Seconda indagine Bei sul clima: il 94% degli italiani vuole smettere di utilizzare le bottiglie di plastica e il 66% lo avrebbe già fatto
Gli italiani tra i più virtuosi in Europa anche per le intenzioni su acquisti dei prodotti locali e diminuzione dei viaggi in aereo, meno per l’utilizzo di mezzi pubblici
[14 Gennaio 2020]
La Banca europea per gli investimenti (Bei) ha pubblicato la seconda edizione della sua Indagine sul clima, condotta insieme alla Bva, una società di consulenza specializzata in ricerche di mercato. Bei e Bva spiegano che «l’indagine è un indicatore di come i cittadini percepiscono il fenomeno dei cambiamenti climatici nell’Unione europea, negli Stati Uniti d’America e in Cina. La seconda serie di risultati fa luce sulle azioni che i singoli cittadini contano di fare per contrastare i cambiamenti climatici».
Il rapporto evidenzia che «anche i cittadini di altre parti del mondo si dimostrano disposti ad agire fattivamente contro i cambiamenti climatici nel 2020. Sul tema del ridurre il consumo della plastica il consenso è chiaro: l’81% degli americani, il 93% degli europei e il 98% dei cinesi dicono di aver l’intenzione di comprare meno prodotti di plastica. In ogni caso, per quanto riguarda l’abitazione, gli atteggiamenti non sono uniformi: oltre il 94% degli intervistati cinesi intende passare a un fornitore di energia verde, mentre solo il 70% degli europei e il 64% degli americani ha in conto di farlo. Un andamento analogo emerge nella propensione a investire in fondi verdi: oltre l’86% della popolazione in Cina è ben disposta a farlo nel 2020, mentre quella degli Stati Uniti lo è per il 56% e quella europea per il 52%».
Commentando il rapporto, la vicepresidente della Bei Emma Navarro, responsabile dell’Azione per il clima e dell’ambiente, ha detto: «Mi entusiasma vedere quanto i cittadini europei si impegnino nella nostra lotta comune contro i cambiamenti climatici. Le azioni individuali positive per il clima creano quelle tendenze economiche e sociali nelle nostre società che saranno d’aiuto nel risolvere la problematica dei cambiamenti climatici. La Banca europea per gli investimenti è decisamente impegnata a fornire i mezzi che consentono ai cittadini di portare avanti questa lotta che è la realizzazione di un futuro più sostenibile. Rincuora vedere come le persone si facciano paladine di questa causa e la rendano parte integrante della loro vita: in questa lotta ce la faremo solo se decidiamo di batterci insieme».
La sorpresa – soprattutto per gli stessi italiani – viene dall’Italia: a quanto pare, «paragonati al resto d’Europa, gli italiani dicono nel complesso di essere disposti a fare di più per adeguare il loro stile di vita nel segno della prevenzione ai cambiamenti climatici». L’indagine pone l’accento su 6 categorie di azioni in particolare. Ecco i risultati per l’Italia:
Prodotti alimentari. La sostenibilità in materia alimentare è al centro dell’impegno dei cittadini italiani. Il 93% cerca attivamente di comprare più prodotti locali e stagionali e il 48% lo fa già sistematicamente. Gli italiani si dicono anche pronti a modificare la loro alimentazione: il 73% ha ridotto il consumo di carne rossa. Vi è in ogni caso una discrepanza tra le fasce di età più giovani e quelle più anziane: rispetto ai più giovani, gli italiani più anziani si impegnano di più ad acquistare unicamente prodotti alimentari locali.
Rifiuti. Il 97% degli italiani non usa più prodotti in plastica, o almeno ne ha ridotto il consumo. Più in particolare, il 94% degli italiani dice di avere l’intenzione di smettere di comprare le bottiglie di plastica, il 96% ha intenzione di comprare meno prodotti imballati con la plastica. Le donne, rispetto agli uomini, sembrano essere più propense a limitare il consumo della plastica: il 65% delle italiane dice di aver smesso di utilizzare i sacchetti di plastica per la spesa rispetto al 55% degli uomini.
Trasporti. Quando si tratta di optare per mezzi di trasporto più ecocompatibili, il 69% degli italiani dice di scegliere di camminare oppure di prendere la bicicletta per gli spostamenti giornalieri. Solo il 54% sceglie di usare i trasporti pubblici, percentuale che è inferiore alla media europea (64%).
Vacanze. Il 77% degli italiani dice di trovarsi d’accordo con l’idea di fare meno viaggi in aereo per combattere i cambiamenti climatici, percentuale che è superiore di due punti rispetto alla media europea (75%). Per il 30% degli italiani si tratta già di una pratica consueta. Analogamente, l’86% dei cittadini italiani dice che opterebbe per il treno, invece dell’aereo, per delle percorrenze pari o inferiori a cinque ore.
Abitazione. Il 38% degli italiani dice di aver ridotto l’uso dei condizionatori, come pratica rispettosa dell’ambiente, mentre coloro che si dicono disposti a non accenderli più nell’anno nuovo raggiungono il 75%, ovvero una percentuale quasi doppia. Inoltre, il 60% della popolazione intende passare a un fornitore di energia verde, mentre il 22% sostiene di averlo già fatto.
Marchi e società. Il 79% dei giovani italiani tra i 15 e i 29 anni dice di aver partecipato, o parteciperà, a manifestazioni a favore del clima, cifra che scende al 69% per la fascia di età compresa tra i 30 e i 64 anni. Inoltre, il 54% degli italiani intende investire in fondi verdi, e l’11% dice di averlo già fatto.
A leggere questi risultati emerge un Paese così virtuoso e impegnato per l’ambiente da essere quasi irriconoscibile, ma è anche vero che probabilmente la maggioranza degli italiani si percepisce (o vorrebbe essere) così e che è su questa propensione alle virtù ambientali e civiche che dovrebbero spingere chi ci governa e la politica, che invece sembrano impegnati in altre priorità o a demolire quel che resta del dibattito pubblico con paure e minimizzazione dei cambiamenti climatici. Insomma, ci pensiamo – e la politica marketing ed escludente ci pensa – peggio di quel che siamo e ancora peggio di quel che vorremmo essere, con quella che sembra una minoranza che riesce così a imporre priorità non condivise e a inventare emergenze diverse da quelle reali, ma che servono a drogare il dibattito sul presente e il futuro del nostro Paese.