La Regione ha raccolto 10.906 domande di ristoro da parte delle famiglie e 2.612 dalle imprese
Alluvione in Toscana, il censimento ufficiale dei danni sale a 2,7 miliardi di euro
Monni: «Si sta diffondendo un certo pessimismo ma lotteremo per avere le risorse, è nostra volontà venire incontro alle esigenze di tutti»
[24 Gennaio 2024]
In una sola notte, quella tra il 2 e il 3 novembre scorso, la crisi climatica ha rovesciato in Toscana un’alluvione che è costata (oltre a 8 vite) ben 2,7 miliardi di euro di danni diretti.
È questa la stima emersa dal censimento ufficiale condotto dalla Regione, già sottoscritto dalla Protezione civile nazionale e inviato a Bruxelles per chiedere l’attivazione del Fondo di solidarietà (Fsue); si tratta di un netto incremento rispetto alla prima ricognizione, che parlava di danni per 2 mld di euro.
Al contempo emergono dati di dettaglio in merito alle richieste di ristoro raccolte finora dalla Regione, che aveva chiesto a famiglie e imprese di farsi avanti entro il 19/1 ma che ha prorogato ancora per qualche giorno le operazioni (dettagliate qui, fatto salvo che resta la possibilità di recarsi ai Caaf per presentare fisicamente la domanda).
«Abbiamo deciso di lasciare ancora per un po’ attiva la procedura – spiega l’assessora alla Protezione civile, Monia Monni – per dare modo di completarla anche a chi ha avuto qualche difficoltà. Sappiamo che certi meccanismi possono scoraggiare e che si sta diffondendo un certo pessimismo, ma è nostra volontà venire incontro alle esigenze di tutti coloro che sono stati danneggiati. Se necessario lotteremo per avere le risorse, ma ogni risarcimento sarà possibile solo per coloro che avranno inoltrato domanda».
Ad oggi sono pervenute alla Regione 10.906 domande di ristoro da parte di famiglie (per circa 200 mln di euro) e 2.612 da parte di imprese (per altri 316 mln di euro).
«Ora che abbiamo accertato la mole dei danni e raccolto le richieste di famiglie e imprese – argomenta il presidente Eugenio Giani – andremo a distribuire le risorse attualmente disponibili. Anzitutto distribuiremo tra tutti i privati che hanno presentato domande complete e corrette i 25 milioni messi a disposizione dalla Regione Toscana, cui andremo a sommare 1,5 milioni raccolti tramite l’Iban attivato dalla Protezione civile. Questi 26,5 milioni saranno distribuiti in maniera equa, senza fare disparità di trattamento. Le modalità saranno definite a breve ma indicativamente grazie alle risorse regionali ogni famiglia danneggiata dovrebbe ricevere tra i 2.600 ed i 3.000 euro. Alle imprese invece andranno altri 12 milioni di risorse regionali grazie alla lr 51/2023».
Nonostante sia stata dichiarata l’emergenza nazionale, al momento dal Governo Meloni sono arrivate soltanto delle briciole, ovvero circa 30 mln di euro di fronte a danni per 2,7 mld. «Dall’Unione Europea contiamo di riceverne circa 50 – aggiunge Giani – ma dobbiamo attivare altre risorse e riteniamo che uno strumento possibile sia il Pnrr, sulla base del precedente dell’Emilia Romagna».
Anche in questo caso però il Governo Meloni si è impegnato a erogare all’Emilia-Romagna 1,2 mld di euro del Pnrr, a fronte di danni stimati in 8,86 mld di euro.
La Regione sta inoltre lavorando per l’attivazione di risorse che possano garantire non solo i ristori e la gestione dell’emergenza ma la ricostruzione e la riduzione del rischio sia per gli abitati che per i corsi d’acqua, le strade, i versanti soggetti a frane.
Gli uffici regionali stanno valutando le richieste e i dati pervenuti da enti locali, gestori dei servizi pubblici, Genio civile e Consorzi di bonifica ed hanno raccolto richieste e segnalazioni per opere da un valore complessivo di oltre 800 milioni di euro.
«Per farci trovare pronti alla ricostruzione e alla realizzazione degli interventi chiesti dal territorio – conclude Monni – abbiamo insediato un comitato tecnico scientifico che ci aiuterà sia a definire progetti adatti a sostenere eventi eccezionali della portata di quelli che si sono verificati a novembre, sia a stabilire delle priorità, nel caso molto probabile che il Governo non finanzi tutti gli interventi richiesti».
Sotto questo profilo la Regione sta già facendo la sua parte: sulla sicurezza idraulica vengono investiti circa 100 mln di euro all’anno in manutenzione e altrettanti in nuove opere, la Toscana è stata la prima Regione in Italia ad avviare – nel giugno scorso – il percorso di stesura del Piano di tutela dell’acqua, ma occorre spingere la transizione ecologica a livello nazionale per mettere davvero in sicurezza il territorio di fronte all’avanzare sempre più rapido della crisi climatica, che solo nell’ultimo anno ha fatto registrare una crescita del 22% degli eventi meteo estremi (con la Toscana sul podio delle regioni più colpite).