Dagli ingegneri fiorentini sei proposte per affrontare l’emergenza acqua in Toscana
Corsi: «La Conferenza regionale è stata molto proficua, per la prima volta in regione si è tenuta un’iniziativa in cui si sono trattati tutti i problemi relativi all’acqua in modo unitario»
[20 Giugno 2023]
A causa della crisi climatica in corso la Toscana, come il resto d’Italia, si trova ad affrontare ormai in modo strutturale fasi di siccità alternate ad alluvioni: due facce della stessa medaglia, che minano la sicurezza idraulica del territorio.
Per affrontare questa “nuova normalità” in modo organico, si è tenuta ieri a Firenze la prima Conferenza regionale sull’acqua, organizzata dalla Regione Toscana con la collaborazione della Fondazione Earth and Water Agenda (Ewa) e di tutti i principali stakeholder di settore.
«La Conferenza regionale sull’acqua si è rivelata molto proficua, dato che per la prima volta in regione – commenta oggi Stefano Corsi, coordinatore della commissione Ambiente ed Energia dell’Ordine degli Ingegneri di Firenze – si è tenuta un’iniziativa in cui si sono trattati tutti i problemi relativi all’acqua in modo unitario, dalla sicurezza idraulica alla disponibilità idrica, considerando anche temi come approvvigionamento e depurazione».
L’appuntamento della Conferenza è stato preceduto da un ampio lavoro istruttorio da parte di cinque tavoli tematici, costituitisi in modo permanente per portare avanti un ampio confronto tecnico sulla gestione idrica.
«Ai tavoli tecnici che hanno preceduto la Conferenza regionale sull’acqua abbiamo affrontato il tema della sostenibilità ambientale con un approccio ingegneristico – argomenta Corsi – per garantire una gestione responsabile delle risorse idriche e affrontare l’emergenza acqua in modo sostenibile. Dobbiamo cercare di ridurre i consumi alla fonte e diffondere tecniche naturali sviluppate con un approccio ingegneristico».
In particolare, sono sei le proposte messe sul tavolo dagli ingegneri fiorentini: favorire la depurazione diffusa rispetto alla concentrata, sfruttando la capacità autodepurativa del reticolo minore per una migliore qualità delle acque; progettare ecosistemi filtro e fitodepurazione anche a valle degli impianti esistenti; realizzare progetti di recupero e riuso delle acque reflue depurate; realizzare sistemi di drenaggio urbano come ad esempio canali, aree verdi, trincee filtranti, speciali isole di traffico; promuovere il risparmio idrico alla fonte sia nel settore domestico (con sistemi ad alta efficienza) sia nel settore agricolo (utilizzando un’irrigazione meno dispendiosa e colture meno esigenti); incentivare la diffusione di piccoli invasi ad uso irriguo, sia tramite il recupero degli esistenti che con la realizzazione di nuovi, attraverso agevolazioni finanziarie e semplificazioni procedurali.
«Il coinvolgimento dell’Ordine degli ingegneri ai tavoli tecnici è stato importante perché, al pari di altri professionisti, siamo i soggetti che intervengono a livello finale, nella progettazione e nelle pratiche. Siamo a disposizione – conclude Corsi – per proseguire il lavoro coi tavoli tecnici».