Parco della Maremma: un seminario per parlare della gestione di specie problematiche e aliene
[26 Febbraio 2018]
Mercoledì 7 e giovedì 8 marzo, al Parco della Maremma (Via del Bersagliere 7/9, Alberese) si svolgerà il primo appuntamento nel calendario degli eventi seminariali sulle buone pratiche svolte nelle aree protette, preparatori del congresso di Federparchi in programma il prossimo ottobre a Roma.
Questo primo seminario presenterà le migliori pratiche messe in atto su scala nazionale per il contenimento e la gestione di specie problematiche e aliene nelle aree protette.
Nell’incontro organizzato al Parco della Maremma, si parlerà di tutte quelle specie – piante ed animali – che, si trovano ad abitare e colonizzare territori diversi dal loro areale storico o sono presenti in sovrannumero creando problemi per la biodiversità o per le attività che si svolgono all’interno delle aree protette.
Saranno quindi illustrate le migliori pratiche per risolvere i problemi che molti parchi si trovano a contrastare, dando ampio spazio ad approfondimenti anche su specie autoctone come cinghiali e cervi, che da anni rappresentano un problema per altre specie e per le attività agricole.
L’obiettivo del seminario è quello di creare un testo divulgativo riassuntivo delle buone pratiche per la gestione delle specie aliene ed infestanti, che verrà distribuito anche online.
” Abbiamo scelto di organizzare questo primo appuntamento al Parco della Maremma – ha spiegato il presidente di Federparchi Europarc Italia, Giampiero Sammuri – perché riteniamo che sia uno dei modelli virtuosi per la gestione degli ungulati selvatici. Nei due giorni d’incontro è prevista una parte seminariale, dove verranno presentate le buone pratiche relative all’argomento, ed una mezza giornata sarà dedicata ad un approfondimento dimostrativo sul campo dove il Parco della Maremma illustrerà nel dettaglio le attività di contenimento delle specie problematiche quali i daini e i cinghiali.”
Il programma della due giorni è il seguente:
Il 7 marzo i lavori inizieranno alle ore 10,00 ed introdurranno il dibattito: Lucia Venturi, Presidente Parco Regionale della Maremma e Giampiero Sammuri, Presidente Federparchi.
Seguiranno gli interventi di Augusto Navone, direttore generale dell’area Marina Protetta di Tavolara che spiegherà l’esperienza del Consorzio di Gestione dell’Area marina protetta, in relazione alle specie aliene.
Francesca Giannini, biologa del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, tratterà dell’eradicazione di fasianidi introdotti sull’Isola di Pianosa.
Infine il Dottor Francesco Ferretti, ricercatore dell’Università di Siena e biologo del Parco, illustrerà il piano di gestione degli ungulati nel Parco Regionale della Maremma.
La giornata si concluderà con un’esperienza pratica: un’escursione guidata sui sentieri del Parco della Maremma esplicativa sulle pratiche di gestione degli ungulati da parte dell’Ente.
Giovedì 8 marzo gli interventi riprenderanno alle ore 10,00 con Luca Pedrotti, coordinatore scientifico del Parco Nazionale dello Stelvio, che illustrerà l’esperienza dell’ente in relazione al controllo del cervo.
Franca Zanichelli, direttrice del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, evidenzierà le tecniche di controllo del cinghiale nel parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano; infine Massimo Rossi, direttore dell’Ente Parchi Emilia-Orientale riferirà le pratiche di gestione per quanto riguarda la specie del cinghiale da parte dell’Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Orientale.
Il programma, che è ancora in progress, potrebbe arricchirsi anche di altre esperienze in corso nelle aree protette di tutta Italia.
Dopo una discussione sui casi presentati, le conclusioni saranno affidate a Giampiero Sammuri, Presidente di Federparchi Europarc Italia, nonché Presidente del parco nazionale dell’Arcipelago Toscano.
“Siamo molto onorati del fatto che il primo seminario di preparazione al congresso di Federparchi si svolga proprio al Parco della Maremma – ha dichiarato la presidente Lucia Venturi – perché è un riconoscimento al puntuale ed articolato lavoro che nel corso di questi anni è stato fatto e che continueremo a fare per la problematica gestione degli ungulati selvatici, che ha coinvolto non solo il personale dell’Ente ma anche gli agricoltori e che ha portato a risultati importanti sia per la tutela della biodiversità sia per il contenimento dei danni all’agricoltura”.