Scenari futuri e qualità dell’aria nelle città italiane con più mobilità elettrica
Rapporto Cnr – Motus-E: «Significativi miglioramenti sulla qualità dell’aria e sul conseguente impatto sulla salute dei cittadini»
[26 Marzo 2021]
Quale aria respireremo nelle città del futuro? E’ una delle domande alla base del rapporto “Più mobilità elettrica: scenari futuri e qualità dell’aria nelle città italiane”, presentato dall’Istituto sull’inquinamento atmosferico del Cnr in collaborazione con Motus-E, l’associazione italiana per lo sviluppo della mobilità elettrica in Italia.
Lo studio, curato da cura di Valeria Rizza, Francesco Petracchini, Dino Marcozzi e Francesco Naso, presenta e una valutazione della dispersione in atmosfera e della ricaduta al suolo degli inquinanti primari e secondari e il relativo impatto emissivo a Torino, Milano, Bologna, Roma e Palermo, secondo un’analisi di due scenari prospettici, rispettivamente al 2025 e al 2030, dell’attuale parco circolante di veicoli per il trasporto privato e la logistica. Inoltre, evidenzia non solo che il traffico veicolare è tra le prime cause di inquinamento in ambito urbano, ma anche «La considerevole ricaduta sul numero di morti premature produca una significativa incidenza sui costi sociali ed economici».
Al Cnr sottolineano che «Dai risultati ottenuti si evince come, all’interno di uno scenario più ampio di ricambio del parco veicolare privato, la penetrazione di una percentuale di veicoli elettrici giochi un ruolo fondamentale nella riduzione delle concentrazioni degli inquinanti locali, in particolare di NO2». Considerando lo scenario al 2025, lo studio ha rilevato una riduzione delle concentrazioni da un minimo di 47% ( Bologna) ad un massimo di 62% (Roma), mentre dallo scenario al 2030 si prevede una riduzione che va dal 74% (Palermo) fino all’89% ( Roma).
Per il PM10, l’impatto è più ridotto ma comunque importante: nello scenario 2025, la percentuale di riduzione parte da un minimo del 28% (Bologna) fino ad un massimo del 38% (Palermo); per lo scenario 2030 l’abbattimento non è così determinante come per NO2, la riduzione varia tra il 34% e il 46%.
In città come Milano, Roma e Torino, la maggiore diffusione di auto elettriche prospettata nello studio si traduce anche in una significativa riduzione delle stime sul numero di vittime causate dall’inquinamento atmosferico derivante dalle concentrazioni di NO2 e PM10. Il Cnr evidenzia che «Per tali casi il costo sociale (VSL) associato al numero di decessi evitati varia tra circa 140 milioni e circa 2 miliardi di euro nello scenario al 2025, e circa 222 milioni e 3 miliardi nello scenario al 2030».
Lo studio conclude che «A parità del numero dei veicoli circolanti, considerati in egual numero in tutti gli scenari prospettati, la variazione di tecnologia e di energia impiegata consente di registrare significativi miglioramenti sulla qualità dell’aria e sul conseguente impatto sulla salute dei cittadini».