PNRR: il 43% vuole destinare risorse a un uso più efficiente dell’acqua, il 57% all’energia rinnovabile
Acqua: gli italiani “attenti” alla risorsa ma non sanno quanto ne consumano e ne sprecano
Il 68% ritiene che il consumo per famiglia sia meno di 100 litri giornalieri (sono 500). Solo per il 25% l’acqua è un problema attuale
[17 Marzo 2022]
In occasione della 30esima Giornata mondiale dell’acqiua che si celebra il 22 marzo. Finish ha commissionato a Ipsos uno studio sullo stato dell’arte in termini di abitudini, consumo, tutela e spreco dell’acqua in Italia. La ricerca, condotta a gennaio 2022 su un campione rappresentativo di oltre 1.000 rispondenti, ha permesso di ottenere una interessante fotografia di cosa pensano gli italiani dell’acqua come risorsa e gestione.
Dalla ricerca Ipsos emergono anche interessanti indicazioni riguardo alle percezioni di consumo di acqua che hanno gli italiani che non sanno di essere tra i più spreconi in Europa, con un consumo medio pro-capite di 220 litri al giorno, contro la media europea di 165 litri. Per l’Ipsos, su questo gli italiani dimostrano di avere una scarsissima consapevolezza: «Solo 1 su 2 è infatti cosciente del maggiore consumo rispetto agli altri Paesi europei, con un dato fortunatamente in progressiva crescita nel corso degli anni (dal 48% del 2019 al 54% del 2022). Interessante anche la crescita di consapevolezza sul tema da parte dei giovani, con un +8% rispetto al 2021 (54% nel 2022 vs 46% nel 2021)». E le cose non migliorano se si passa ad analizzare il consumo medio per famiglia: «Tenendo presente un’ampiezza media delle famiglie italiane di 2,3 persone per nucleo, il consumo medio giornaliero in Italia è di circa 500 litri, e questo dato è riconosciuto solo dal 3% degli italiani adulti (il 9% nel caso dei giovani). Oltre il 68% è infatti convinto che il consumo medio giornaliero per famiglia sia inferiore ai 100 litri».
Dalla ricerca Ipsos per Finish emerge poi «Un miglioramento circa i dati relativi alla familiarità degli italiani verso la sostenibilità (+2% vs 2021) con un incremento importante e interessante che riguarda direttamente i giovani (+18% vs 2021, con il 39% degli intervistati che si definisce molto consapevole di cosa sia e cosa comporti essere sostenibili nella quotidianità). È invece sui comportamenti personali in favore della sostenibilità che le difficoltà si fanno più evidenti. A questo proposito, sebbene con percentuali di azione ancora molto elevate, tutti – o quasi – i comportamenti da attuare per vivere in maniera sostenibile hanno visto una flessione rispetto all’anno precedente: -2% di coloro che sono disposti a rinunciare a qualcosa oggi se ciò garantisce maggiori risorse ambientali per le generazioni future (62% nel 2022 vs 64% nel 2021), -5% tra coloro che dichiarano di provare a ridurre lo spreco di cibo (78% nel 2022 vs 83% nel 2021) e -3% tra coloro che dichiarano di provare a ridurre lo spreco d’acqua (74% nel 2022 vs 77% nel 2021)».
Anche la presa di coscienza da parte degli italiani della serietà del problema della scarsità dell’acqua è in progressiva crescita, Ipsos evidenzia che «Seppur con percentuali ancora ridotte: il 25% tra gli adulti (+4% vs 2021) e il 31% tra i giovani (+15% vs 2021) ritiene infatti la scarsità d’acqua un problema attuale e generalizzato, mentre sono in lenta decrescita i dati di chi ritiene che la disponibilità d’acqua non sia un problema attuale (7% nel 2022 vs 9% nel 2021) oppure che sia un problema solamente di specifiche aree e in specifici momenti dell’anno (68% nel 2022 vs 70% nel 2021)».
A questo proposito, è interessante anche la posizione dei giovani, «Con una riduzione del 20% rispetto all’anno precedente tra coloro che ritengono la scarsità d’acqua un problema localizzato in specifiche aree e momenti (53% nel 2022 vs 73% nel 2021)».
Rimane infine stabile la percezione degli italiani rispetto alle previsioni del World Resources Institute, secondo il quale l’Italia sarà in una situazione di stress idrico elevato entro il 2040, con il 76% degli italiani intervistati che le ritiene veritiere. Ma è preoccupante che il 17% dei giovani non ritenga queste previsioni totalmente veritiere, mentre tra i negazionisti gli adulti sono solo il 12%.
Il sondaggio rivela quali sono i comportamenti che gli italiani mettono in atto per provare a ridurre il loro impatto sull’acqua e contribuire alla sua tutela: «Il 73% dichiara di chiudere i rubinetti quando non necessario e, giustamente, di utilizzare la lavastoviglie solo a pieno carico (+1% vs 2021 e +7% vs 2020), il 49% si impegna a fare docce più brevi (+4% vs 2021), il 67% preferisce la doccia alla vasca (+4% vs 2021 e +5% vs 2020). Queste attenzioni, fondamentali per la tutela dell’acqua, garantiscono poi un impatto, sicuramente rilevante, anche sul consumo delle risorse energetiche, come elettricità e gas.
All’Ipsos sottolineano che «Tra i risultati di maggiore rilievo e interesse, in un’ottica di utilizzo consapevole e parsimonioso delle risorse naturali ed energetiche, si registra il costante miglioramento, tra i possessori di lavastoviglie (17.0 milioni in Italia), della percentuale di coloro che non sciacqua più i piatti a mano prima di metterli in lavastoviglie (33%), con un aumento del 3% rispetto al 2021 e del 7% rispetto al 2020. Tutto ciò si traduce in un incremento di ulteriori 600.000 famiglie che hanno scelto di adottare questo comportamento (+1.300.000 famiglie in due anni). Pertanto, con un risparmio d’acqua di 38 litri ad ogni lavaggio, calcolando la media di utilizzo della macchina in una settimana (4,56 volte), si determina un risparmio aggiuntivo di oltre 5.3 miliardi di litri d’acqua in un anno (11.3 miliardi in due anni), che corrisponde all’impressionante dato di circa 2.100 piscine olimpiche. (4.600 in due anni)».
Dall’indagine viene fuori che i consumi di acqua sono in realtà i meno controllata dagli italiani: il 40% degli intervistati dichiara di controllare sempre il consumo di energia elettrica, il 38% quello di consumo di gas mentre un limitato 32% si preoccupa del consumo di acqua.
L’Ipsos conclude con una nota positiva: «Una buona notizia arriva invece dalle speranze e intenzioni degli italiani in relazione alla gestione delle risorse pubbliche. Sebbene solo una ristretta minoranza degli intervistati (22%) sia conoscenza di cosa sia effettivamente il PNRR e abbia fiducia nella corretta allocazione dei fondi previsti, il 43% di essi ritiene che le risorse debbano essere utilizzate per un uso sempre più efficiente della risorsa idrica, dato secondo solo agli investimenti e ricerca in fonti di energia rinnovabile (57%)».