Carbone pulito? Scatta la denuncia per pubblicità ingannevole
Il Wwf contro la più grande compagnia privata di settore al mondo
[15 Aprile 2014]
Nonostante il carbone sia il combustibile più sporco, un annuncio pubblicitario della Peabody Energy afferma che il carbone sia la risposta alla crisi umanitaria e ambientale della povertà energetica. Per questo motivo è partita la denuncia del Wwf per pubblicità ingannevole, segnalata alla Giuria dell’Etica Pubblicitaria del Belgio (PEC).
L’accusa è rivolta alla più grande compagnia privata di carbone al mondo per la sua pubblicità che recita “Andiamo a illuminare i tanti volti della povertà energetica globale”. Il Wwf sostiene che la pubblicità di Peabody, pubblicata nell’edizione europea del Financial Times all’interno della nuova campagna “Advanced Energy for Life”, viola diversi articoli del Codice PEC, inclusi i principi guida per i quali “qualsiasi pubblicità deve essere decente, onesta e veritiera”.
Per il WWF nella sua pubblicità, Peabody Energy: • non rivela che il nucleo delle sue attività è l’estrazione di carbone e la fornitura energetica da centrali elettriche a carbone; • sostiene che “l’energia pulita e moderna”, cioè le cosiddette tecnologie avanzate e pulite del carbone sono “la soluzione per una vita migliore, più lunga e più sana”, fuorviante per i lettori rispetto agli impatti negativi dell’inquinamento da carbone su clima, ambiente e salute; • utilizza affermazioni assolute e ingannevoli quali “carbone pulito” che non sono sostenute da prove scientifiche e impiego commerciale. Il carbone pulito è un concetto che è stato ampiamente screditato.
«La nuova campagna Peabody Energy è il segno di un’industria morente e disperata. Mentre il carbone perde terreno nei paesi sviluppati grazie ad alternative più moderne e sostenibili, Peabody fa’ marketing su tecnologie pericolose rivolto a quei paesi più poveri che hanno meno possibilità di sviluppo, cercando di vendere il ‘veleno’ proprio alle popolazioni più vulnerabili, più esposte al cambiamento climatico – ha detto Mariagrazia Midulla, responsabile Clima&Energia del Wwf Italia – Con questa denuncia contro Peabody, il WWF evidenzia il profondo cinismo implicito della sua campagna pubblicitaria. Cercare di ‘vendere’ il carbone ai poveri come soluzione per un percorso di vita migliore e più sano, è socialmente irresponsabile e moralmente sbagliato. Sappiamo già che i paesi poveri sono i più colpiti dai cambiamenti climatici e i meno attrezzati per combatterne gli impatti negativi».
Il WWF ricorda come il carbone, oltre ad essere uno dei combustibili più sporchi esistenti, ha gravi effetti sulla salute derivanti dalla sua combustione. Secondo un rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, circa 7 milioni di persone sono morte nel 2012 – 1/8 dei decessi globali totali – a causa dell’esposizione all’inquinamento atmosferico. Gran parte di queste morti sono attribuite all’inquinamento indoor e outdoor collegato alla combustione del carbone.
di Wwf Italia