentejo (Portogallo), Malta, Lvrion (Grecia) e Menashe (Hadera, Israele), dove vengono utilizzate diverse tecniche di ricarica: «Bacini d’infiltrazione (qualunque area estesa opportunamente attrezzata in cui viene applicata l’infiltrazione diretta di acqua nell’acquifero sottostante), filtrazione spondale (consiste nel facilitare la filtrazione di acqua dal letto di un fiume all’acquifero con esso confinante), infiltrazione puntuale (per mezzo di pozzi profondi o di grande diametro) e varie risorse per la ricarica come le acque superficiali, i reflui depurati e l’acqua desalinizzata in eccesso».