Il polo di San Zeno per la gestione rifiuti fa scuola in Umbria

Sacchetti: «Ci riempie di orgoglio che una delegazione della Regione sia venuta a visitare la nostra centrale di recupero»

[12 Maggio 2022]

Lo sviluppo del Polo di San Zeno (AR) “Zero spreco” per la valorizzazione dei rifiuti urbani, gestito dalla partecipata pubblica Aisa impianti, sta suscitando sempre più attenzione anche al di fuori dei confini regionali: oggi è arrivata in vista una delegazione dalla Regione Umbria, guidata dall’assessore all’Ambiente Roberto Morroni.

«Credo che sia un impianto che interpreti in maniera virtuosa una filosofia di approccio al mondo dei rifiuti che credo dovrà caratterizzare sempre di più il nostro futuro – ha spiegato Morroni – Senza dubbio possiamo trarre molti spunti di interesse perché ci accomuna una visione: col tema dei rifiuti bisogna saper fare i conti senza ideologismi. Senza pregiudizi, comportamenti dettati da approcci superficiali o preconcetti, si aprono opportunità che si coniugano con la tanto declamata esigenza di creare un mondo sostenibile. La sostenibilità ambientale presuppone una sostenibilità anche economica e sociale, e l’esperienza di “Zero spreco” credo che si collochi perfettamente in questa traiettoria».

Tra i principali obiettivi perseguiti da Aisa impianti spicca infatti quello di rendere autosufficiente la provincia di Arezzo in tema di recupero dei rifiuti urbani: a conclusione del Progetto di riposizionamento dell’impianto di San Zeno, autorizzato nell’agosto 2020 dalla Regione Toscana, il territorio non avrà più bisogno di ricorrere ad altri impianti, permettendo così di contenere anche i costi della Tari pagata dai cittadini.

Un caso scuola in un contesto che vede invece – come dimostra da ultimo il Green book 2022 elaborato dalla fondazione Utilitatis – le regioni del centro-sud pagare la Tari più salata d’Italia a causa della carenza strutturale di impianti per gestire i rifiuti in tutte le fasi post-raccolta.

A San Zeno parlano invece di centrale a “recupero totale”: con i 37 mln di euro previsti dal piano industriale, a San Zeno oltre al compostaggio e alla biodigestione anaerobica dei rifiuti urbani cresceranno sia trattamento meccanico-biologico (Tmb), secondo criteri di selezione rifiuti più moderni che daranno vita alla cosiddetta “fabbrica dei materiali”, sia la termovalorizzazione, che passerà dalle 45mila ton/anno attuali a 75mila: il termovalorizzatore avrà principalmente la funzione di recupero energetico del sopravaglio ottenuto dal trattamento dei rifiuti urbani indifferenziati e delle frazioni secche di scarto provenienti dal Tmb, mentre ciò che non può essere recuperato neanche energeticamente verrà smaltito in sicurezza in discarica, chiudendo il cerchio.

Un quadro impiantistico completo cui ora guardano anche le Regioni vicine. «Per noi è una conferma delle scelte che ci hanno portato qualche anno fa a concepire e poi realizzare quella che oggi è la centrale di recupero totale di San Zeno, che guardava e guarda ulteriormente al futuro e a tutte le forme di recupero da fonti rinnovabili», commenta il presidente di Aisa impianti Giacomo Chierici.

Guidati proprio da Chierici e dal direttore generale Marzio Lasagni, oltre che dall’assessore all’Ambiente del Comune di Arezzo Marco Sacchetti, la delegazione umbra – composta oltre che da Morroni dal dirigente della Regione Stefano Nodessi Proietti, dal direttore di Auri Umbria Giuseppe Rossi e da Francesco Di Maria dell’Università di Perugia – ha visitato le varie aree dell’impianto per vedere da vicino il processo di trasformazione e recupero integrale dei rifiuti, la produzione di energia e conoscere la partecipazione e i legami con le realtà locali, le associazioni e i cittadini.

«Ci riempie di orgoglio che una delegazione della Regione Umbria sia venuta a visitare la nostra centrale di recupero – conclude Sacchetti – Un impianto all’avanguardia sia sul trattamento dei rifiuti sia sul recupero dell’energia. Questo ci dimostra che la strada che abbiamo intrapreso anni fa è corretta, abbiamo scelto il futuro nella gestione dei rifiuti».