Senza pianificazione dello spazio marittimo, l’economia blu italiana resta ferma al palo
A quattro mesi dall’approvazione della Vas dedicata all’area adriatica, il Piano di gestione nazionale ancora non si vede
[4 Marzo 2024]
La procedura di Valutazione ambientale strategica (Vas) necessaria all’attuazione del “Piano di gestione dello spazio marittimo italiano – Area marittima Adriatico”, e della relativa documentazione presentata dal ministero delle Infrastrutture in qualità di proponente, si è conclusa lo scorso 2 novembre.
In quell’occasione è stato infatti pubblicato il decreto ministeriale del 2 novembre del 2023, emanato dal ministero dell’Ambiente di concerto col ministero della Cultura. Un provvedimento contenente peraltro diverse raccomandazioni, suggerimenti, condizioni e osservazioni, in particolare agli articoli 2, 3 e 4 del provvedimento.
A distanza di quattro mesi dall’emanazione del succitato decreto, però, non è ancora noto a che punto si trova il Piano di gestione dello spazio marittimo italiano. Ovvero del documento che consentirebbe di definire, in modo compiuto, cos’è possibile realizzare e cosa no lungo le coste e nel mare territoriale italiano.
Non si tratta di una lacuna da poco. La stessa Commissione europea ha inflitto all’Italia una procedura d’infrazione, proprio in seguito al mancato recepimento della Direttiva 2014/89/UE, che istituisce un quadro per la pianificazione dello spazio marittimo con l’intento di promuovere la crescita sostenibile delle economie marittime (la cosiddetta economia blu), lo sviluppo sostenibile delle zone marine e l’uso sostenibile delle risorse marine.