Balcani, l’alluvione porta a galla le mine anti-uomo [FOTOGALLERY]
Il ciclone le ha scoperte, spostate, ha divelto e trascinato via i segnali di pericolo che delimitavano i campi minati
[21 Maggio 2014]
Il ciclone extra-tropicale Tamara ha risucchiato l’umidità dal Mar Mediterraneo e l’ha scaricata sui Balcani, con Bosnia Erzegovina, Serbia e Croazia che hanno subito le peggiori inondazioni che si ricordino, causate dal record di precipitazioni negli ultimi 120 anni.
Le foto scattate dal satellite Aqua della Nasa con il Moderate Resolution Imaging Spectroradiometer (Modis) mostrano l’ampiezza dell’alluvione e il fiume Sava che ha esondato lungo tutto il suo corso, invadendo città e villaggi. Sono state distrutte almeno 1000.000 strutture, sono morti migliaia di capi di bestiame e le ultime notizie parlano di più di 40 vittime umane. L’acqua è contaminata, le frane si contano a migliaia.
Come se non bastasse, l’alluvione potrebbe far riemergere un pericoloso fantasma della sanguinaria guerra etnico/religiosa del Balcani del 1992/1995: le mine anti-uomo lasciate sul terreno da eserciti e milizie sono infatti emerse all’indomani del disastro. L’alluvione le ha scoperte, spostate, ha divelto e trascinato via i segnali di pericolo che delimitavano i campi minati.
In alcune aree la presenza di mine sta rendendo difficili le operazioni di soccorso e la situazione sembra particolarmente seria nella Republika Srpska, l’entità federale serba della Bosnia Erzegovina, che è la regione più colpita e dove gli aiuti sembrano molto in ritardo, ma anche quella dove la guerra si è trascinata più a lungo e dove le mine sono state utilizzate abbondantemente.
L’alluvione ci ricorda la guerra dimenticata nel cuore dell’Europa, appena dall’altra parte dell’Adriatico, una guerra alla quale l’Italia ha dato il suo contributo, intervenendo nel conflitto e nel dopoguerra, e per questo ora non possiamo tirarci indietro di fronte alla necessaria solidarietà ed alla messa in sicurezza di un territorio devastato dalla natura e dall’uomo.