La Val di Cornia può diventare un modello di economia circolare

[25 Ottobre 2022]

Si è tenuto nella giornata di lunedì 24 ottobre, presso il Centro Fiere – S.E.Fi. di Campiglia Marittima, un incontro – tecnicamente, un living lab – per fare un punto sulle attività di salvaguardia della risorsa idrica in Val di Cornia con gli stakeholder di riferimento. L’iniziativa è stata promossa da Consorzio Aretusa (ASA, Solvay Chimica Italia e Termomeccanica Ecologia), ASA SpA e Consorzio di Bonifica 5 Toscana Costa, in collaborazione con Water Europe (Bruxelles) e Università Politecnica delle Marche.

L’iniziativa rientra nell’ambito del Progetto Horizon 2020 Ultimate (lo strumento di finanziamento alla ricerca scientifica e all’innovazione della Commissione europea) di cui è partner il Consorzio Aretusa. Se l’obiettivo di fondo è di fare della Val di Cornia un modello di economia circolare, operativamente l’idea è quella di replicare il modello Aretusa – vista l’occasione che scaturisce dal revamping dei depuratori di Piombino, Campiglia M.ma-Venturina e San Vincenzo e dalla possibilità dell’utilizzo delle infrastrutture dell’acquedotto non potabile Cornia Industriale (già presente sul territorio) che potrebbero incrementare il riuso dell’acqua depurata per l’utilizzo a fini industriali e agricoli in modalità sostenibile – proprio nel territorio della Val di Cornia, essendo questo particolarmente idro-esigente e caratterizzato da molte criticità relativamente alla disponibilità e qualità della risorsa acqua. Questa la sintesi della giornata di lavoro espressa dal Presidente di Aretusa, Michele Del Corso.

 

 

Dopo l’espressione di apprezzamento da parte di Rubini di Water Europe nei confronti del progetto Aretusa – uno dei 9 casi di studio di Ultimate in Europa e un esempio emblematico di collaborazione territoriale tramite la creazione di un living lab – e della necessità, evidenziata dall’Ing. Fatone della Università Politecnica delle Marche, che i diversi soggetti territoriali valutino e pianifichino con rapidità per far fronte alle emergenze tenendo conto delle innovazioni che possono arrivare da questo progetto, l’intervento del dirigente della Regione Toscana Masi ha posto l’accento sul Contratto di fiume Cornia come modello di governance per le risorse idriche in Toscana e sul finanziamento della progettazione per l’ampliamento della ricarica controllata della falda come strumento strategico per una maggiore disponibilità della risorsa idrica, approvato proprio in questi giorni dal Dipartimento della Protezione civile.

Le criticità locali e i costanti stress ai quali è sottoposta la risorsa idrica stanno facendo emergere sempre più il ruolo strategico del riuso delle acque dei depuratori e la necessità di ulteriori soluzioni, come, ad esempio, proprio la stessa ricarica artificiale della falda, la riduzione delle perdite nelle reti, il corretto utilizzo della risorsa da parte degli utilizzatori e lo sviluppo della diversificazione produttiva idrica. Questo anche tramite l’utilizzo della potabilizzazione delle acque di mare, vera risorsa infinita, capace di intervenire quando le appena citate attività non risultino sufficienti al fine di mantenere in equilibrio quanti qualitativo, le falde, per quanto necessario, come evidenziato da Brilli, direttore della Lob Servizio idrico integrato di ASA, e anche da Masi nelle sue conclusioni.

ASA è il gestore del servizio idrico integrato che da 20 anni pratica il riuso come obiettivo di sostenibilità. A tal proposito, proprio il Presidente di ASA, Taddia, ha evidenziato come l’azienda sia già molto avanti sul tema del riuso della risorsa idrica, attualmente stimato in circa 4 milioni di metri cubi – ma con una potenzialità di circa 10 milioni – su un totale di 30 milioni di metri cubi di acque depurate. Da sottolineare, ha aggiunto Taddia, come l’investimento di 8,2 milioni di euro sul revamping del depuratore di Campo alla Croce, di cui 6,7 finanziati dal PNRR, potrà andare proprio nella direzione di far diventare il territorio della Val di Cornia un esempio di economia circolare.

Se il territorio della Val di Cornia è avanti come modello di sostenibilità, ciò – evidenzia Vallesi, Presidente del Consorzio di Bonifica – è da ricondurre alla collaborazione tecnica ma anche alle relazioni umane che si sono instaurate tra i diversi soggetti che hanno lavorato al progetto europeo di ricarica controllata della falda del fiume Cornia, il Life Rewat.

Presente all’incontro anche il Sindaco di Suvereto, Jessica Pasquini, che auspica un’ ampia diffusione della conoscenza di  questi progetti  presso la cittadinanza, perché tutti possano capire e apprezzare gli sforzi messi in campo e gli obiettivi raggiunti.