Bosco Fratino e CO2

[11 Febbraio 2023]

Alcuni giorni fa AISA Impianti ha dichiarato che entro la primavera sarebbe stato realizzato sui confini dell’impianto di recupero rifiuti di San Zeno la prima parte di “Bosco Fratino”, un’area verde con oltre 400 piante autoctone a medio e alto fusto: peri, gelsi, tigli, ecc… Abbiamo quindi posto alcune domande al Presidente di AISA IMPIANTI-ZERO SPRECO Giacomo Cherici.

D: Presidente, abbiamo capito che Bosco Fratino verrà realizzato in 8 step, ma perché è stato deciso di far partire per primo quello in prossimità di Verde 70, il nuovo impianto di compostaggio dell’Azienda?

R: potrebbe sembrare un controsenso accostare un bosco ad impianto che ricicla e recupera rifiuti producendo compost e biometano. In realtà le due cose hanno moltissimo in comune, ancora di più quando l’impianto in questione si trova in un’area fortemente industrializzata. Quello che abbiamo fatto è un modello reale di economica circolare e di sostenibilità ambientale.

D: Può spiegare meglio?

R: Verde 70 produce un fertilizzante consentito in agricoltura biologica, un compost, registrato con il nome di “Amelia”. A breve Verde 70 fornirà anche biometano da fonte rinnovabile. Cioè dagli scarti di cucina ricaveremo contemporaneamente humus e energia: 2 milioni di metri cubi di biometano ogni anno, pari a circa 100mila pieni di una utilitaria o 6mila autobus a metano, o se preferiamo, pari al consumo annuo di oltre 1.500 famiglie. Si riesce a produrre così tanto biometano grazie alla linea di recupero energetico che fornisce a Verde 70 il calore necessario ai batteri fermentatori per sviluppare il gas. Con il nostro fertilizzante Amelia si limita l’uso di concimi chimici e fertilizzanti organici di importazione (come la torba) per circa 700 ettari ogni anno.

D: Quindi ci sono altri benefici ambientali che non sono immediatamente visibili?

Ma è l’aspetto meno visibile quello che genera un beneficio per tutti: il biometano si sostituisce al metano fossile evitando così annualmente la dispersione in atmosfera di circa 650 tonnellate di anidride carbonica (che è quella emessa durante l’estrazione dal suolo del gas fossile), pari a quella emessa da240 utilitarie che percorrono 25mila km ogni anno. Se si pensa che ogni ettaro di bosco neutralizza circa 22 tonnellate annue di CO2, si comprende che Verde 70 è un bosco virtuale. Ecco perché Bosco Fratino e Verde 70 sono connessi. Il primo, piccolo ma visibile, sottolinea l’importanza della funzione del secondo. 400 alberi accanto ad un reparto a tecnologia complessa che evita la produzione di anidride carbonica quanto un bosco di quasi 30 ettari.

Riciclo e recupero dei rifiuti solidi urbani nel polo tecnologico di San Zeno sono più che mai importanti anche per limitare il loro trasporto che è fonte di inquinamento, basti pensare ai rifiuti di alcune regioni prive di impianti che vengono esportati.

A livello globale la capacità energetica da fonti rinnovabili è destinata a raddoppiare da qui al 2027 (rapporto Renavables 2022 IEA) e Aisa Impianti con Zero Spreco si è voluta inserire in questo percorso di transizione ecologica applicando ai rifiuti un modello a km zero. I rifiuti “nati qui” vengono valorizzati presso l’impianto di recupero integrale di San Zeno. Ecco come l’ecologia industriale può generare anche i benefici corrispondenti a ettari di boschi equivalenti. La deforestazione è uno dei problemi più gravi su scala mondiale e i gas serra, come la CO2, responsabili dei cambiamenti climatici ci riguardano ben oltre i confini geografici.

D: L’ecologia industriale di Zero Spreco porterà anche altri benefici?

R: 37 milioni di euro di investimenti, altri 25 posti di lavoro, energia elettrica per 70mila abitanti, biometano per 1.500 famiglie e teleriscaldamento, nonché la possibilità di produrre idrogeno verde. Senza dimenticare altre funzioni dell’Azienda come sostenibilità e inclusione sociale.