Ri-nasce il polo toscano del riciclo del vetro
[20 Dicembre 2017]
Una filiera industriale di riciclo del vetro, solida, efficiente e sostenibile. Con questi obiettivi ri-nasce oggi Vetro Revet srl, azienda che vede soci al 51% Zignago Vetro Spa e al 49% Revet Spa, che gestirà e rilancerà lo storico stabilimento di Empoli, con l’impegno di realizzarne uno nuovo entro i prossimi 4 anni.
Con l’accordo sottoscritto questa mattina si pongono infatti le basi per un grande progetto industriale che consente alla Toscana di realizzare concretamente un’economia circolare e a filiera corta, in un distretto che ha nel vetro un perno storico dell’economia locale.
Il piano industriale di Vetro Revet prevede 3 milioni di investimenti nel corso del 2018, per riammodernare lo stabilimento e soprattutto gli impianti di produzione di rottami di vetro “pronto al forno” cioè disponibili ad essere reimpiegati dalle vetrerie e, in particolare nel vicinissimo impianto di Zignago, distante appena poche centinaia di metri.
Il piano industriale della nuova società punta a raggiungere una capacità di trattamento entro il 2018 di oltre 80.000 tonnellate l’anno di rottami di vetro frutto sia della raccolta monomateriale dell’intera Toscana che proveniente da rottame grezzo trattato per conto di altre vetrerie.
La Regione Toscana da alcuni anni ha infatti intrapreso il passaggio dalla raccolta differenziata multimateriale pesante (il vetro era raccolto con plastiche, alluminio, acciaio e tetrapak) a una raccolta multimateriale leggera con il vetro raccolto separatamente, così da garantire una qualità del riciclo più alta.
Il neo-presidente di Vetro Revet, Sergio Pregliasco, ha dichiarato: “E’ una operazione importante per le due società – oggi divenute socie – che d’ora in poi potranno focalizzarsi sulla messa a punto e l’efficientamento di un impianto la cui attività sarà orientata al produrre rottame pronto al forno di qualità migliore e in quantità maggiori, al servizio dello stabilimento di Empoli di Zignago Vetro e del mercato in genere. Siamo fiduciosi di contribuire a realizzare un modello virtuoso di economia circolare sostenibile in cui crediamo fortemente.”
“L’obiettivo è quello di migliorare sia la qualità che la quantità del vetro raccolto e riciclato in Toscana – spiega il presidente di Revet Alessandro Canovai – attualmente infatti nella nostra regione vengono raccolti 28,6 chili abitante all’anno contro una media nazionale di 30,7 kg/ab/anno. I margini di miglioramento quindi sono ampi e con questa operazione siamo certi di riuscire ad allinearci in pochi anni ai risultati delle altre regioni del centro“.
In questo modo sarà dunque possibile migliorare le performance ambientali, ridurre il traffico veicolare verso altri impianti distribuiti sul territorio nazionale di almeno il 40% e ridurre di conseguenza anche le emissioni climalteranti. Altro effetto positivo sarà la garanzia della qualità del materiale che aumenterà l’indice di riciclo e consentirà l’attribuzione della migliore fascia di qualità post trattamento.
Il sindaco di Empoli Brenda Barnini ha colto positivamente l’operazione: “Empoli torna ad essere ancora di più città del vetro, in un’economia circolare che può dare interessanti prospettive di crescita, di sviluppo e lavoro. Credo che lo stesso impegno dei cittadini, col 93% di raccolta differenziata, anche del vetro, abbia dato impulso a questo progetto che, a sua volta, rappresenta un ulteriore incentivo per motivare la stessa popolazione a fare ancora meglio la raccolta. Alia? Proprio il processo di crescita industriale avviato con Alia è la dimostrazione che tutto questo può portare nuove opportunità e nuove prospettive di sviluppo economico e occupazionale nel nostro territorio”.
“Un accordo importantissimo – ha detto l’assessore regionale all’ambiente Federica Fratoni – Perché l’economia circolare resta un’enunciazione se non assume dimensioni industriali e imprenditoriali. Il ruolo del pubblico è quello di aumentare i livelli di raccolta differenziata, di offrire una raccolta di qualità che possa esser in effetti avviata a un riutilizzo di materia. Dopodiché tutto quello che sta tra il recupero della materia e la sua effettiva utilizzazione deve essere sviluppato da soggetti imprenditoriali che riescono a conferire una nuova vita ai sottoprodotti. Quindi è necessario sostenere questa attività e soprattutto normare in maniera più trasparente e lineare le procedure. Un matrimonio quindi davvero felice quello tra Revet, che è una costola del sistema pubblico della gestione dei rifiuti, e un grande gruppo industriale come Zignago che a Empoli aveva già individuato un sito importante per la propria produzione”.