La nuova commissaria europea Kadri Simson: Ue climate neutral nel 2050 e ridurre le emissioni di gas serra del 50 – 55% entro il 2030
Obiettivi molto più ambiziosi di quelli del governo italiano che ora dovrà rincorrere l’Ue
[4 Ottobre 2019]
La commissione industria, ricerca ed energia del Parlamento europeo ha esaminato Kadri Simson, la candidata dell’Estonia a ricoprire la carica di commissaria Ue all’energia e, a differenza dei candidati dell’Ungheria e della Romania, la 42enne ex ministro degli affari economici e delle infrastrutture del partito liberal-centrista Eesti Keskerakond sembra aver superato l’esame.
La Simson a detto che «L’energia dovrà svolgere un ruolo centrale nell’ European Green Deal» che sarà presentato nei 100 giorni successivi all’insediamento della nuova Commissione Ue. E si è impegnata a «Rivedere la legislazione europea in campo energetico, con l’obiettivo di rendere l’Ue climate neutral entro il 2050», mentre «Entro il 2021, l’Ue dovrebbe rivedere i suoi obiettivi di riduzione per il 2030 al fine di ridurre le emissioni di CO2 di almeno il 50%, e possibilmente del 55%. Questo è possibile restando competitivi a livello mondiale».
Si tratta di obiettivi molto più ambiziosi di quelli italiani (-33%) e il nostro governo dovrà lavorare alacremente nelle prossime settimane e anni per adeguarli alla nuova politica energetica che si profila in Europa, se non vorrà rimanere tra chi parla bene di Green Deal e razzola malissimo nei piani ufficiali.
Gli eurodeputati hanno rivolto alla commissaria designata diverse domande sul modo in cui pensa di finanziare la riforma del pacchetto energetico europeo e di rispettare gli obiettivi climatici dell’Ue e la Simson ha risposto: «Attraverso il bilancio Ue e facendo della Banca europea di investimento una banca climatica».
Gli europarlamentari hanno ricordato l’importanza del Transition Fund per aiutare equamente le regioni più dipendenti dalla produzione di carbone – come la Polonia – ad assicurare una transizione verso le energie rinnovabili e hanno sottolineato che «Questa transizione deve garantire un’energia abbordabile per tutti i consumatori». Gli eurodeputati hanno anche chiesto alla commissaria designata se sostiene l’aumento degli obiettivi Ue 2030 per le energie rinnovabili e l’efficienza energetica.
L’audizione è stata anche l’occasione per sollevare altri temi come la sicurezza energetica, l’approvvigionamento di gas, l’eolico offshore, la ricerca e anche questioni controverse come l’energia nucleare e le tecnologie di carbon capture and storage.
Alla fine la Simson sembra aver convinto la grande maggioranza dei commissari. Il 17 ottobre, sentite le raccomandazioni delle commissioni parlamentari, la conferenza dei presidenti deciderà se il Parlamento europeo ha ricevuto sufficienti informazioni per di chiarare conclusa la procedura di audizione. Poi toccherà alla plenaria dell’Europarlamento, il 23 ottobre a Strasburgo, approvare o meno la nuova Commissione europea nel suo insieme.