Cna e Confindustria favorevoli al dissalatore dell’Elba: opera urgente e necessaria

I risultati dell’ultimo webinar della campagna informativa “Prima l’acqua” dell’Autorità idrica Toscana

[26 Novembre 2021]

Il 25 novembre si è tenuto l’ultimo forum online su “Il dissalatore come rilancio dell’economia elbana, parte del progetto di comunicazione Prima l’acqua, per il territorio in sicurezza, un focus sullo scenario generale della risorsa idrica nei territori dell’Elba e della Val di Cornia al quale hanno preso parte Alessandro Mazzei, direttore di Autorità Idrica Toscana (AIT), Umberto Paoletti, direttore Confindustria Livorno Massa Carrara, e Maurizio Serini, presidente CNA provinciale Livorno.

Confindustria e CNA  hanno chiesto che le autorità competenti e la politica trovino soluzioni sostenibili per ambiente ed economia, in relazione ai problemi legati ai servizi essenziali, acqua compresa: «Il servizio idrico deve essere garantito in modo sicuro e continuativo, senza interruzioni per tutelare l’interesse di tutti. E’ necessario andare oltre agli approcci ideologici e fare un passo in avanti nell’interesse comune».

Paoletti ha evidenziato l’incogruenza di chi si oppone a un progetto che ha comprovata sostenibilità ambientale: «Vi è la necessità di un approccio aperto e predisposto al dialogo se si vuole difendere sul serio il territorio.  Il conflitto fine a sé stesso, che si oppone al cambiamento nonostante le rassicurazioni di sostenibilità (anche autorevoli da parte dell’Istituto Superiore di Sanità), non porta nessun valore. La resistenza al cambiamento e la mancanza di concretezza sulle infrastrutture, non solo idriche, sta mettendo a rischio anche la continuità territoriale aerea, un asset importantissimo per gli abitanti e per il turismo. Il progetto del dissalatore può suscitare domande quando non si conosce il progetto, ma informandosi si possono ottenere le dovute rassicurazioni».

Insomma adesso c’è bisogno di spiegare bene ai cittadini le positività del dissalatore. Per questo Paoletti auspica l’istituzione di un osservatorio, che Mazzei ha confermato che si farà,  che segua tutti i lavori, dalla fase di cantiere fino al funzionamento del dissalatore, che monitori tutte le fasi in ottica collaborativa e costruttiva per il territorio. «E’ corretto controllare che gli interventi siano condotti nel migliore dei modi, ma è altrettanto necessaria la garanzia di poter avere infrastrutture moderne che permettano alla società civile ed economica dell’isola di usufruire, al pari del continente, dei servizi essenziali per avere le stesse possibilità di crescita e sviluppo».

Riguardo a  questo passaggio legato ai contrasti e al monitoraggio delle performance ambientali dell’infrastruttura, Serini ha messo l’accento sulla gestione delle falde, ricordando che all’Elba «Negli anni Ottanta si trovava l’acqua nella falda freatica a circa 60 metri di profondità, oggi bisogna scendere al doppio, circa 120 metri di profondità con dispendio di energia e danni ambientali. Tutto questo con portate di acqua sono sempre minori.  Gli elbani devono decidere se mettere un freno alle presenze turistiche sull’isola, oppure scegliere infrastrutture all’avanguardia che supportano la crescita del territorio. Su questo punto si dovrebbe basare la pacificazione tra i soggetti coinvolti nella realizzazione del dissalatore di Mola. Le istituzioni devono fare la propria parte, anche il comune di Capoliveri deve avere la capacità di guardare al contesto nel suo insieme.

Infine, il presidente del CNA della provincia di Livorno ha sottolineato che «Tutto il sistema imprenditoriale aspetta  quest’opera, la cui qualità del progetto è riconosciuta da tutti i soggetti tecnici».

Mazzei ha sottolineato come, «in chiusura di questo ciclo di webinar, fosse importante ascoltare un punto di vista diverso, non solo quello dei tecnici di settore, ma anche quello dei rappresentanti del tessuto produttivo che fondano la loro capacità di offrire beni, servizi e merci anche sulla disponibilità di acqua di buona qualità grazie ad un servizio continuo e a prezzi ragionevoli».

Sia Paoletti che Serini sono convinti che «Il dissalatore di Mola permetterà di annullare il rischio di approvvigionamento idrico per l’Elba, che d’estate diventa un vero problema in termini di attrattività e appetibilità dell’isola dal punto di vista turistico». Ma la scarsità idrica tocca tutti i settori, anche quello delle lavorazioni agricole.

Per Confindustria e CNA, «L’attuale sistema di approvvigionamento che si basa in modo importante sulla condotta sottomarina, oramai vetusta, è caratterizzato dalla precarietà e non lascia tranquilli cittadini e lavoratori. L’Elba come isola non deve essere considerata una mera appendice turistica del continente ma un’area geografica importante e rilevante per il PIL della Toscana in tutte le sue articolazioni economiche, un territorio però caratterizzato da un equilibrio fragile. La precarietà dell’approvvigionamento di tutte le risorse fondamentali, in primis l’acqua ma anche luce e gas, caratterizza la vita e l’attività economica degli elbani. Nel sistema attuale, basta pochissimo per arrivare al “blackout” dei servizi essenziali e causare danni ingenti. Per questo è fondamentale guardare con fiducia e partecipazione collaborativa a qualsiasi innovazione delle infrastrutture che consenta un’ottimizzazione della rete dei servizi essenziali. E’ facile capire come un’interruzione del servizio acquedottistico sarebbe accompagnata da ricadute pesantissime per tutto il territorio».

L’ultima riflessione dei relatori di Confindustria e CNA è stata sulle opportunità di crescita legate alla realizzazione del dissalatore: «Lo sviluppo di un territorio necessita di una strategia articolata, che non lasci indietro nessuno degli aspetti fondamentali che servono a rendere un territorio sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed economico. L’integrazione di infrastrutture e servizi è essenziale. Nel caso del dissalatore ci si trova difronte a un progetto totalmente finanziato e garantisce la tutela della preziosa risorsa acqua, è quindi un supporto allo sviluppo non solo del turismo ma anche della società civile di tutta l’Elba».