Il futuro di Cermec è nell’economia circolare: con un bando europeo al via la “fase 2” della progettazione per trasformare gli impianti in una vera e propria industria del recupero di materia e di energia

[10 Agosto 2021]

Il futuro di Cermec si chiama “economia circolare”: con la pubblicazione, lo scorso 6 agosto, del bando di gara europeo (pubblicato sulla Gazzetta dell’Unione e su quella della Repubblica), ha preso ufficialmente il via la seconda fase della progettazione dei nuovo piano industriale della società pubblica.  Il bando resterà aperto fino al 15 settembre ed una volta concluso l’iter di gara si potrà avviare la richiesta autorizzativa. L’attuale ormai vecchio impianto di trattamento meccanico biologico a suo tempo progettato per lavorare i rifiuti indifferenziati, da poter inviare agli impianti di smaltimento, si appresta ad una progressiva dismissione per lasciare spazio al riciclo e alla più moderne tecnologie.

«Siamo soddisfatti del percorso di progressiva conversione impiantistica di CERMEC verso l’economia circolare» afferma Alessio Ciacci, Amministratore Unico di CERMEC. «Desidero ringraziare tutti gli enti coinvolti in questo percorso e grazie ai quali stiamo costruendo questa nuova grande opera ambientale, utile al territorio, ai lavoratori e alla cittadinanza. Un ringraziamento ai  Soci in primis, i Comuni di Massa e di Carrara, a RetiAmbiente, all’Ato Costa, alla Regione Toscana. La continua e proficua collaborazione tra tutti gli enti sarà fondamentale per conseguire quanto prima questo importante obiettivo».

L’organico domestico nasconde infatti due risorse preziose: la materia, che con i trattamenti aerobici matura e diventa compost; e – ancor prima – l’energia (sotto forma di biogas) che gli stessi materiali rilasciano, in una fase anaerobica del trattamento (quindi in assenza di ossigeno) che, opportunatamente intercettato e si può trasformare in biometano, che può essere immesso (venduto) nella rete dei metanodotti. Il verde sarà poi prezioso per la trasformazione in compost del materiale organico una volta uscito dai processi di biodigestione e adeguatamente mescolato al verde (sfalci e potature). Sarà così possibile sfruttare le potenzialità naturali del materiale sia per ricavare energia pulita sia un ottimo compost adatto anche in agricoltura biologica.

Il progetto era stato presentato nelle sue linee di fondo dall’Amministratore Ciacci,  ed approvato dai Soci nello scorso luglio 2020. Nel frattempo management e tecnici della società hanno lavorato, prima affidando la progettazione di fattibilità tecnica ed economica. Ora il nuovo step, sicuramente più impegnativo, che “vale” – a base d’asta – 430.000 euro per la progettazione definitiva. Gli impianti di digestione anaerobica saranno in grado di trattare circa 60.000 tonnellate all’anno di rifiuti biodegradabili, è prevista l’introduzione delle tecnologia “a biocelle” per il compostaggio e la realizzazione di una linea per il trattamento dei fanghi da depurazione civile, per circa 15.000 t/anno; il tutto per un costo finale stimato di circa 23,4 milioni di Euro.

L’incarico messo a gara, però, non prevede solo la progettazione in sé, ma anche tutti gli atti necessari a sottoporre il nuovo piano al vaglio della Regione Toscana e di tutti gli enti a vario titolo competenti (da Arpat a Comune di Massa, Da Asl a Vigili del fuoco eccetera): per passare alla successiva fase (esecutivo e affidamento opere), Cermec dovrà infatti prima ottenere le necessarie autorizzazioni (valutazione di impatto ambientale, revisione dell’AIA, Autorizzazione Unica Regionale – necessaria dato che il nuovo assetto non solo tratterà rifiuti ma produrrà energia).

Intanto negli uffici di via Longobarda si continua a lavorare sugli adempimenti della nuova AIA rilasciata lo scorso 16 giugno, con l’affidamento di alcune opere che ridurranno fin da subito alcuni impatti ambientali – come gli odori – così come la progettazione dei lavori per il completamento delle messe in sicurezza e bonifiche di terreni e falda: con il decreto dirigenziale n. 13635 del 4 agosto, infatti, è stato approvato il progetto di Bonifica dei suoli (variante al II lotto a suo tempo approvato dal Ministero dell’Ambiente), e sono state autorizzate le attività di Messa in sicurezza di rifiuti residui al di sotto degli edifici delle fosse di conferimento: verrà dunque realizzato un sistema di pompaggio delle acque di falda e di loro trattamento (TAF) che – dopo un periodo di verifica della funzionalità – potrà essere integrato nel più ampio progetto di bonifica della falda apuana.