Alluvioni, Rossi: «Lo Stato faccia la sua parte. Non si può morire per Maastricht o per il Fiscal Compact»
[12 Febbraio 2014]
Duro e preoccupato intervento del presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, nel dibattito in Consiglio Regionale che ha fatto seguito la comunicazione dell’assessore alla presidenza Vittorio Bugli sul maltempo che ha colpito la Toscana: «Non si può morire per Maastricht e neppure per il Fiscal Compact, non si può morire affogati o franati».
Bugli ha fornito alcune cifre sottolineando «La necessità di un urgente e significativo intervento dello Stato. Dall’ottobre 2011 al gennaio 2014 i danni complessivi che ha subito la Toscana in seguito a eventi alluvionali raggiungono un miliardo e mezzo di euro: solo per gli eventi di gennaio, ed escludendo quelli delle ultimissime ore, la stima prevista raggiunge i 250 milioni di euro. Non possiamo continuare a intervenire da soli: lo Stato sarebbe l’ora si accorgesse che l’emergenza c’è sul serio».
L’assessore ha concluso parlando delle piogge cadute con insistenza anche nelle giornate del 9 e 10 febbraio, che hanno provocato diversi allagamenti, oltre a frane e chiusure di strade come la provinciale 117 e le regionali 65 e 445. «Questo ennesimo evento alluvionale aumenterà le somme urgenze di ulteriori 2 milioni di euro (…) La Regione ha già speso quasi 150 milioni. Siamo piegati ma non ci romperemo. Una cosa è certa: la Toscana non può più affrontare l’emergenza da sola, è urgente l’intervento dello Stato».
Con 39 voti a favore, il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità una legge che stanzia tre milioni con contributi fino a 5.000 mila euro per le famiglie in difficoltà colpite dalle piogge e dalle frane dal 4 gennaio al 1° febbraio.
Rossi ha mandato un forte messaggio al governo Letta/Alfano, sottolineando la necessità che lo Stato intervenga sulle azioni di prevenzione mettendo a disposizione della Regione risorse annue, per almeno 10 anni, pari a quelle stanziate dalla Regione stessa: «Siamo disponibili a stanziare 50 milioni ogni anno e se una cifra almeno analoga arrivasse dallo Stato, nel giro di un decennio avremmo reso sostenibile una adeguata attività di prevenzione su un territorio che ne ha evidente bisogno». Il presidente della Toscana ha ricordato che per il 2014 la Regione ha stanziato per la prevenzione di 50 milioni ed ha rivolto un appello ai parlamentari toscani ricordando lorfo che per le attività di prevenzione il Parlamento per quest’anno ha stanziato appena 40 milioni per tutta Italia mentre «Sarebbe necessario almeno un miliardo ogni anno, fuori dal patto di stabilità, qualcuno vada a Bruxelles a dirlo».
Rossi ha poi evidenziato altri aspetti legati agli attuali problemi di diverse aree della Toscana: «Per il pagamento dallo Stato sulle somme urgenze, lo Stato non può sottrarsi: i Comuni devono essere aiutati e dobbiamo stare a fianco dei sindaci» e quanto al miglior funzionamento nel sistema dei Consorzi ha detto che «La nostra legge dice con chiarezza a chi spettano le competenze», mentre per «L’utilizzo del territorio agricolo è davvero l’ora di dire basta a lottizzazioni e cementificazioni: la vera prevenzione primaria sta nel blocco delle edificazioni sui terreni ancora intonsi» e questo si può fare con «Una rapida approvazione della proposta di legge da tempo varata dal governo regionale».
Rossi ha proposto al Consiglio regionale un percorso unitario, su questo “pacchetto” di azioni. Il 17 febbraio incontrerà sindaci e parlamentari. «A questi ultimi – ha aggiunto – va chiesto anche un particolare impegno affinché lavorino perché lo Stato faccia davvero per intera la sua parte nei confronti di una Toscana non sempre trattata in modo equo rispetto ad altre regioni, per esempio sul pagamento delle scorte e sullo slittamento delle tasse per i soggetti privati che hanno subito danni per alluvioni».