Far bollire e filtrare l’acqua può eliminare le micro e nanoplastiche
Bollire e poi filtrare l’acqua del rubinetto può rimuovere fino al 90% delle microplastiche
[4 Marzo 2024]
Minuscole particelle di plastica, non più grandi di un granello di sabbia, sono state trovate in ogni angolo del globo, dal fondo del Mar Tirreno, alle nuvole sulla vetta del Monte Fuji, in Giappone, fino ai ghiacci dell’Antartide. Le micro e nanoplastiche prodotte da pneumatici, vestiti sintetici, imballaggi e da una miriade di altri oggetti in plastica, stanno entrando nel nostro cibo, nell’acqua potabile, nell’aria che respiriamo, nei tessuti muscolari di pesci e cetacei e persino nel nostro sangue e nel nel latte materno e nei polmoni. Tutte scoperte preoccupanti perché è stato dimostrato che le microplastiche danneggiano anche le cellule umane.
Anche le nano/microplastiche (NMP) dell’acqua del rubinetto destano crescente preoccupazione a livello globale, perché rappresentano un potenziale rischio per la salute umana attraverso il consumo di acqua. Ma una parziale soluzione potrebbe venire da una convinzione igienico/alimentare molto diffusa in Cina: l’acqua non va bevuta fredda e va bollita prima.
Infatti, lo studio “Drinking Boiled Tap Water Reduces Human Intake of Nanoplastics and Microplastics”, pubblicato su Environmental Science & Technology Letters dell’American Chemical Society da un team di ricercatori cinesi della School of Biomedical Engineering della Guangzhou Medical University e del Center for Environmental Microplastics Studies del Guangdong Key Laboratory of Environmental Pollution and Health della Jinan University, asserisce che «Bere acqua bollita, un’antica tradizione in alcuni paesi asiatici, è presumibilmente benefico per la salute umana, poiché l’ebollizione può rimuovere alcune sostanze chimiche e la maggior parte delle sostanze biologiche. Tuttavia, non è chiaro se l’ebollizione sia efficace nel rimuovere gli NMP dall’acqua del rubinetto. Qui presentiamo la prova che gli NMP di polistirene, polietilene e polipropilene possono coprecipitare con incrostanti di carbonato di calcio (CaCO3) nell’acqua del rubinetto dopo l’ebollizione. L’ebollizione dell’acqua dura (>120 mg L -1 di CaCO3 ) può rimuovere almeno l’80% degli NMP di polistirene, polietilene e polipropilene di dimensioni comprese tra 0,1 e 150 μm. Le temperature elevate promuovono la nucleazione del CaCO3 sugli NMP, con conseguente incapsulamento e aggregazione degli NMP all’interno degli incrostanti CaCO3 . Questa semplice strategia dell’acqua bollente può “decontaminare” gli NMP dall’acqua del rubinetto domestico e ha il potenziale per alleviare in modo innocuo l’assunzione di NMP da parte dell’uomo attraverso il consumo di acqua».
Gli scienziati cinesi hanno cercato un modo semplice ed economico per rimuovere le microplastiche dall’acqua del rubinetto. Hanno aggiunto microplastiche all’acqua dolce e l’hanno fatta bollire per cinque minuti, con risultati promettenti. Quando viene bollita, l’acqua dura ricca di minerali produce carbonato di calcio, che forma una crosta gessosa nelle pentole e nei bollitori. Gli scienziati hanno scoperto che minuscole particelle di carbonato di calcio intrappolano le particelle di plastica. Questi pezzetti di carbonato di calcio sono abbastanza grandi da poter essere rimossi versando l’acqua attraverso un filtro da caffè.
Questo approccio è però più efficace con le acque dure che con quelle morbide. Lo studio ha scoperto che la bollitura dell’acqua morbida rimuove solo il 25% circa delle microplastiche, mentre l’acqua dura bollente ne rimuove fino al 90%.