Dieci azioni per lo sviluppo sostenibile: l’ASviS sfida la politica in vista delle elezioni

«Chiediamo ai partiti e ai movimenti che partecipano alla campagna elettorale di assumere pubblicamente l’impegno a operare per conseguire l’Agenda 2030»

[11 Agosto 2022]

Dopo l’appello degli scienziati climatici e le indicazioni arrivate da Legambiente e Wwf, anche l’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (ASviS) è scesa in campo in vista dell’appuntamento con le urne, proponendo alle forze politiche di sottoscrivere dieci azioni chiave per centrare gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda Onu 2030, che anche l’Italia si è impegnata a rispettare nonostante sia tremendamente indietro sulla tabella di marcia.

Eppure proprio il giorno delle elezioni, il 25 settembre 2022, si celebrerà il settimo anniversario dell’approvazione dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite: siamo in mezzo al guado, ma stiamo tornando indietro.

«La prossima legislatura sarà cruciale per consentire all’Italia di conseguire i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030, realizzando le misure attuative concordate con l’Ue per accedere alle ingenti risorse finanziarie che possono condurre il Paese verso un percorso di sviluppo sostenibile sul piano economico, ambientale e sociale – dichiarano i co-presidenti di ASviS, Marcella Mallen e Pierluigi Stefanini – Questa improvvisa campagna elettorale estiva rischia di aumentare il già elevato tasso di astensionismo e di indurre le forze politiche a concentrare i propri messaggi su questioni di breve termine. Sono due rischi che la società civile italiana sta affrontando, su cui l’ASviS, insieme ai suoi oltre 320 aderenti, ritiene necessario richiamare l’attenzione dei politici, proponendo soluzioni per orientare il nostro Paese verso uno sviluppo sostenibile, equo e inclusivo».

Come già accaduto prima delle elezioni legislative del 2018, l’ASviS ha lanciato perciò un appello affinché il tema sia adeguatamente considerato dall’elettorato e dai partiti. Per promuovere il decalogo l’ASviS ha inoltre indetto una campagna di sensibilizzazione, invitando la società civile a sottoscrivere il decalogo sulla piattaforma Change.org.

Molte e assai concrete le idee proposte dall’ASviS nel decalogo. Qualche esempio? Indirizzare gli investimenti pubblici coerentemente con il raggiungimento degli Obiettivi Onu e garantire l’attuazione del Pnrr così come concordato con l’Ue, ma anche rendicontare gli sociali e ambientali tramite una valutazione ex ante ed ex post delle politiche; impegnarsi a ridurre le emissioni nazionali di gas serra di almeno il 55% rispetto al 1990 (al 2019 eravamo solo a -19,4%), aggiornare il Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec, fermo al pre-pandemia) e il Piano nazionale per l’adattamento ai cambiamenti climatici (Pnacc, fermo in bozza dal 2017); eliminare i sussidi ambientalmente dannosi (che valgono oltre 21 mld di euro l’anno) e spostare il carico fiscale – altro che flat tax! – dal lavoro allo spreco di risorse e all’inquinamento; promuovere l’adozione di modelli di produzione e consumo circolari; ridurre tutte le disuguaglianze (di genere, territoriali e generazionali, introducendo uno strumento di verifica sull’esperienza dello Youth check attivo in Austria e Germania); contrastare la crescente povertà dei redditi, migliorando la gestione del Reddito di cittadinanza; riformare complessivamente l’esistente sistema di welfare garantendo la copertura alle fasce della popolazione attualmente escluse; nel rispetto del valore universale della sanità pubblica, inserire l’approccio “One Health” in tutte le politiche, ispirato al principio di una salute eco-sistemica integrata, che considera tutti i fattori che hanno un impatto diretto o indiretto sulla salute e sul benessere umano, ambientale e animale.

«Le forze politiche – concludono Mallen e Stefanini – dimostrino una visione del futuro saldamente ancorata agli Obiettivi globali, impegnandosi a coinvolgere la società civile per rispondere alle domande di sostenibilità che emergono in particolare dalle giovani generazioni. Per questo con l’ASviSchiediamo ai partiti e ai movimenti che partecipano alla campagna elettorale di assumere pubblicamente l’impegno a operare per conseguire l’Agenda 2030 attraverso dieci azioni, tutte di eguale importanza, selezionate tra le proposte che saranno contenute nel Rapporto ASviS 2022, considerando la scelta per la sostenibilità dello sviluppo non come un lusso ma come la chiave di volta fondamentale per uscire dalle crisi che stiamo vivendo e garantire un benessere durevole nel tempo».