Sviluppare e promuovere strategie e azioni per restituire ai bambini il benessere della natura
[13 Luglio 2018]
Al fine di contrastare le molteplici fonti di inquinamento delle aree urbanizzate, gli impatti dei cambiamenti climatici, gli stili di vita condizionati da situazioni di disagio sociale e la minaccia rappresentata dall’uso eccessivo delle tecnologie digitali e della telefonia mobile, da cui va emergendo una nuova insidiosa dipendenza associata e disturbi di iperattività e deficit di attenzione, il Ministero della Salute, attraverso il CCM (Centro nazionale Controllo delle Malattie) ha promosso e finanziato un’Azione centrale per sviluppare strategie e linee guida sulla prevenzione e promozione della salute in età pediatrica.
Il progetto, coordinato dall’Istituto superiore di Sanità, con il supporto del CURSA (Centro di Ricerche Interuniversitario) e del Dipartimento di Epidemiologia della Regione Lazio, trae ispirazione dalle iniziative promosse dalla O.M.S. (Organizzazione Mondiale della Sanità), dalla C.B.D. (Convenzione della Biodiversità delle Nazioni Unite), dalla I.U.C.N. (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura), inerenti le opportunità offerte dalla biodiversità per la salvaguardia della salute umana, in particolare i benefici indotti dalla interazione dei bambini con la natura, per promuovere un equilibrato sviluppo cognitivo, per sostenere il benessere culturale e per incoraggiare l’attività fisica negli spazi verdi. Fra l’altro, il progetto richiama gli impegni sottoscritti nella Dichiarazione di Parma su ambiente e salute del 2010, rievocati nella più recente dichiarazione di Ostrava del 2017, tra cui i rischi per la salute dei bambini e di altri gruppi vulnerabili associati a compromesse condizioni ambientali che, fra l’altro, ha accolto le priorità e gli obiettivi decisi nella “European Environment and Health Youth Coalition”. Allora, l’obiettivo strategico del progetto è quello di rinsaldare, con azioni specifiche, il rapporto dei bambini con la natura che, come dimostra la letteratura scientifica internazionale, rappresenta un elemento chiave per la promozione della salute in età pediatrica e per la prevenzione di diverse patologie. Di contro l’assenza di contatto con gli elementi naturali, tradotta come “deficit di natura”, può contribuire alla diffusione di ansia, iperattività e aggressività nei bambini.
Così come previsto nella Decisione XII/7 su “Biodiversità e salute umana”, adottata dalla COP 13 della CBD nella conferenza di Cancun, il progetto si propone di sviluppare programmi d’istruzione, di formazione, di potenziamento delle capacità e programmi di ricerca interdisciplinare sui legami tra la salute e la biodiversità, utilizzando approcci integrativi a vari livelli e diverse scale spaziali e temporali e comunità di pratica sulla biodiversità e sulla salute. Inoltre, il progetto sui propone di rafforzare la capacità della sanità, dell’ambiente e di altri ministeri, agenzie e organizzazioni per affrontare i collegamenti tra la salute e la biodiversità al fine di supportare approcci preventivi alla salute e promuovere le molteplici dimensioni della salute e del benessere. In tal senso, l’attenzione del Ministero intende recuperare il patrimonio di ricerca e di esperienze con il coinvolgimento delle altre istituzioni e di attori sociali, per contribuire a raggiungere obiettivi condivisi.
Il 16 luglio, dalle ore 09.00 alle 13.30, è in programma il workshop “Natura è Benessere” presso auditorium del Ministero della Salute, in Via Ribotta a Roma.
Con questo primo seminario si intende informare e coinvolgere il “sistema” delle Aree Protette del Lazio, per promuovere forme di collaborazione con l’obiettivo di sviluppare un impegno condiviso, per promuovere l’attività fisica all’aria aperta da parte dei bambini, delle loro famiglie e, più generalmente, dei visitatori e dei cittadini.
In seguito il programma del progetto si articolerà in percorsi di formazione, attraverso una piattaforma di e-learning, dedicati a pediatri e operatori sanitari e una campagna informativa per le famiglie con un focus sui fattori di rischio ambientali, ma anche sullo scambio di esperienze, di buone pratiche e di strumenti operativi, volti a far riscoprire i valori, le emozioni e il benessere garantiti dal contatto diretto con la natura.
di Aldo Di Benedetto*
*Dirigente medico, Direzione generale della Prevenzione Sanitaria Ministero della Salute, Referente Scientifico del Progetto