Acqua potabile più sicura per tutti gli europei. La proposta di revisione della normativa Ue
Commissione europea: «migliorerà la qualità e l'accesso all'acqua potabile, fornendo inoltre migliori informazioni ai cittadini»
[2 Febbraio 2018]
La maggior parte delle persone che vivono nell’Unione europea ha un accesso all’acqua potabile di alta qualità che non ha uguale in molti Paesi del mondo, in parte anche grazie alla trentennale legislazione Ue sull’acqua potabile che garantisce condizioni di sicurezza per il consumo umano di acqua e che si basa su tre pilastri: garantire che la qualità dell’acqua potabile sia controllata attraverso norme basate sui più recenti dati scientifici; garantire un controllo, una valutazione e un’applicazione efficaci ed efficienti della qualità dell’acqua potabile; fornire ai consumatori informazioni adeguate, tempestive e corrette.
Tenendo conto dei più recenti pareri scientifici, la Commissione europea ha presentato una proposta di revisione della normativa Ue che punta a garantire la fornitura di acqua potabile di alta qualità, aiutare i consumatori ad accedervi e a trovare informazioni affidabili per approvvigionarsi. La proposta fa seguito alla valutazione REFIT della direttiva sull’acqua potabile ed è accompagnata da una valutazione d’impatto e da raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità.
In un comunicato la Commissione Ue afferma: «Il diritto di accedere a servizi essenziali di qualità, compresa l’acqua, è uno dei principi del pilastro europeo dei diritti sociali approvato all’unanimità dai capi di Stato o di governo al vertice di Göteborg. La proposta legislativa odierna si propone di garantire questo diritto, fornendo così una risposta all’iniziativa “Right2Water“ – la prima delle iniziative dei cittadini europei conclusasi con successo – che ha raccolto 1,6 milioni di firme a sostegno di un migliore accesso all’acqua potabile per tutti i cittadini europei. Inoltre, per permettere ai consumatori di disporre di maggiori strumenti, la proposta assicura che i fornitori comunichino loro informazioni più chiare sul consumo idrico, sulla struttura dei costi e sul prezzo al litro per consentire un confronto con il prezzo dell’acqua in bottiglia. In questo modo essa contribuisce sia all’obiettivo ambientale di ridurre l’uso superfluo della plastica e limitare l’impronta di carbonio dell’Ue, sia a raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile».
Il primo vicepresidente della Commissione Ue, Frans Timmermans ha dichiarato: «I cittadini hanno fatto sentire la propria voce con forza e chiarezza attraverso l’iniziativa dei cittadini europei, chiedendo di avere accesso garantito all’acqua potabile. Abbiamo ascoltato e risposto al loro appello, effettuando un’analisi approfondita della legislazione vigente. Oggi proponiamo quindi di aggiornare il diritto dell’Ue, migliorando la qualità dell’acqua potabile e agevolando l’accesso dei cittadini laddove cioè è più importante. Insieme possiamo e dobbiamo tutelare la salute e la sicurezza dei nostri cittadini».
Con l’aggiornamento della direttiva sull’acqua potabile, la Commissione compie un altro passo avanti nel percorso verso l’attuazione della strategia dell’UE sulla plastica, presentata il 16 gennaio 2018, ed evidenzia che «Ridurre il consumo di acqua in bottiglia può inoltre aiutare le famiglie in Europa a risparmiare più di 600 milioni di euro l’anno. Grazie a una maggiore fiducia nell’acqua di rubinetto, i cittadini possono contribuire a ridurre i rifiuti di plastica provenienti dalle acque in bottiglia, compresi i rifiuti marini. Le bottiglie di plastica sono uno dei più comuni prodotti in plastica monouso rinvenuti sulle spiagge europee».
Le Commissione Ue spiega che le norme proposte «Miglioreranno la qualità e la sicurezza dell’acqua aggiungendo sostanze nuove ed emergenti all’elenco dei criteri che ne determinano la sicurezza (ad esempio legionella e clorati). Tali integrazioni tengono conto delle conoscenze scientifiche più recenti e delle raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità.
Le nuove norme obbligheranno gli Stati membri a migliorare l’accesso all’acqua potabile per tutti i cittadini e in particolare per i gruppi più vulnerabili e marginali che, attualmente, hanno difficoltà ad accedervi. In pratica, ciò significa creare attrezzature per l’accesso all’acqua potabile in spazi pubblici, lanciare campagne per informare i cittadini circa la qualità dell’acqua a loro accessibile e incoraggiare le amministrazioni e gli edifici pubblici a fornire accesso all’acqua potabile.
Un altro importante cambiamento nella legislazione consentirà al pubblico di accedere — anche online — con facilità e semplicità a informazioni circa la qualità e l’approvvigionamento di acqua potabile nella zona in cui vivono, aumentandone la fiducia nei confronti dell’acqua di rubinetto. In base alle stime, le nuove misure dovrebbero ridurre i potenziali rischi per la salute connessi all’acqua potabile dal 4% a meno dell’1%».
Infatti, secondo la Commissione Ue, «Una migliore gestione dell’acqua potabile da parte degli Stati membri scongiurerà perdite d’acqua evitabili e contribuirà a diminuire l’impronta di CO2. La proposta apporterà quindi un contributo significativo al raggiungimento degli obiettivi 2030 di sviluppo sostenibile (obiettivo 6) e degli obiettivi dell’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici. Il nuovo approccio alla sicurezza basato sul rischio contribuirà allo svolgimento di controlli di sicurezza più mirati nei casi in cui i rischi siano più elevati. Parallelamente, la Commissione intende inoltre accelerare il lavoro di normazione per garantire che prodotti da costruzione utilizzati nel settore idrico in tutto il mercato interno dell’UE, come tubazioni e serbatoi, non inquinino l’acqua potabile.
Il vicepresidente della Commissione europea Jyrki Katainen, responsabile per la crescita, l’occupazione, gli investimenti e la competitività, conclude: «Questa proposta ci permette di facilitare il passaggio a un’economia circolare, aiutando gli Stati membri a gestire l’acqua potabile in modo efficiente sotto il profilo delle risorse. Essa comporta riduzioni sia nell’uso dell’energia sia nelle perdite d’acqua evitabili. Grazie a una maggiore trasparenza, la proposta consentirà anche di responsabilizzare i consumatori e spingerli verso scelte più sostenibili – come l’uso dell’acqua di rubinetto».