Dune di Lacona, fine di una vicenda infinita: il Parco Nazionale dell’Arcipelago le ha comprate
[25 Settembre 2014]
Il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano ha finalmente messo fine ad una vicenda che si trascinava da anni, da quando Legambiente Arcipelago Toscano scoprì (e denunciò) che le dune di Lacona, l’ultimi sistema dunale rimasto in tutto l’Arcipelago Toscano, erano in vendita.
Oggi le Dune di Lacona, nel Comune di Capoliveri, sono state acquistate dal Parco Nazionale per 1.615.000 euro e in un comunicato l’Area protetta sottolinea che « L’operazione, oltre ad aver salvato dall’abbandono un’area di grande valore ambientale, ha consentito di impiegare parte del finanziamento ministeriale che era stato vincolato all’acquisto della ex Caserma della Guardia di Finanza “Teseo Tesei” a Portoferraio, che altrimenti sarebbe sparito dal Bilancio del Parco».
L’idea di acquisire l’area dunale di Lacona per consentirne la tutela e sottrarla alle speculazioni era maturata nel Parco già sotto la Presidenza di Mario Tozzi. Il comitato Amici delle dune, infatti, il 7 febbraio 2010 organizzò insieme ad Associazione Albergatori elbani, Legambiente, Wwf, Italia Nostra e Parco Nazionale una marcia di 19 Km per salvare le dune di Lacona e per contrastare la svendita dei beni demaniali ai privati.
In un comunicato l’Ente Parco ricorda che «Dopo un lunghissimo e travagliato iter, di cui la stampa ha dato resoconti dal 2010 ad oggi, finalmente l’Ente è riuscito ad acquisire il discusso complesso immobiliare per tutelarne gli habitat prioritari e per valorizzarne l’uso con attività di formazione, educazione ambientale, promozione delle produzioni locali, dell’ambiente rurale anche con finalità di autofinanziamento. Il patrimonio acquistato è formato da “tre immobili, con annesse pertinenze in proprietà esclusiva, un circostante ampio resede adibito a parcheggio, tre percorsi carrabili interni ed un’ampia fascia litoranea, ubicata ai margini della spiaggia, divisa fra dune e pineta”, cioè i terreni e le strutture di proprietà della società Montinvest (bar, bazar, ristorante, edicola e discoteca costruite attorno alla zona delle dune) che, in seguito a un fallimento, erano finiti all’asta. Le trattative erano state avviate con il legale della Montinvest S.r.l. molto prima, con un contratto preliminare del 3.12.2012, ma la procedura era stata rinviata, prima per attendere l’accreditamento del finanziamento da parte del Ministero dell’Ambiente e, dopo, per le difficoltà ad ottenere il prospetto con l’indicazione dei 14 creditori a favore dei quali emettere i mandati di pagamento con la specifica degli importi relativi spettanti. Solo dopo questi passaggi e dopo l’acquisizione del consenso alla cancellazione delle ipoteche a cura del Giudice dell’Esecuzione, è stato possibile procedere ed ottemperare agli accordi formalizzati nel preliminare».
Il presidente del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e di Federparchi, Giampiero Sammuri conclude: «Oggi è stata conclusa una procedura molto complessa, sono soddisfatto del risultato e voglio complimentarmi oltre che con il Direttore Franca Zanichelli, con i tecnici del Parco: Rita Pilato e Rita Giglioli che hanno dimostrato grande impegno. Voglio ringraziare anche l’Avv. Patrizia Pinna dell’Avvocatura distrettuale di Firenze che ha assistito il Parco in questa operazione delicatissima».