Difficoltà anche per l'erogazione dei rimborsi a privati e imprese da parte del Governo
Livorno, nuova indagine a pochi giorni dal primo anniversario dell’alluvione
Tre le misure cautelari emesse, la Procura ipotizza i reati di turbativa d'asta e truffa ai danni dello Stato
[30 Agosto 2018]
Mancano pochi giorni al 10 settembre, una data indelebile per Livorno: in quella notte del 2017 l’alluvione si riversò per le strade della città, portandosi dietro otto morti e milioni di euro di danni. Tra pochi giorni cadrà il primo anniversario per ricordare questo dolore, per impegnarsi in prevenzione affinché non avvenga mai più. Ieri un nuovo shock ha però colpito la città labronica. La Procura pensa che alle spalle della tragedia qualcuno abbia lucrato: tre le misure cautelari emesse, ipotizzando i reati di turbativa d’asta e truffa ai danni dello Stato, per un’indagine che vede nel mirino anche l’ex coordinatore della Protezione civile di Livorno (oggi agli arresti domiciliari).
La magistratura ipotizza da una parte appalti pilotati per favorire una ditta locale (la Tecnospurghi) attiva nello spurgo dei pozzi neri, prosciugamento e auto spurgo, dall’altro irregolarità nella gara per la gestione del servizio alert system (assegnato poi alla romana ComunicaItalia), utilizzato dal Comune per comunicare ai cittadini rischi meteo. Fatti che dovranno essere accertati o meno dalla magistratura, ma che gettano una nuova ombra – nel corso di un’altra maxi inchiesta finanche il diretto responsabile della Protezione civile comunale, ovvero il sindaco di Livorno, si è visto indagato per l’alluvione, e in questo caso per omicidio colposo plurimo – su di un evento di per sé già molto traumatico per la città.
«Voglio ringraziare la squadra mobile e la Procura per questa operazione – è il commento rilasciato ieri dal sindaco Filippo Nogarin – Mi ha schifato leggere che qualcuno stava trattando l’enorme disastro che aveva colpito Livorno come un’occasione da celebrare per un tornaconto personale. Questo ferisce i familiari delle vittime, la mia città e tutti coloro che con onestà e dedizione hanno operato in nome e per conto di questa Amministrazione in relazione all’alluvione. Ho già dato mandato all’avvocatura sulla costituzione del Comune di Livorno come parte civile in caso di rinvio a giudizio e mi auguro che l’iter giudiziario prosegua spedito. Avevamo messo sotto la lente alcune situazioni relative alla Protezione Civile e io stesso ho formalizzato la denuncia propedeutica a questa indagine, proprio nel solco di quella collaborazione tra organi dello Stato che mette la legge a perimetro di ogni tutela dell’interesse pubblico. L’unico che ci ha sempre guidato anche quando si trattava di verificare qualcosa di strano che avveniva dentro la macchina amministrativa».
Nel frattempo, prosegue con difficoltà anche il percorso amministrativo che dovrebbe portare il Governo nazionale a erogare i rimborsi per i danni subiti da imprese e privati nel corso dell’alluvione. L’ammontare delle risorse richieste dal presidente della Regione Toscana e commissario per il post-alluvione, Enrico Rossi, era e resta di circa 50 milioni di euro ma l’attuale proposta dell’esecutivo assegna il 27% di quanto richiesto, per un controvalore di poco più di 12 milioni di euro.
La delibera proposta dal Governo ha ricevuto a inizio agosto l’ok da parte della Conferenza unificata Stato-Regioni, ma già in quell’occasione il presidente Rossi ha dichiarato che «si rende necessario pertanto l’impegno del Governo a integrare le cifre stanziate nel caso in cui, dopo l’attuale fase istruttoria, queste risultassero insufficienti. Ci rivolgiamo senza nessuno spirito di polemica al presidente del Consiglio Giuseppe Conte – aggiunge il commissario per il post alluvione – affinché prenda seriamente in considerazione le richieste avanzate, poiché i cittadini non potranno essere soddisfatti di un rimborso parziale. Dopo aver ricevuto dal presidente della Repubblica l’incarico di formare il governo, Conte si definì ‘avvocato del popolo’. Se vuole tenere fede a quanto dichiarato, il presidente del Consiglio provveda subito ad impegnarsi a stanziare le eventuali ulteriori risorse economiche necessarie per dare la certezza che tutti coloro che sono stati colpiti dall’alluvione avranno il giusto rimborso».
L. A.