Eco galateo per la libertà alimentare, apre Festambiente Filosofia in Puglia
Mangiare bene e sapere cosa mangiare sono virtù civiche
[24 Aprile 2015]
La prima edizione di Festambiente Filosofia – fino al 26 aprile a Monte Sant’Angelo (Fg) sala conferenze delle clarisse – parte oggi con un decalogo, un Eco galateo, e discuterà, e degusterà, attorno al nesso che lega la questione alimentare alla cittadinanza attiva e al libero pensiero.
L’Eco galateo parte da una premessa: «Essere bravi cittadini, autenticamente civili e democratici, implica la difesa dei valori di libertà e la partecipazione attiva alla costruzione di una società giusta e sana, che, rispettando il diritto all’autorealizzazione e alla felicità di tutti i cittadini, salvaguarda il senso della comunità, i beni comuni, l’ambiente e i bisogni delle persone, soprattutto le più svantaggiate, e di tutte le creature viventi. L’alimentazione rischia di essere, però, in questo contesto, vissuta come questione secondaria e ad esclusivo appannaggio della sfera privata, finendo per sottovalutare quanto le scelte alimentari, e i modelli culturali ed economici che ne sono sottesi, possano essere importanti e a volte determinanti per la promozione di una società matura più giusta, civile e democratica, con un impatto forte sui destini della collettività. Specie per i cittadini italiani che considerano, per tradizione e per orgoglio, il mangiare sano come un pezzo della loro identità famigliare, locale e nazionale. Un bravo cittadino deve considerare, pertanto, l’alimentazione come questione che ha a che fare con le virtù civiche. Assume nel suo stile di vita e promuove: la difesa dei valori di un’agricoltura sana e sostenibile, l’acqua come bene comune, la giusta distribuzione delle risorse tra Paesi ricchi e Paesi poveri, la sovranità alimentare di tutte le comunità umane, la salvaguardia delle competenze diffuse di produzione, preparazione e trasformazione dei cibi, contro la standardizzazione industriale e la colonizzazione agricola e alimentare a danno dei Paesi poveri».
Secondo l’Eco galateo un virtuoso cittadino italiano:
Mangia bene, sceglie e prepara cibo sano e sostenibile, curando la propria salute con un’alimentazione genuina ed equilibrata. Mangiare bene è un diritto, ma anche un dovere, che aiuta a promuovere benessere e felicità e che aiuta anche a pesare meno sulla collettività, contribuendo alla contrazione della spesa sanitaria nazionale e alla conservazione di quell’immenso patrimonio pratico e culturale noto nel mondo come dieta mediterranea.
Sa cucinare, non smette di preparare cibi e conserve in casa, curandosi di preservare i saperi tradizionali e familiari legati alla tavola, che rischiano di scomparire con l’avanzare dei cibi pronti di origine industriale. Chi non sa cucinare è meno libero fino a diventare schiavo del sistema dell’industria alimentare che prospera sulla perdita delle competenze artigianali e domestiche dei piccoli produttori e delle famiglie, impoverendoli sia economicamente che culturalmente.
Non spreca acqua dolce e potabile, ma ne impara il corretto e parco utilizzo, nel rispetto del diritto di tutte le creature a godere della principale risorsa per la vita. Non beve, inoltre, acqua in bottiglia, ma usa quella potabile delle reti idriche, per non produrre rifiuti inutili e per non alimentare un sistema economico che mira a massimizzare i profitti e a privatizzare la risorsa acqua: l’acqua sempre deve rimanere un bene comune, indispensabile alla vita umana e di tutte le creature.
Acquista meno cibo, comprando meglio, per evitare che una parte importante della spesa alimentare diventi rifiuto, come purtroppo accade, alimentando la piaga dello spreco alimentare, che rappresenta un problema ecologico e una vera ingiustizia, soprattutto nei confronti della popolazione mondiale ancora afflitta da fame e povertà.
Sceglie prodotti etici, liberi dallo sfruttamento indiscriminato del lavoro e delle risorse ambientali, liberi dal controllo della criminalità, facendo anche dell’equità e della solidarietà uno dei criteri di scelta.
Non mangia troppo, mantenendo una dieta equilibrata, per evitare che il cibo eccedente diventi accumulo di grassi che appesantiscono e mettono in crisi la salute dell’organismo. Mangiare in eccesso è anche una forma di spreco alimentare e una forma d’ingiustizia nei confronti di chi non gode dell’accesso al cibo.
Sceglie prodotti di stagione, per evitare uno sfruttamento eccessivo di energia e risorse naturali per la produzione forzata di beni che prodotti con il favore del naturale ciclo delle stagioni sono più sani e più rispettosi dell’ambiente.
Non consuma troppa carne, il cui abuso ha impatti negativi sulla salute e sull’ambiente: l’aumento di allevamenti insostenibili è una delle principali cause d’inquinamento da gas serra, di deforestazione e di consumo di acqua dolce e di suolo agricolo, a vantaggio esclusivo dell’industria alimentare della parte ricca della popolazione mondiale, aggravando le ingiustizie nella distribuzione alimentare a danno del diritto di accesso al cibo per tutti gli abitanti della terra, specie i più poveri.
Preferisce i prodotti del proprio territorio nella spesa quotidiana, evitando, finché è possibile, che le merci percorrano chilometri inutili, e abbattendo così le emissioni di CO2 in atmosfera.
Salvaguarda il terreno agricolo e gli ecosistemi naturali, evitando di coprire il suolo con cemento e asfalto e lottando contro il consumo di suolo.
Oggi, dalle ore 20.30, a Festambiente Filosofia, “Cibo Pensiero Cittadinanza” si di discute di “Cibo e cittadinanza. Economia e politica dell’alimentazione” con Lucio Cavazzoni, presidente di Alce Nero, don Vito Cecere, presidente della cumunità Emmaus di Foggia, Francesco di Palma, dirigente scolastico, Giuseppe Ciuffreda, assessore comunale alla cultura, coordinati dal direttore di FestambienteSud Franco Salcuni, e riproponendo la formula del Symposion: come nella Grecia antica si discuterà in un ambiente conviviale, mangiando pane e formaggio, pasta artigianale e sorseggiando una selezione di vini sfusi.
Le altre due giornate, il 25 e 26 aprile saranno introdotte dai docenti Franco Salcuni, con una relazione dal titolo: “In vino Veritas. Verità ed ebbrezza, falsi nemici”, e Antonio Giardino, “Crudo e Nudo. Per una comparazione tra cibo e sessualità”.