Ue. Nuovo regolamento del mercato unico dei prodotti da costruzione
[2 Luglio 2013]
Come spiega la Commissione europea: «Le imprese di costruzione che intendono espandersi in un altro Stato membro dell’Ue devono sapere quali potrebbero essere i problemi. Può accadere che ai materiali e ai prodotti da costruzione si applichino requisiti occupazionali, ambientali e di sicurezza diversi».
Da ieri è entrato in vigore il nuovo regolamento Ue sui prodotti da costruzione che ha iniziato a «eliminare gli ostacoli giuridici e tecnici ingiustificati che ancora si frappongono alla libera circolazione dei prodotti da costruzione nello Spazio economico europeo». Il settore europeo delle costruzioni, prodotti da costruzione compresi, ha un grande valore economico: rappresenta circa il 9,5% del Pil e il 10% della forza lavoro dell’Ue e sta attraversando una fase difficile, essendo una delle prime vittime della crisi economica, ma la Commissione Ue è convinta che potrebbe trarre «beneficio da un mercato interno trasparente e ben funzionante».
Il regolamento sui prodotti da costruzione (Cpr) n. 305/2011, adottato nel 2011 ed entrato pienamente in vigore il 1º luglio 2013, sostituisce la direttiva sui prodotti da costruzione (direttiva 89/106/CEE). Secondo la Commissione, «rafforzerà il mercato interno dell’Ue. Aiuterà i fabbricanti a commercializzare i prodotti da costruzione all’interno di un comune quadro normativo europeo semplificato, nel quale l’affidabilità della prestazione dichiarata di un prodotto da costruzione viene dimostrata dall’impiego della marcatura CE. Il regolamento sui prodotti da costruzione contiene anche misure specifiche per agevolare i fabbricanti e le microimprese».
Infatti, apponendo l’etichetta CE, i produttori «dichiarano di assumersi la responsabilità della conformità del prodotto da costruzione alla dichiarazione di prestazione e della conformità a tutti i requisiti applicabili stabiliti dal regolamento sui prodotti da costruzione e nella pertinente normativa di armonizzazione dell’Unione che prevede la suddetta apposizione».
Sono state semplificate le procedure utilizzate dai produttori per ottenere il marchio CE e questo «si tradurrà in una significativa riduzione dei costi sostenuti dalle microimprese (quelle con meno di 10 dipendenti e un bilancio annuo non superiore a 2 milioni di euro) ove non sussistano criticità in materia di sicurezza».
Tutti i produttori, in particolare quelli piccoli, possono ora usare risultati di test esistenti per suffragare una dichiarazione di prestazione, senza che i loro prodotti debbano essere sottoposti a un’inutile ripetizione dei test. Per ottenere il marchio CE sono state introdotte procedure semplificate più snelle per i prodotti che non sono oggetto di norme armonizzate.
Nei “prodotti da costruzione” rientrano oltre 40 famiglie di prodotti, quali porte, prodotti per isolamento termico, cemento, prodotti per coperture e mattoni. Il Cpr introduce un linguaggio tecnico comune che i produttori possono utilizzare per attestare le prestazioni dei prodotti commercializzati sul mercato europeo (relativamente alle caratteristiche essenziali).
La Commissione evidenzia che «questo linguaggio comune, che si fonda su norme armonizzate, trova applicazione in tutti gli Stati membri ed è utilizzato da tutti gli stakeholders del settore delle costruzioni (autorità, ingegneri, costruttori e utilizzatori finali). Scopo del regolamento sui prodotti da costruzione è assicurare – sulla base di specifiche tecniche armonizzate – informazioni affidabili e accurate sulle prestazioni dei prodotti da costruzione e introdurre criteri chiari e rigorosi per gli organismi notificati, ossia gli organismi di valutazione tecnica. L’atto rafforza anche la vigilanza del mercato».
Antonio Tajani, Commissario Ue all’Industria ed all’imprenditoria ha detto che «il nuovo regolamento sui prodotti da costruzione si inquadra nel processo che la Commissione ha promosso per ammodernare la normativa Ue, rimuovere gli adempimenti burocratici inutili ed eliminare l’eccesso di regolamentazione. Vogliamo semplificare la vita agli operatori economici, in particolare alle piccole imprese. I prodotti da costruzione possono ora essere commercializzati a costi più bassi e gli innovatori possono trarre beneficio da procedure più semplici e più efficienti. L’iniziativa rappresenta inoltre un importante contributo ai nostri sforzi volti a rafforzare la competitività dell’industria dell’Ue e ad agevolare il suo successo sui mercati internazionali».