Cile: la regione metropolitana di Santiago si prepara a razionare l’acqua

Il governatore Orrego: «Il cambiamento climatico è qui per restare. Non è solo globale, è locale»

[12 Aprile 2022]

Oltre tre quarti del Cile sono stati colpiti da una siccità decennale e il Paese sudamericano sta vivendo la peggiore crisi idrica dell’intero emisfero occidentale. Gli esperti attribuiscono la mancanza di acqua alla scarsità delle precipitazioni, ma anche alla privatizzazione dell’acqua favorita dal Código de Aguas de Chile imposto nel 1981dalla dittatura militare fascista di Augusto Pinochet, che ha concesso quasi l’80% delle risorse idriche del Paese alle industrie agricole, energetiche e minerarie. Vista la crisi idrica e l’emergenza climatica che sta interessando la regione e come aveva promesso, il governatore della Región Metropolitana di Santiago, Claudio Orrego, ha presentato il Protocollo formale da applicare nella Gran Santiago (comuni della provincia della Capitale cilena  Santiago, più Puente Alto e San Bernardo) in caso di razionamento idrico.

Il documento, che era stato richiesto da Orrego a Oficina Nacional de Emergencia  (Onemi), Superintendencia de Servicios Sanitarios e Aguas Andinas, nel caso in cui si dovesse applicare un’eventuale misura di razionamento nella regione, descrive 4 quattro stati di allerta in base al livello di approvvigionamento dei fiumi Maipo e Mapocho.

Ieri Orrego ha annunciato: «Dopo tanti mesi di lavoro, abbiamo un piano di razionamento, proprio come avevo chiesto a gennaio di quest’anno. Ci sono punti da migliorare e integrare, ma abbiamo i fondamenti del piano, che è quello che presentiamo a tutti i cittadini».

Il direttore regionale di Onemi, Miguel Muñoz, ha spiegato il contenuto del piano di razionamento: «Si tratta di un protocollo sul quale si è lavorato principalmente con il governo regionale, la Superintendencia de Servicios Sanitarios e Aguas Andinas. La prima cosa che contempla sono 4 stati di allerta che dipenderanno dai livelli delle portate dei fiumi Maipo e Mapocho. In caso di raggiungimento dell’allerta più critica, in questo caso rossa, dovranno essere effettuate interruzioni programmate a rotazione e predisposizione delle risorse di emergenza».

Eugenio Rodríguez di Aguas Andinas, ha aggiunto: «Vogliamo annunciare questo piano di linee guida generali e vogliamo che i cittadini sappiano come funzionerà. In Aguas Andinas da 13 anni svolgiamo un piano di investimenti, che non si ferma, di oltre 120 miliardi di pesos l’anno in media, destinati all’adattamento ai cambiamenti climatici, ma è necessario avere questo protocollo perché è evidente che il rischio esiste e che la portata dei fiumi è al limite e bisogna essere preparati e coordinati con l’autorità».

Il governatore Orrego ha precisato l’importanza di guardare a questo piano di razionamento come un protocollo che verrà applicato se necessario: «Stiamo monitorando costantemente e crediamo che man mano che ci avviciniamo all’inverno, la probabilità di razionamento diminuisca, ma, probabilmente, in primavera o in estate, aumenterà. In altre parole, come abbiamo detto, non possiamo escludere un razionamento nei prossimi 12 mesi. Non controlliamo la pioggia, quindi non sappiamo quando o se sarà necessario, ma almeno possiamo dire all’opinione pubblica che siamo preparati e che chiediamo un consumo responsabile e, per chi può, il risparmio e di riutilizzare tutti l’acqua: città, abitanti e industrie».

Sono state definite le misure minime che devono essere applicate a seconda dei diversi stati di allerta: Alerta Verde – enfatizzare la cura dell’acqua, la diffusione per il risparmio e la definizione delle priorità dell’utilizzo delle acque sotterranee; Alerta Temprana Preventiva: verifica delle risorse di emergenza e limitazione delle pressioni entro la norma; Alerta Amarilla: riduzione della pressione, diffusione del piano di adeguamento e preparazione della pressione; Alerta Roja: Applicazione del programma delle chiusure a rotazione (Piano di razionamento) Tagli a rotazione di massimo 24 ore e allocazione di risorse di emergenza per i clienti .

Applicazione del programma delle chiusure a rotazione nel Fiume Mapocho e Fiume Maipo: i tagli saranno applicati a rotazione (un settore alla volta) e saranno programmati e resi noti in anticipo. Ogni taglio avrà una durata massima di 24 ore. Uno scenario di restrizione che obbliga necessariamente ad applicare restrizioni anche ai sistemi alimentati dal fiume Mapocho.

In caso di Alerta Roja verranno effettuate chiusure delle forniture idriche per 142.613 clienti riforniti dal fiume Mapocho e per 1.545,000 clienti che vengono riforniti dal fiume Maipo.

Orrego ha concluso: «Una città non può vivere senza acqua. E ci troviamo in una situazione senza precedenti nei 491 anni di storia di Santiago, in cui dobbiamo prepararci al fatto che non ci sia abbastanza acqua per tutti coloro che vivono qui. Questa è la prima volta nella storia che Santiago ha un piano di razionamento dell’acqua a causa della gravità del cambiamento climatico. E’ importante che i cittadini capiscano che il cambiamento climatico è qui per restare. Non è solo globale, è locale».