Acqua Bene Comune troverà spazio in Parlamento?
[19 Settembre 2013]
L’intergruppo parlamentare per l’Acqua Bene Comune insieme al Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, ha presentato un primo report del lavoro fatto fino ad oggi (il gruppo di lavoro si è costituito lo scorso giugno) ed illustrato gli obiettivi, che sono stati individuati come prioritari anche al fine di riportare il tema della gestione pubblica dell’acqua al centro del dibattito politico-istituzionale.
I punti fondamentali individuati sono sostanzialmente cinque. Innanzi tutto il deposito della legge d’iniziativa popolare “Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque e disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico” (con i dovuti aggiornamenti) promossa dal Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua.
E’ stata poi individuata la necessità di lavorare in sinergia con gli Enti locali affinché anche a livello territoriale le politiche sulla gestione del servizio idrico integrato siano coerenti con i contenuti e i principi della suddetta legge d’iniziativa popolare e di piena attuazione degli esiti referendari.
I parlamentari dell’intergruppo devono lavorare affinché si giunga ad un testo condiviso in merito alla risoluzione con cui si impegna il Governo ad attuare gli esiti referendari attualmente in discussione presso la Commissione Ambiente della Camera.
Al quarto punto, in attuazione dell’esito referendario, i parlamentari per l’Acqua Bene Comune devono lavorare affinché nei prossimi provvedimenti governativi, compresa la legge di stabilità, venga esclusa la possibilità di riformulare l’attuale situazione normativa relativa alle modalità di affidamento dei servizi pubblici locali limitando, in qualunque modo, la possibilità di gestione pubblica.
L’intergruppo parlamentare, infine, deve presentare provvedimenti per riportare tutte le competenze in materia di regolamentazione del ciclo delle acque e del servizio idrico e conseguentemente della determinazione del metodo tariffario, sotto la competenza del ministero dell’Ambiente, della tutela del Territorio e del Mare, che prevedano l’obiettivo dell’immediato ritiro del Metodo Tariffario Transitorio predisposto dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas per il servizio idrico integrato.
Si tratta di impegni non di poco conto ma che un nutrito gruppo trasversale di parlamentari, se lavora in sinergia, può portare almeno in discussione, evitando che queste proposte come successo in passato finiscano nel dimenticatoio.