Acque di balneazione, mai così alto il numero dei siti Ue con un’eccellente qualità
In Italia 100 siti di balneazione con una qualità delle acque scarsa, l’1,8%. Record Ue
[23 Maggio 2017]
Tutti gli Stati membri dell’Ue, oltre all’Albania e alla Svizzera, monitorano i loro siti di balneazione conformemente alle disposizioni della nuova direttiva Ue sulle acque di balneazione. La normativa specifica se la qualità delle acque di balneazione possa essere classificata come “eccellente”, “buona”, “sufficiente” o “scarsa” a seconda dei livelli di batteri fecali riscontrati. Se l’acqua risulta di scarsa qualità, gli Stati membri dovrebbero adottare alcune misure, come il divieto di balneazione o un avviso contrario, informando il pubblico e adottando misure correttive. Oggi la Commissione europea e l’European environmental agency (Eea) hanno presentato il rapporto “European bathing water quality in 2016”, dal quale emerge che «Oltre l’85% dei siti di balneazione monitorati in tutta Europa nel 2016 soddisfa i requisiti più rigorosi per fregiarsi della qualifica di “eccellente”, il che significa che sono per lo più esenti da inquinanti pericolosi per la salute umana e l’ambiente. Oltre il 96% dei siti di balneazione soddisfa i requisiti di qualità minimi stabiliti dalla normativa europea».
Nel 2016 tutti i siti di balneazione analizzati in Austria, Croazia, Cipro, Estonia, Grecia, Lituania, Lussemburgo, Lettonia, Malta, Romania, e Slovenia hanno conseguito almeno la menzione di qualità “sufficiente”.
In cinque paesi il 95% o più dei siti di balneazione sono stati valutati di qualità “eccellente”: Lussemburgo (tutti gli 11 siti di balneazione), Cipro (99% di tutti i siti), Malta (99% di tutti i siti), Grecia (97% di tutti i siti) e Austria (95% di tutti i siti).
Nel 2016 l’1,5% (1,4% per i paesi dell’Ue) dei siti di balneazione è stato valutato di qualità “scarsa”. Fra le stagioni balneari 2015 e 2016 il numero assoluto dei siti valutati negativamente è sceso da 383 a 318 (da 349 a 302 per i paesi dell’Ue).
Il numero più elevato di siti di balneazione con una qualità delle acque scarsa è stato registrato in Italia (100 siti, pari all’1,8%), Francia (82 siti, pari al 2,4%) e Spagna (39 siti, pari all’1,8%). I siti di balneazione italiani esaminati, che rappresentano il 25.5% del totale europeo, sono stati 5.518, il 96% dei quali ha uno stato buono o eccellente. L’88% dei siti balneabili italiani è marino, il 12% acque interne.
Commissione Ue ed Eea ricordano che «La contaminazione fecale dell’acqua continua a presentare un rischio per la salute umana, in particolare nei siti di balneazione. Nuotare in spiagge o laghi balneabili contaminati può essere causa di malattie. Le principali fonti di inquinamento sono le acque reflue e le acque di drenaggio provenienti da aziende e terreni agricoli. Tale inquinamento aumenta in caso di forti piogge e inondazioni a causa della tracimazione delle fognature e del riversamento delle acque di drenaggio inquinate nei fiumi e nei mari».
Le acque di balneazione europee sono molto più pulite rispetto a 40 anni fa, quando ingenti quantitativi di rifiuti urbani e industriali non trattati o parzialmente trattati venivano scaricati in acqua. Oltre alla relazione, l’Eea ha pubblicato anche una mappa interattiva aggiornata con le valutazioni di tutti i siti di balneazione. Sono disponibili le relazioni acque di balneazione per paese aggiornate e informazioni sulla direttiva sulle acque di balneazione.
Il rapporto conferma che «Da quarant’anni le spiagge e i siti di balneazione in tutta Europa seguono una tendenza positiva con acque sempre più pulite. La valutazione ha riunito campioni di acqua raccolti in oltre 21 000 siti di balneazione costieri e interni e fornisce una buona indicazione dei migliori siti in cui quest’estate sia possibile trovare la migliore qualità delle acque. L’acqua di balneazione è campionata e monitorata per la contaminazione fecale proveniente dalle acque reflue o dagli allevamenti. Negli ultimi anni la grande maggioranza delle zone di balneazione in Europa può vantarsi di avere acque di buona qualità. Nel 2016 il 96,3% dei siti soddisfaceva il requisito di qualità minimo (“sufficiente”) stabilito dalla direttiva dell’Ue sulle acque di balneazione, con un lieve aumento rispetto al 96,1% registrato nel 2015. Oltre l’85% (85,5) dei siti di balneazione soddisfaceva i requisiti più rigorosi della menzione “eccellente” della qualità dell’acqua, dall’84,4% registrato nel 2015».
Commentando i dati, Hans Bruyninckx, direttore esecutivo dell’Eea, ha detto che «Fa piacere vedere che sempre più siti di balneazione in tutta Europa soddisfano i requisiti di qualità più rigorosi. Questo permette ai cittadini europei di scegliere consapevolmente i siti di balneazione che intendono visitare quest’estate e dimostra anche l’efficacia delle nostre politiche ambientali nonché i vantaggi pratici della protezione della salute umana e della vita quotidiana quando si effettuano eccellenti raccolte e analisi di dati».
Il Commissario Ue all’ambiente, affari marittimi e pesca, Karmenu Vella, conclude: «L’eccellente qualità delle acque di balneazione europee non è casuale: è il risultato di un duro lavoro di professionisti competenti e impegnati, che mostra l’importanza di promuovere le politiche dell’UE che creano un’occupazione verde. Quest’anno la nostra Settimana verde europea (29 maggio – 2 giugno) sarà dedicata a questo investimento. Tecnici dell’acqua, addetti alla protezione contro le inondazioni, chimici dell’ambiente, gestori delle acque reflue: tutti svolgono un ruolo essenziale nel mantenere alta la qualità delle acque di balneazione».